Capitolo 48

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Ricordavo perfettamente ciò che Elvira aveva detto a me e Pierre quando ci trovavamo insieme a pranzo. Lei e Lucrezia si conoscevano e, se c'era qualcuno che poteva aiutarmi a schiarirmi le idee, quella persona era paradossalmente proprio Lucrezia Costa.

Trovavo incredibile che la persona che meno sopportavo in quell'ufficio fosse proprio quella con cui avevo bisogno di parlare per venire a capo di quella situazione. Ricordavo ancora come mi aveva fronteggiato in preda ad una crisi esistenziale dando di matto. Ricordavo le parole orribili che mi aveva detto.

Tuttavia, cominciavo un po' a capire perché si era comportata in quel modo con me in passato. Aveva percepito che tra me e Marzio stava nascendo qualcosa ancor prima che io stessa me ne rendessi conto e, anche se tra di loro non c'era nulla di serio, Lucrezia provava comunque dei sentimenti per lui.

Era come se improvvisamente mi trovassi nei suoi panni: percepivo qualcosa di strano tra Marzio ed Elvira e stavo dando di matto. Stavo avendo un perfetto esaurimento in stile Lucrezia Costa.

Giunta nella hall, la trovai con un'espressione tranquilla mentre usava il cellulare.

«Oh, guarda chi si vede!» esclamò con un sorriso, notandomi mentre mi avvicinavo al bancone a passo veloce. «Ho letto i giornali stamattina» disse poi, «certo che quei giornalisti ci sanno proprio fare!»

«Senti, Lucrezia» dissi con calma. «So che questa situazione ti diverte molto, ma ti sarei molto grata se non infierissi.»

«Io ti avevo detto che ti stavi circondando delle persone sbagliate» rispose lei tranquilla.

Le sue parole mi ricordarono ciò che mi aveva detto poco tempo prima. Avevo creduto che si stesse riferendo a Dylan, ma forse mi ero sbagliata a pensare che fosse così.

Il suo leggero sorriso mi fece capire che tutto quello che stava succedendo era come assistere ad un film comico per lei.

«So che conoscevi Elvira prima che arrivasse qui alla Grimaldi Corporation» affermai.

«Eh già» disse semplicemente, tornando ad osservare annoiata il suo cellulare.

"Eh già", pensai, non hai nient'altro da aggiungere?

Lei sembrò interpretare perfettamente i miei pensieri, perché lo stesso sorrisino che le era comparso in volto pochi secondi prima fece nuovamente la sua apparizione.

«Cosa succede?» mi chiese. «Sembri un detective che sta indagando sul suo sospettato.»

«So che sei arrabbiata con lei perché il tuo ex ragazzo si è innamorato di lei quando stava ancora con te» risposi con serietà. Forse erano state le mie parole o forse era stato il tono di voce che avevo usato, ma anche la sua espressione divenne dannatamente seria.

«Quella strega» disse, marcando quella parola, «è molto brava a sedurre uomini già impegnati. È come se la gratificasse prendere il posto di un'altra.»

Quelle parole mi fecero trasalire non solo perché erano state dette con cattiveria, ma anche perché Lucrezia passò subito a spiegare ciò che intendeva dire.

«Se percepisce che un ragazzo prova dei sentimenti sinceri per una ragazza, lei fa di tutto per attirare l'attenzione su di sé: si mostra gentile, dolce e fa di tutto per prendere il posto della ragazza a cui prima il suo bersaglio era interessato.»

Lucrezia aveva descritto in pochissime parole quello che riteneva essere il "modus operandi" di Elvira, ma c'era qualcosa di dannatamente familiare in quello che aveva detto.

La mia mente, adesso, riusciva solo a pensare al fatto che Elvira aveva iniziato a mostrare interesse per Pierre quando aveva capito che il mio amico aveva una cotta per me. Non riuscivo a credere che le parole di Lucrezia potessero avere una corrispondenza così precisa con una situazione con cui ero ben familiare. Il fatto che poi Elvira mi avesse detto che non era stata più in contatto con Pierre, proprio quando avevo avuto l'impressione che lui avesse iniziato a mostrare interesse per lei, non mi dava pace.

Il mio flusso di pensieri fu bloccato da Lucrezia, che aggiunse qualcosa che mi lasciò sconvolta.

«Se poi prende di mira qualcuno che è fidanzato, per lei diventa una vera e propria sfida» aveva detto. «Almeno, questo è quello che è successo con me e che credo stia succedendo anche con te.»

Lo aveva detto con un'espressione dannatamente seria.

«Stai dicendo che sta seducendo Marzio, giusto?» le chiesi. «Perché non serve che sia tu a farmelo notare.»

Lei sembrò rifletterci su e poi disse: «Credo che questa volta non sia così facile per lei. È abbastanza evidente che Marzio è perdutamente innamorato di te e non credo che mostrarsi indifesa e in bisogno di aiuto sia sufficiente per sedurlo.»

Sentire quelle parole provenire da Lucrezia mi destabilizzò. Mi stava forse tranquillizzando sul fatto che Marzio non si sarebbe lasciato sedurre così facilmente da un'altra?

«Senti un po'» mi disse, come se le si fosse accesa una lampadina. «Non è che per caso ha provato a metterti in disparte o a farti sentire a disagio?»

Ripensai a come la sera prima si era comportata quando ero andata da Marzio, a come si era atteggiata a padrona di casa, a come non gli avesse detto nulla sul fatto che ero stata lì. Poi, la mia mente fece uno sforzo maggiore e ricordò come si fosse mostrata carina con Mauro Grimaldi e a come avesse praticamente dissolto il mazzo di fiori che gli avevo portato.

Era come se improvvisamente vedessi solo intenti negativi dietro ogni gesto di Elvira.

«Come pensavo» commentò Lucrezia, leggendomi sul volto il turbinio di emozioni che provavo. «Vedi di non farti fregare o fai il suo gioco» aggiunse semplicemente.

«Tutto qui?» le chiesi. Aveva appena sganciato una bomba e si comportava come se nulla fosse.

«Cosa vuoi che ti dica? Stai attenta e basta. È più furba di quel che sembra. Non mi sorprenderebbe sapere che è stata lei a scattare una foto mentre tu e quel Toronto vi baciavate e ad inviarla ai giornalisti» aggiunse.

Lucrezia Costa stava aggiungendo tasselli su tasselli e ciò che stava venendo fuori non mi piaceva per nulla.

«Non dirmi che non ci avevi mai pensato!» esclamò sconvolta. «È proprio da lei creare malintesi per farti sentire insicura e rovinare le cose. Solo così può avvicinarsi a Marzio.»

Adesso, avevo proprio il mal di testa.

Non avevo mai pensato alla possibilità che Elvira potesse essere una manipolatrice. Avevo solo pensato che avesse iniziato a provare qualcosa per Marzio.

Eppure, tutto ciò che Lucrezia aveva detto, ogni singola cosa, sembrava non fare una grinza.

E se era tutto vero, io mi ero fatta manipolare come una stupida. Ma come avevo fatto ad essere così scema? Come?

«Io ti consiglio di mettere le cose in chiaro» disse Lucrezia ed io non potevo credere di essere d'accordo con lei.

Miele nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora