Thirteen.

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«Tesoro, niente complessi, stai benissimo». Le sorride fiera sua madre mentre sistema il maglione di Charlie.

«Tu dici?». Le chiede ansiosa.

«Ma certo tesoro».

«Stai benissimo Charlie, ora vai su». La guarda sua sorella Emily contenta di vederla finalmente uscire una sera.

«Va bene, ci vediamo più tardi». Lei sorride e poi esce di casa per salire in macchina che le ha prestato sua madre e andare direttamente a casa di Billie, inutile dire che sta morendo d'ansia. Quando arriva davanti casa sua ferma l'auto e fa un respiro profondo, si prende di coraggio e scende per poi andare verso la porta e bussare sentendo l'ansia salire. Quando Billie apre si blocca subito a guardarla, sia per la sua bellezza sia per i vestiti aderenti che risaltano il suo fisico palestrato che di cui si era totalmente dimenticata essendo abituata a vederla con abiti non aderenti e larghi.

«Ciao Charlie, stai davvero bene». Le sorride.

«Oh..grazie». Sorride timida e dopo la lascia entrare, lei poi si guarda intorno mentre saluta Shark.

«È davvero bella, vivi sola?».

«Grazie, si da un po'». Le sorride, le mostra tutta la casa per poi andare in cucina per cenare.

«Potevi aspettarmi, ti aiutavo a sistemare per la cena». Afferma Charlie mangiando.

«Ma smettila». Sorride la nera scuotendo la testa ridendo.

«Comunque è davvero buono, cucini proprio bene Eilish». Sorride e l'altra ride.

«Ti ringrazio». La guarda qualche secondo.

«Allora, dovremmo giusto parlare di una cosa». Inizia la cantante mentre guarda la castana che aspetta che continui.

«Della tua musica». Charlie si blocca qualche secondo.

«Non c'è molto da dire». Fa un sorriso.

«Io dico di sì. Sei brava e anche parecchio e lo pensa anche altra gente che ti segue». Continua la nera.

«Billie.. Ti prego non parliamone». La guarda quasi disperata e lei fa lo stesso.

«Charlie, non penso che te ne approfitti, non lo farei mai. E poi, te ne sto parlando io non tu». La rassicura, lei ci pensa qualche secondo e sospira.

«Scrivo da quando ero piccola, ho imparato a suonare il piano da sola, economicamente mia madre non poteva mandarmi alle lezioni così ho imparato a casa così come il canto». Spiega.

«Si vede che ti piace, davvero tanto. Inoltre le tue canzoni, quel poco che mi hai fatto sentire, sono davvero belle».

«Dici? A me non sembrano niente di che».

«Scherzi? Le parole, la musica, sono bellissime. Le voglio sentire complete, lo sai vero?». La guarda seria e Charlie ride per questo.

«Chissà perché me lo immaginavo». Risponde facendo sorridere l'altra.

«Charlie, lavori in una casa discografica, perché non fai qualcosa?». La guarda curiosa, lei la guarda qualche secondo e fa un respiro, come se fosse difficile spiegare certe cose.

«Ho troppi problemi per farlo, onestamente, non credo sia il momento adatto». Risponde sinceramente e Billie per qualche secondo la guarda, se lo aspettava, ma vorrebbe capire meglio.

«Ti va di parlarne?». Charlie la guarda per qualche secondo perdendosi come sempre, non vuole appesantirla, odia parlare dei suoi problemi, ma evita sempre questa domanda ed è stata male davanti a lei, forse dovrebbe parlare.

Until the last breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora