Twenty-four.

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«Guarda Emy, questo ti piace?».

«Certo che mi piace Soph, è davvero bello ma credo che starebbe meglio a te che a me». Le prende la mano sorridendo dolcemente, quanto amore che c'è fra queste sorelle, compresa Charlie ovviamente.

«Forza Emy, entriamo qui dentro». Billie afferra la sua mano e la trascina in un negozio sotto le risate di Charlie e la piccola Sophie nel vederle sparire sotto i loro occhi. Oggi è il compleanno di Emily e Charlie insieme a Billie ha deciso di portarla al centro commerciale e regalarle una bella giornata insieme e comprare qualcosa per lei, anzi, tutto ciò che vuole. Charlie, non aspetta altro che dedicarsi a loro, per se stessa non spenderebbe un centesimo ma per le persone che ama farebbe l'impossibile, in fondo, lavora per loro. Raggiunte le due ragazze nel negozio la castana guarda le sue sorelle legare sempre si più con la cantante, una visione che le scalda il cuore, vedere che si vogliono bene è il massimo della felicità per lei, non potrebbe chiedere di meglio.

«Charlie, com'è?». La sorella la guarda dopo essere uscita dal camerino per mostrarle il vestito che sta provando, un vestito semplice e dallo stile sobrio, proprio come lei.

«Tesoro è meraviglioso, ti sta benissimo». Le sorride contenta. Felice che piaccia alla sua sorella maggiore torna dentro sorridendo, dopo essersi cambiata vanno alla cassa e paga Billie, non lasciando spazio neanche a Charlie.

«Questo lo regalo io». Afferma.

«Si, come quasi tutto il resto?». La guarda seria mentre le sue sorelle guardano le vetrine.

«Ho solo comprato questo e gli orecchini». La guarda.

«Si, e hai pagato il pranzo, il cinema, poi che altro? Ah si, le cose che ha voluto Sophie».

«Amore, a me fa piacere». Le prende la mano.

«Lo so, è che non voglio che spendi tutti questi soldi». Sospira mentre escono dal negozio.

«Fatti i cazzi tuoi tu amore». Le prende la mano e la trascina via mentre la guarda sconvolta, non ha più parole ormai.

«Il vestito è un regalo di Billie». La guarda Charlie.

«Billie perché? Non dovevi mi hai già regalato gli orecchini e il pranzo, e non dovevi neanche tu Charlie, mi hai regalato scarpe e occhiali da sole, è troppo.». Afferma prendendo la mano della nera sentendosi in colpa.

«Come tua sorella tu eh?». La. guarda e la abbraccia.

«Grazie a tutte e due, stare qui con voi era già un regalo perfetto». Sorride dolcemente, Charlie la guarda e sorride.

«Sono fiera di te sai?». Le bacia la testa e dopo tutte quante si dirigono verso l'uscita. Insieme tornano a casa, Emily subito va a prepararsi per la cena, ci sono le sue migliori amiche e Charlie l'ha praticamente obbligata a festeggiare, lei non voleva perché si sentiva in colpa ma ovviamente la maggiore non l'ha ascoltata, così ha ordinato tanto cibo e una torta proprio come piace a lei facendola arrendere.

«Io inizio a sistemare le cose per la cena». Charlie si allontana raggiungendo la sala da pranzo, la nera subito dopo si assicura che lei sia abbastanza lontana e si avvicina subito alla madre.

«Ehi Karen». Le sorride.

«Tesoro». La guarda dolcemente, la madre di Charlie stravede per Billie, si sono legate tutte molto presto a lei.

«Grazie di nuovo per tutto». Le prende la mano e la nera sorride.

«Ti prego, non ringraziarmi». Ricambia il sorriso stringendole la mano.

«Però ho bisogno di parlare con te». Continua la ragazza subito dopo, la donna però assume un'espressione preoccupata sentendo il suo tono di voce altrettanto preoccupato.

