Cap 3

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Arrivati all'isola di Bermeja, Alejandro, ricoverò Isabel e Mercedes. Arizona invece, dopo una visita accurata e una profilassi adeguata poteva tornare a casa.
Isabel nella notte peggiorò, era in piena crisi di ansia, per il figlio e voleva il marito.
Alejandro lavorò per scongiurare che la febbre non le strappasse definitivamente la nuova vita che le stava crescendo.
A Mercedes curò il braccio lussato, Teresa si affaccendava vicino a lei e le pulì, applicando un unguento a tutte le ferite provocate dalla frusta, aggiungendo polvere cicatrizzante. Molte erano superficiali, altre erano più profonde.
Alejandro le fece una profilassi antibiotica, infine mise una flebo, per reidratare e nutrire la ragazza.
Poi la lasciò riposare, aveva tanto bisogno di dormire.
La ragazzina lo incuriosiva. Chissà da dove veniva e come ci era finita nella mani di Espinoza.
Il giorno dopo Alejandro andò a trovare Isabel, trovò anche Juan.
-"come ti senti?"
-"meglio grazie! Oggi sono solo molto arrabbiata e preoccupata!"
-" piccola! Fatti forza, Carlos non tornerà a casa senza aver trovato Thiago. Devi essere forte, una vera donna del boss, ne hai superate tante Isabel, non mollare, lo devi a te, a tuo figlio, a quello in grembo e a Carlos."  le disse Juan.
-"ci proverò" Isabel strinse le coperte, -"voglio sapere però, come ci è arrivato in quest'isola quel, quel- quel deficiente? Carlos ha detto che era un'isola tranquilla, che era un posto sicuro! Io ora non mi sento più tranquilla!"
-"no, piccola tranquillizzati, quello che è successo non succederà più!" Cercò di rassicurarla Juan.
-" e chi lo garantisce?"
Juan le raccontò di Selina, la vecchia fiamma di Carlos, volle vendicarsi, perché Carlos l'aveva rifiutata nelle sue avance, non aveva accettato che si era sposato con Isabel, conobbe Espinoza ad Acapulco e insieme a lui organizzò il rapimento, facendosi aiutare da Bettany, che incendiò la casa dove viveva con il pescatore. Selina aveva sfruttato la sua nuova relazione con Trevis, l'ingegnere pilota, che andava avanti e indietro da Acapulco a Bermeja.
-" quella stronza, faceva dentro e fuori dall'isola? È tutto perché era gelosa e voleva vendicarsi?"
Alejandro e Juan annuirono.
-" e dov'è quella puttana adesso?"
Juan sì scambiò un occhiata con il dottore.
-" nel bunker!"
-" è dov'è questo bunker?"
Juan sospirò -"nell'isola"
-" voglio vederla!" disse lapidaria Isabel
-" assolutamente no!" le rispose il cognato.
-" voglio vederla, perché sono io la vittima! Ho bisogno di vederla, è per colpa sua se il mio bambino è là fuori da qualche parte! È per colpa sua che Carlos non è qui con me! È per colpa sua se io e Arizona siamo state picchiate e quasi violentate da quel schifoso di Espinoza! Voglio vederla!"
disse tra le lacrime.
-" cosa vuol dire che siete quasi state violentate?"chiese Juan con la rabbia verso Javier che rimontava di nuovo.
-"vuol dire quello che ho detto! Lui era venuto li, voleva....voleva scopare con tutte e due. Gli ho sputato in faccia, quindi lui mi ha..mi ha.... mi ha afferrata per i capelli, se lo è tirato f..fuori e..." Isabel scoppiò a piangere. Juan era sconvolto e arrabbiato. Abbracciò la cognata. -" shhh, è tutto finito!"
-" grazie a voi... se..se...voi non arrivavate in tempo... io..!"
Juan tenendola abbracciata le sussurrava dolcemente nell' orecchio di stare tranquilla, si sarebbe aggiustato tutto.
-" ti prego Juan, voglio vederla, voglio parlarle. Voglio sputarle addosso!"
Juan impotente guardò la cognata. Si alzò in piedi e si passò la mano nei capelli. Alejandro lo guardò e annuì.
-"va bene, Isabel. Sei consapevole che Carlos lo verrà a sapere ?"
Isabel annuì.
-"sei consapevole,che sparerà alle palle mie e di Alejandro?"
-" si!"
Juan gli lanciò un'occhiataccia.Alejandro alzò gli occhi al cielo.
-" sei consapevole che ti sculaccerà?"
Isabel tentennò -"perché dovrebbe sculacciarmi?"
Juan e Alejandro incrociarono le braccia.
-" e va bene! Sopporterò!"
