Stavo un po' stretta, seduta tra Nadia ed Elvira, ma sul sedile anteriore c'era già Mattia.
Ero quasi certa che Marzio gli avesse chiesto di sedersi lì così che io avessi trovato quel posto già occupato, ma non potevo averne la completa certezza.
Sembravamo un'allegra combriccola che era in viaggio per fare un picnic nel parco, ma in realtà stavamo andando a fare visita al padre di Marzio in ospedale.
Ora capivo perché il giorno prima aveva detto che saremmo andati a trovarlo insieme: intendeva dire che saremmo andati tutti insieme. Mi aveva proprio fregato.
«Sei molto carina a venire con noi» disse Nadia ad Elvira, sporgendosi oltre di me.
«Hai detto che anche Pierre sarebbe venuto oggi, giusto?» chiesi ad Elvira. Mi aveva accennato al fatto che anche il mio amico, saputa la situazione, aveva intenzione di venire a trovare il padre di Marzio. Quei due allora si sentono, avevo pensato compiaciuta.
«Pierre mi ha detto che sarebbe venuto oggi» rispose lei.
Non ero per niente sorpresa dal fatto che Elvira avesse voluto fare nuovamente visita al signor Grimaldi, nonostante fosse stata lì anche il giorno prima. Se Pierre aveva detto che sarebbe venuto, Elvira aveva fatto proprio bene a chiedere a Marzio di venire con noi.
Quando arrivammo in ospedale, Pierre era lì ad aspettarci. Rimanemmo tutti sorpresi però nel constatare che non era solo.
Il suo nuovo socio, senza dare alcun tipo di preavviso, era venuto a fargli compagnia.
Lanciai uno sguardo a Marzio. Aveva un'espressione impassibile, ma di sicuro per la testa gli frullava il mio stesso pensiero: "Cosa ci fa lui qui?".
Era comprensibile per Pierre voler venire: la Grimaldi Corporation aveva svolto un enorme lavoro per la sua festa e Mauro Grimaldi era non solo il precedente direttore, ma anche il padre di quello attuale.
Ma la presenza di Dylan era proprio inspiegabile.
«Ho saputo dalla signorina Elvira del malore di suo padre» disse a Marzio, stringendogli la mano. «E ho pensato di poter venire con Pierre a porgere un veloce saluto.»
«Un pensiero molto gentile» rispose Marzio, stringendo la mano anche a Pierre.
Probabilmente, Dylan si trovava lì quando Pierre ed Elvira si erano visti e aveva captato quell'informazione, forse anche orecchiando.
Evitai di guardarlo così da non innervosirmi e sperai con tutta me stessa che lui se ne stesse buono buono senza creare problemi.
Entrammo in modo un po' buffo nella stanza. Sembravamo una scolaresca in gita a quel punto, ma il signor Grimaldi ci accolse con un luminoso sorriso.
Marzio presentò velocemente Pierre e Dylan a suo padre. Lo sguardo di Mauro Grimaldi indugiò più del dovuto su Dylan e capii che lo aveva riconosciuto. Aveva decisamente letto gli articoli di gossip e gli fui grata sia per non avermi lanciato alcuno sguardo per non mettermi a disagio sia per non aver fatto domande.
«Cosa hai lì?» chiese invece a suo figlio.
Marzio si era avvicinato alla finestra dove c'erano i fiori e tirò fuori da una busta, che non avevo notato prima, un vaso bianco con delle decorazioni azzurre. Vi versò un po' d'acqua da una bottiglia che era posata lì vicino e iniziò a prendere dagli altri vasi i gigli e i garofani che avevo portato io il giorno prima.
Adesso, i miei fiori erano di nuovo ricompattati in un unico mazzo e si trovavano nel vaso più carino che avessi mai visto.
Marzio mi lanciò uno sguardo veloce, ma, in compenso, io non riuscivo a staccare gli occhi da lui.
Era evidente che lo aveva fatto per me.
Avrei voluto abbracciarlo. Avevo un'irrefrenabile voglia di correre da lui, ma non lo feci. Sentivo ancora che c'era un muro tra di noi, nonostante quel gesto.
«Si vede proprio che c'è l'amore nell'aria» commentò il signor Grimaldi, strizzandomi un occhio. «Spero solo di rimettermi in tempo per il matrimonio.»
Quelle parole arrivarono del tutto inaspettate. Anche Marzio assunse un'espressione sorpresa. Era vero che le pubblicazioni erano state affisse, ma io e Marzio non avevamo più ripreso il tema "matrimonio" dopo tutto quello che era successo negli ultimi tempi.
«È vero!» esclamò Elvira. «Tuo padre si sposa tra poco, vero Daphne? È su tutti i giornali!»
A quel punto, ero proprio confusa. Avevo dato per scontato che il signor Grimaldi si stesse riferendo al mio matrimonio con suo figlio, ma forse stava parlando di quello di mio padre con Giselle. Lessi la stessa confusione anche sui volti di Marzio, Mattia e Nadia, ma ci pensò il signor Grimaldi a chiarirci le idee.
«Niente affatto, signorina» disse allegro. «È per il matrimonio di mio figlio che voglio rimettermi in sesto.»
Elvira si voltò verso Marzio sorpresa. Poi, con grande ingenuità, chiese al signor Grimaldi: «Ha due figli?»
Nel frattempo, io e Marzio ci stavamo osservando in silenzio. Non era esattamente il tipo di situazione in cui avevamo creduto di ritrovarci quel giorno. Avevamo detto che saremmo tornati ai vecchi termini della nostra relazione e ciò significava anche che non avremmo parlato a nessuno del nostro matrimonio per il momento.
Ma, adesso, era stato fatto un vero e proprio annuncio.
«Voi due vi sposate?» chiese Dylan, interpretando perfettamente le parole del padre di Marzio.
«Non volevamo che si venisse a sapere in questo modo» disse Marzio, prendendo la parola. Mi lanciò uno sguardo e capii che si era trattenuto dal dire: "non volevamo che si venisse a sapere", senza aggiungere altro.
«Credevo che le cose non andassero bene tra di voi» disse Elvira.
Potevo capire perfettamente che, a volte, è difficile avere il controllo sul collegamento bocca-cervello. Tuttavia, avrei preferito che Elvira avesse avuto la prontezza di evitare quel flusso incontrollato di pensieri davanti al padre di Marzio.
Inaspettatamente, fu Pierre a salvare la situazione.
«L'amore può superare qualunque difficoltà» aveva detto con un sorriso, facendomi un occhiolino. Era rassicurante sapere che aveva messo da parte la sua piccola cotta per me, dopo aver saputo della relazione tra me e Marzio.
«È proprio vero, giovanotto!» affermò Mauro Grimaldi con un sorriso.
Io e Marzio ci osservammo in silenzio, sapendo perfettamente che non potevamo più rimandare la questione "matrimonio" ancora a lungo.
Per il momento, però, entrambi fummo grati a Mattia e Nadia per aver dirottato quella conversazione su altri temi.
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Miele nei tuoi occhi
RomanceDaphne sta vivendo un periodo difficile, ma riesce a trovare lavoro alla Grimaldi Corporation. Le cose si complicano quando è costretta ad ubbidire al volere del padre e, da quel momento, le cose tra lei e il suo capo prendono una piega inaspettata...