«Charlie, dopo l'avvenimento di giorni fa, quando mi aveva lasciata, si apre poco con me su come sta, svia molto il discorso e credo sia perché non vuole rovinarmi la vita e la carriera, come dice lei». Spiega cercando di non alzare di troppo la voce.

«Non faccio altro che dirle che deve parlare e che così non va bene, lei dice qualcosa ma poi il discorso salta. Ti prego dimmi come sta». Le chiede quasi disperata, la donna fa un sospiro e l guarda.

«Sta come sempre, forse peggio, non si apre più molto e non posso chiedere alla psicologa perché c'è il segreto professionale. Ma conosco mia figlia e so che non sta bene». Risponde, la nera la guarda qualche secondo cercando una qualsiasi soluzione.

«Però devo essere onesta, da quando ci sei tu con lei, il suo malessere si è alleviato, le fai bene e anche tanto, è per questo che ti ringrazio costantemente». Le sorride mentre i suoi occhi si fanno lucidi, questo, provoca un bruciore nel petto della cantante, vedere una madre soffrire, con la paura costante di perdere la figlia, è una visione atroce.

«Sono contenta di questo, ma farò di tutto per farla stare totalmente bene e farla uscire finalmente da questo schifo». Le risponde.

«Sono sicura che succederà, ripongo molte speranze in te da quando sei qui». La abbraccia è Billie sorride subito ricambiando, è bello sapere che si fida così tanto. Dopo l'abbraccio esce dalla cucina e raggiunge Charlie nella sala da pranzo vedendola alle prese con la tavola, si avvicina alle sue spalle e la abbraccia da dietro avvolgendole la vita e appoggiando la testa alla sua schiena.

«Questa è proprio la mia ragazza». Afferma lei sorridendo, il cuore di Billie si scalda e un sorriso si fa spazio sul suo viso.

«Sono proprio io». La più grande in risposta sorride.

«Tutto pronto, le sue amiche stanno arrivando, lasciamole divertire tra di loro». Sorride prendendole la mano e uscendo dalla sala. Poco dopo il cibo ordinato arriva e la serata della sorella inizia, le due così salgono in camera della castana e si mettono a letto rilassandosi.

«Ascolto sempre le tue canzoni ora che le ho nel telefono». Si appoggia a lei la nera.

«Figurati che io le tue le ascolto da anni». Risponde con tono ironico facendola ridere.

«Ah si? Non lo sapevo proprio». Ridono, poi la nera la guarda.

«So che stai male Charlie, tu me ne devi parlare, basta con questa storia che ti nascondi. Non mi rovini né altro». Charlie non risponde.

«Non ho nulla da dirti, sto male e si sa, andrà via con il tempo e la cura, perché parlarne costantemente?».

«Perché fa bene farlo».

«Con te sto bene, va bene così per me». Le bacia la testa.

«Charlie, hai una testa di cazzo però eh». Sbotta nervosa facendola ridere.

«Scusa è che a volte mi fai ridere quando ti incazzi».

«Ah si?».

«Si, invece il resto delle volte mi fai paura». Si avvicina a lei sorridendo per poi darle un bacio, gesto con il quale torna subito a sorridere.

«Fanculo». Sussurra chiudendo gli occhi e godendosi la sua stretta, cede sempre con lei, con l'amore di mezzo è sempre così. La castana invece la guarda, dispiaciuta, disperata, perché nonostante lei la faccia stare bene, lei si sente sempre più distrutta, sempre più schiacciata da ciò che sente, ha solo bisogno di scappare, per un po', di stare meglio per un po', forse sarebbe la soluzione migliore per tutti. Sparire senza dire nulla sperando di tornare presto ma finalmente consapevole di stare bene.

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Lo so che mi odiate, ma credetemi, tra tante cose non ho avuto tempo, ma già già sapete, io piano piano aggiorno. Grazie davvero a chi ha tanta tanta pazienza. I prossimi capitoli fidatevi saranno più interessanti, almeno lo spero :)

P.s.
Ho tanta ansia per l'album o qualsiasi cosa stia succedendo, che ne pensate voi??

Until the last breathDove le storie prendono vita. Scoprilo ora