-" va bene Isabel ti porteremo!" disse Juan, il dottore però tenne a precisare una cosa -"però Isabel, se ti stanca, se senti dolore, ti fermi e dici che vuoi tornare! Cerca di non sforzarti troppo! Ok?"
Isabel annui.
Nel bunker Isabel, si era comportata da vera moglie di un boss, torturando con un bastone elettrico e delle gocce particolari per occhi, che bruciavano da far impazzire, Selina confessò dicendo dove  si trovava suo figlio.
Alejandro riaccompagnò in clinica e la costrinse a riposarsi.
Intanto che dormiva Isabel, il dottore andò a controllare la paziente misteriosa. Il giorno precedente le aveva somministrato un antidolorifico e anche un tranquillante, di notte aveva avuto un brutto incubo, l'aveva tranquillizzata ma doveva dormire bene, aveva bisogno di riposo per guarire.
La trovò sveglia, aveva dormito 24 ore filate.
-" finalmente ci siamo svegliate signorina!"
Mercedes, si coprì fino agli occhi con la coperta.
-" non fare la timida, non ti mangio mica! Ma mi piacerebbe conoscerti Mercedes., come sei finita sotto a Espinoza?"
La ragazza sospirò e stropicciando la coperta, iniziò il suo racconto.
-"Mi chiamo Mercedes Rodriguez, ho finito da poco l'università, mi sono laureata come maestra, non ho famiglia, ho vissuto in comunità fino alla maggiore età.
Appena uscita da lì ho cercato, un buco tutto mio in cui poter abitare, stare tranquilla, senza più..."
L'uomo la esortò a continuare  -"senza più?"
-"a casa mia, sono tranquilla, non ... non mi sento ancora pronta a parlare di questa parte della mia vita."
-" va bene, per ora lasciamo stare... quando te la senti me lo dirai ok?"
Mercedes annuì, riprese a raccontare -"Per poter proseguire gli studi, mi dovevo mantenere. Ho trovato lavoro in locali, facevo tante ore, ma riuscivo a studiare e a pagare l'affitto dell'appartamento in cui vivevo.
Sia in comunità che a scuola non avevo amici e anche all'università, ero sola.
Ho conosciuto Morgan. Era l'unico che parlava con me. Pensavo fosse mio amico. Quando abbiamo finito l'Università, mi aveva proposto di visitare il parco nazionale del Nacional El Boqueron. Non ero mai uscita dal Messico. Mi sono buttata, per non passare per la solita timida. Avevo inviato delle candidature, per fare la maestra, ma non mi ha chiamato nessuna scuola, evidentemente neanche a lui. Ho chiesto quindi dei giorni di ferie, perché comunque mi meritavo fare un'esperienza diversa. Non ero mai stata da nessuna parte." Fece un altro sospiro stringendo le coperte.
-"Dio che stupida che sono stata! Anni e anni, in comunità non mi hanno insegnato a non fidarmi delle persone? Cerco sempre quel qualcuno che sia buono, ma invece sono destinata a trovare persone cattive, si approfittano della mia ingenuità, sono stanca"
-" tu non sei stupida, non è colpa tua se hai trovato gente che non merita neanche di stare al mondo! Forza prosegui con il tuo racconto, sono curioso su come ci sei finita nelle mani di quel porco."
Allungò una mano per darle un buffetto, ma la ragazza si ritrasse spaventata.
Alejandro registrò anche questa cosa.
-" non avevo intenzione di farti, male, ma comprendo che ti sentì ancora minacciata"
La ragazza annuì.
-" prosegui pure piccola!"
La ragazza aggrottò la fronte a quell'appellativo.
-"Proprio una settimana fa, sono arrivata in quel parco, e mentre guardavo incantata il posto, ho sentito Morgan parlare con lui, avevo intuito parlassero di me, ho sentito che diceva se così era apposto con il pagamento. Non mi ricordo cosa è succeso poi, perché mi sono svegliata in quella gabbia. Ha detto che ero un giocattolo, sapeva anche che ero vergine e io non so come faceva a saperlo! Voleva che andassi spontanea a lui. Ma non volevo, così mi picchiava,  poi mi usava come divertimento per i suoi uomini, dovevo alzarmi e farmi toccare secondo le loro richieste, quindi di nuovo mi torturava e picchiava tutti i giorni, a varie ore. Ha detto che una volta che avrei perso la mia verginità, lui mi avrebbe usato come veicolo, per la droga, anche se non ho capito come."
Alejandro era scioccato. Povera piccola.
-"mi spiace molto  per quello che hai passato. Adesso potrai stare qui tranquillamente, sei nell'isola dei Martinez, l'uomo che ti ha trovata."
-"grazie, ma appena starò bene vorrei andarmene, voglio tornare a casa mia!"
-"no piccola! Rimarrai qua, un bel pò. Sai, tu m'incuriosisci, ho deciso che ti conoscerò, se mi piaci alla fine ti sposerò!"
Mercedes sbarrò gli occhi. Quel dottore era matto!
-"tu eres loco! non se ne parla, tu mi stai prendendo in giro!"
-"no affatto Mercedes, io sono serio! Sai i fratelli Martinez fanno parte della mafia internazionale. Sono la mia famiglia. Anch'io sono un boss, anche se non si direbbe.
Io non scherzo, ho deciso che sarai mia e quando noi decidiamo qualcosa, rimane quella anche se il mio cognome è Mendoza e non Martinez, funzioniamo uguali"  la lasciò assorbire la frase.
-" ora vado a prenderti da mangiare, hai parecchi kg da recuperare."
Mercedes era sconvolta, quando il dottore uscì sbottò -"col cazzo che il dottore mi prende se mi vuole!"
Alejandro tornò con un bel piatto di zuppa.
Iniziò ad imboccarla ma la ragazza voltò la testa.
-" sono in grado di mangiare da sola, non sono una bambina!"
-" lo so, ma voglio imboccarti io!"
La ragazza tenne la testa ostinatamente rivolta dalla parte opposta.
-"D'accordo, lo hai voluto tu."
Il dottore poggiò il piatto e le si avvicinò con il viso. Iniziò a baciarle la guancia, e la curva del collo.
Mercedes si voltò per protestare ma finì a scontrarsi con le labbra del dottore. Alejandro le tenne la testa, continuò a baciarle le labbra  finché non la sentì rilassarsi. Poi si staccò, Mercedes aveva la bocca aperta a cercare di realizzare cos'era successo quando il dottore gli infilo un cucchiaio di zuppa in bocca.
-" ha-ha manda giù!" la reguardì il dottore che l'aveva vista che stava per sputare.
-" non sei ancora pronta per testarmi, ma sappi che si ti comporti da bambina, avrai una punizione da bambina. Vuoi che ti metta sulle mie ginocchia?"
Mercedes scosse la testa.
-" molto bene, allora adesso apri la tua bella boccuccia e mangia!"
Mercedes mangiò, si prese del tempo per osservare il dottore. Era alto e massiccio, capelli e occhi neri.
È molto bello, molto ma... non mi piacciono le persone autoritarie.
Anche Alejandro si prese tempo per osservarla bene. La guardò, era veramente bella come ragazza. Aveva lunghi capelli mossi castano scuro, occhi verdi e il colore della pelle bronzeo.
-" brava bambina!"
La ragazza sospirò, non era il caso fare una scenata, aveva ancora bisogno di recuperare le forze, poi sarebbe scappata.
-" vuoi qualcosa da leggere per passare il tempo?"
-" si grazie!"
Alejandro gli portò diversi libri, romanzi, gialli, thriller.
La salutò e se ne andò, incontrò per strada Teresa.
-"che cosa faremo di quella bambina appena si sarà ripresa? E come farà a pagare la degenza?"
Teresa calcò di proposito la parola bambina, perché aveva notato l'interesse che il dottore aveva per la ragazzina, sperava che l'enorme differenza di età lo bloccasse. Tredici anni di differenza non erano pochi.
-"la bambina, quando si sarà ripresa starà a casa mia! Inoltre non devi preoccuparti se paga o no, tu occupati di altro. Mercedes non dovrà pagare nulla, noi l'abbiamo portata nell'isola, io l'ho voluta in clinica!"
-" ma! Alejandro a casa tua? Ma non c'è un altro sposto per metterla?"
-"no!" le rispose lapidario, poi si voltò e  la lasciò lì.
Alla sera Alejandro andò a trovare Mercedes. Non portava il camice come a pranzo, ma gli abiti civili.
-"sono venuto a trovarti e per farti mangiare la cena!"
-" guarda che sono capace di mangiare!"
-" lo spero per te, perché hai un fisico minuto, sei stata a digiuno con Espinoza?"
-" si" sospirò la ragazza.
-"ma credo che anche prima, tu non mangiavi in modo regolare, giusto?"
Mercedes abbassò la testa. Come poteva spiegargli che a volte per pagare la retta universitaria o l'affitto doveva rinunciare a qualcosa da magiare? Tanto era abituata no?
La ragazza si morse il labbro. Alejandro le mise due dita sotto il mento e lo rialzò.
-"ripeto,giusto?"
-"si!"
-"da quanto tempo non fai un pasto regolare, di almeno tre volte al giorno e in modo completo?"
Mercedes lo guardò triste  -"penso mai!"
Alejandro era sconvolto.
-" mai, mai? Neanche quando stavi in comunità?"
Mercedes stropicciò il lenzuolo, abbassò lo sguardo.
-" no, finivo sempre in punizione, saltavo sempre un pasto, oppure a volte non mangiavo perché facevano dei cibi che a me non piacevano, solo che succedeva che poi lo trovavo nella colazione del giorno dopo, o a pranzo o di nuovo a cena, le suore ragionavano così. Te lo facevano mangiare anche se cominciava ad ammuffire o puzzare, quindi poi stavi male, andava così!"
-"per la miseria! Bhe adesso non sei più in quel brutto posto, ne da Espinoza, non devi più pensare a mantenerti, mi prederò cura io di te!"
-"ma no, dottore, io ho un diploma, voglio tornare a casa, mi trovo un lavoro onesto, con paga buona e mi mantengo da sola, mangerò sicuramente tre pasti al giorno..."
-"Mercedes, No! Dopodomani ti dimetto, verrai a stare da me! E adesso apri la tua bella boccuccia e mangia questa buonissima bistecca!"
La ragazza si rabbuiò ma fece come detto dal dottore perché aveva molta fame.
-"molto bene brava."  In quel momento entrò il dottore Suarez Marcus il collega di Alejandro.
-"eccoti qui, la paziente ha mangiato tutto?"chiese Marcus parlando con il dottor Mendoza.
-" certo, mi sono garantito che finisse tutto!"
-" ti ho preparato l'iniezione che mi hai chiesto."
Il dottor Suarez dal carrellino, prelevò un piattino con una siringa e il farmaco da aspirare, cotone e alcol.
Mercedes guardò la puntura come se fosse un insetto repellente. Sollevò il lenzuolo e si coprì metà faccia continuando ad osservare i movimenti dei due dottori.
Marcus salutò e se ne andò, ma Mercedes era troppo preoccupata per badarlo.
-" bene Mercedes mettiti a pancia in giù"
-" che cosa vuoi farmi?"
-" Questo medicinale EPARGRISEOVIT è utilizzato per il trattamento di:carenze di vitamine, soprattutto di vitamina B12 e di acido folico, che si possono verificare, nelle forme gravi di indebolimento dell'organismo, nella fase di convalescenza di una malattia. Capito? Adesso girati a pancia in giù!"
-" non voglio! Non puoi darmi una medicina per bocca?"
Alejandro la guardò e le sorrise -"no, non devi aver paura non ti farò male! Su voltati!"
Mercedes sospirò, si mise a pancia in giù, l'uomo le sollevò il camice, le passò il disinfettante. Mercedes aveva bisogno di parlare per distrarsi e per superare anche l'imbarazzo che provava.
-"io avevo dei vestiti... dentro uno zainetto! Ahi!"
-"ecco fatto finito! Questa iniezione te l'ho già fatta i due giorni che hai portato la flebo! Ma ora che non c'è l'hai, preferisco fartela per via intramuscolare, che endovenosa, o preferivi sul braccio?"
-" non mi piacciono le punture, se posso evitare evito!"
-"si tesoro, normalmente evito di prescriverle, ma tu sei sotto di ferro, vitamina b12, sei scarsa di un sacco di vitamine, questo è l'unico modo per farti recuperare in fretta. Scommetto che hai sofferto spesso di mal di testa!"
Mercedes si sistemò meglio sotto le coperte e guardò il dottore. -"si molto spesso"
-"ecco quello, è dovuto all'anemia!"
-"oh"
-" tranquilla, sotto le mie cure tornerai in forma!"
Mercedes annuì e sbadigliò.
Alejandro la guardò teneramente, poi ricordò che gli stava parlando di uno zaino.
-" mi stavi dicendo di uno zainetto."
-" si avevo uno zaino con dentro vestiti e documenti, non l'ho più visto dal giorno che mi ha portato via Espinoza!"
-" capisco, mi dispiace, ma non credo che i miei cugini abbiamo tenuto conto di uno zainetto se lo vedevano, mentre radevano al suolo quel posto schifoso in cui ti ha portata!"
-" già.... Però io ho dei vestiti nel mio appartamento... insomma io non vorrei tenere su questo camice ancora per molto..."
-" mmm, hai ragione, dov'è il tuo appartamento? Domani devo andare ad Acapulco a prendere dei farmaci che stanno finendo, quindi sei vuoi passo a prenderti i vestiti!"
Mercedes s'illuminò -"si io abito in Florincia n.61 cp 00660 Juarez Acapulco"
Alejandro sorrise , -"molto bene señorita, ci vediamo domani pomeriggio. Fai la brava, ascolta il dottor  Sùarez."
Si chinò e le posò un dolce bacio sulle labbra e se ne andò.
Durante la notte ebbe di nuovo un incubo, Sùarez era d'accordo con Alejandro che lo avrebbe chiamato, una volta  arrivato l'aiutò a tranquillizzarsi, scopri ben presto che si allontanava piagnucolava inconsciamente. Quindi decise di stendersi accanto a lei, che dormì serena per il resto della notte.

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