Unwanted survival pt2

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(attenzione, questa parte della storia contiene materiale molto delicato che potrebbe innescare alcuni lettori.)
Al risveglio, ho sentito il calore della pelle sotto la mia pelle. Sobbalzai, pensando che fosse Bill, ma era solo un vecchio divano. Mi sono guardato intorno e ho visto una finestra. Dalla finestra vidi Bill, Tom, Gustav e Georg che bevevano birra e giocavano a poker. Rotolai giù dal divano con un tonfo silenzioso, non volendo essere visto. Katie non era qui e non avevo idea di dove fosse. Li ho sentiti gridare, Gustav sembrava vittorioso.
Mi sono guardato intorno e non c'era niente. Era una stanza di cemento con una finestra, un divano, un tappeto e un minuscolo televisore a scatola. . Tutto quello che sapevo era che stavo festeggiando e qualcuno che lavorava per Bill mi aveva drogato. Ho guardato dietro di me, e sul muro c'era una loro foto, con le parole 'Tokio Hotel' scarabocchiate sul fondo. Erano tutti in possesso di pistole e facevano una posa sciocca. Ho quasi riso.
Le risate cessarono e la porta di metallo si aprì. Ero in piedi in modo che la porta si aprisse di fronte al mio corpo, essendo nascosto da chiunque stesse entrando. Ho visto i familiari timori in bianco e nero, e spontaneamente gli ho dato un calcio dietro il ginocchio per farlo crollare.
"Fanculo!" grugnì mentre cadeva a terra, guardandomi arrabbiato.
Corsi fuori dalla stanza, guardando un calendario. Era etichettato "2 giugno 2010". La data era il 29 maggio quando ero alla festa, il che significa che ero fuori da diversi giorni. Quelle sono alcune droghe nodose. Mentre ero distratto, sono stato scagliato contro il muro più vicino con un forte schiocco della mia mascella che ha colpito il cemento.
"Sei una stronza grintosa, lo sai?" ringhiò Bill mentre usava gli avambracci per inchiodarmi ancora più forte.
"Continuerò a diventare più cattivo finché non ti comporterai bene." Lui ha sussurrato. Mi faceva venire i brividi dalla parte superiore della spina dorsale fino alle caviglie.
Mi ha fatto girare, la mia faccia in una delle sue mani, il pugno chiuso nell'altra.
"Sei una femminuccia, Bill." Ho urlato mentre lo spingevo via da me, facendolo colpire una crepa nel muro di cemento. Rise di puro dolore, stringendo il pugno, guardandosi le nocche che si stavano già gonfiando.
"Perché resisti, Ang?" Si è avvicinato.
"Non chiamarmi mai così, cazzo, puttana buona a nulla." ho sputato.
Si fermò di botto, comprendendo ciò che avevo appena detto.
"Hai delle palle che me lo dicono. Sai chi sono? DI COSA SONO CAPACE, CAZZO?" Mi ha urlato in faccia mentre mi afferrava i capelli, costringendomi a scendere.
"Sei un triste pezzo di MERDA, Bill." ho urlato di rimando. "Sai chi sono, di cosa sono capace?"
Mi guardò perplesso, mentre sorridevo. Presi il pugno e gli colpii l'inguine più forte che potevo. Gemette di dolore, ma non mi lasciò sfuggire dalla sua presa stretta, facendomi spaccare il cuoio capelluto. Mi ha inginocchiato la mascella.
Mi ha respinto, mentre urlavo di dolore. Mi ha afferrato le caviglie e mi ha trascinato attraverso il corridoio mentre urlavo.
"FERMATI BILL, FERMATI!" Ho urlato. Stavo afferrando le gambe dei tavoli, facendo frantumare il vetro. Ho afferrato un pezzo e gli ho tagliato la mano, costringendolo a lasciarlo andare.
"Ti picchierò, cazzo, finché non sentirai più niente." Non me ne potrebbe fregare di meno. Ho appena corso nella direzione opposta, sentendo un familiare grido femminile dietro di me. Ho girato intorno.
"Ti ho visto con Katie, so che ci tieni a lei. Che ne dici di scoparmela proprio qui? Ti faccio FOTTUTAMENTE GUARDARE." Ho sentito l'eccitazione nella sua voce e mi ha fatto star male. Le tenne il pezzo di vetro vicino all'arteria carotide del collo, mentre le toccava violentemente i seni. Stava piangendo e sapeva di non poter fare nulla.
"Bill.." sussurrai scioccato.
"Sapevo che sarebbe bastato. Vieni qui e lascerò andare la sgualdrina." La sua voce mi ha spezzato, le sue lacrime e il suo risentimento mi hanno spezzato ancora di più.
Scosse la testa, dicendomi di non farlo. Ci tenevo troppo a lei, non l'avrei lasciata. Mi voltai e vidi Tom appoggiato all'uscita, che distoglieva lo sguardo.

"Mi disgusti." Borbottai mentre mi avvicinavo sempre di più.
Sorrise, emozionato. Ho lasciato che le lacrime scendessero dai miei occhi mentre spingeva Katie a terra e me nel suo abbraccio minaccioso. Mi trascinò nella stanza più vicina e mi spinse sul lettino, indugiando sopra di me.
"Questo è quello che succede quando ti comporti male. Ti avevo avvertito, non mi hai ascoltato." Mi disse all'orecchio, mentre le sue mani scendevano fino all'orlo dei miei jeans, tenendomi l'osso iliaco.
"Non farlo Bill, per favore." Ho singhiozzato, lottando e contorcendomi da sotto di lui. Di sicuro non volevo che Stacy lo facesse, perché dovrei volere che mi tocchi?
*(punto di vista di Bill)*
Stava piangendo le lacrime che volevo, lacrime di vera paura. Sapevo che sarebbe stata la sua prima volta, il che mi ha fatto desiderare di più. Sapevo che non voleva, ed è per questo che lo stavo facendo. Aveva il trucco sbavato per aver dormito così a lungo e aver pianto. Mi guardò negli occhi con timore, dicendo qualcosa. Non riuscivo nemmeno a sentirla attraverso il mio polso. Ho schiantato le mie labbra sulle sue, lei si è bloccata senza fare nulla. Afferrai il pezzo di vetro e glielo tenni contro il polso.
"Baciami di nuovo." sussurrai nella sua bocca.
Ha emesso un grido spezzato mentre le facevo scivolare la mano nei pantaloni, attraverso le mutande.
"Per favore, non farlo." Lei pianse.
Sapeva che l'avrei violentata.

Scusatemi per gli errori, a domani

Satan reincarnate- traduzione itaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora