Cap 31

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29 settembre 2013

È tempo di attutare il mio piano.
Teresa sorrise, aveva passato mesi a pianificare.
Il tempo era maturo e tutti avrebbero pagato.
-"ragazze siete pronte?"
-"certo Teresa, il dottore merita una punizione, mi ha umiliato troppe volte questi mesi!" disse Margherita.
-" anche a me, mi sono rotta, pare che l'unica brava lì sia solo Jenny!" disse Camilla inviperita.
-"pensare che all'inizio ero io la più brava! Eh finché scopavamo gli andavo bene, poi quando è arrivata quella..."disse Teresa stringendo le mani  a pugno.
-" è colpa sua se il dottore è cambiato!" disse Margherita.
-" già... domani la pagheranno tutti, l'isola si trasformerà in un inferno. Ognuno di loro la pagherà cara!"
Le ragazze brindarono bevendo tequila, ognuna di loro aveva un buon motivo per farla pagare al dottore e a Mercedes. Che poi nella vendetta venivano coinvolte le guardie e anche i Martinez... bhe erano affari loro.

30 settembre 2013

Quella mattina le infermiere che la sera prima si  erano unite a brindare lavoravano come sempre in clinica, ognuno svolgendo il proprio lavoro.
Alejandro faceva il giro di visite, controllando i suoi pazienti.
Mercedes era a casa da sola, il piccolo Manuel, aveva iniziato da poco il nido, Alejandro lo portava prima di andare a lavorare, questo permetteva a Mercedes di riposare un po', rimaneva mezza giornata, poi Il padre lo tornava a prendere prima di pranzo. Manuel si divertiva al nido, perché trovava i suoi cuginetti, a fine ottobre avrebbe compiuto un anno.
Mercedes quella mattina doveva  passare in clinica per essere visitata, Alejandro aveva visto che il bambino cresceva molto velocemente, non aveva riscontrato diabete gestazionale ne quello mellito, semplicemente stava prendendo peso. Non voleva che sua moglie si trovasse a partorire un bambino grosso, altrimenti avrebbe dovuto anticipare il parto.
Mercedes si stava preparando, dopo la visita avrebbe raggiunto le amiche  che erano andate a trovare donna Carmela.
Teresa in clinica fece un segno alle sue amiche, era arrivata l'ora giusta.
Ognuna di loro doveva occuparsi di un posto. Teresa la casa di Alejandro, Camilla la base delle guardie, così l'avrebbe pagata anche Costantin che aveva preso in giro lei e Margherita.
Margherita si occupava di casa Martinez.
La notte prima le ragazze, avevano portato fuori dalla clinica tre bombole di ossigeno.

Le bombole erano state nascoste nei pressi delle case, in punti ben strategici e non visibili

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Le bombole erano state nascoste nei pressi delle case, in punti ben strategici e non visibili.
Il trio uscì dalla clinica in momenti diversi, seguendo uno schema ben preciso che aveva studiato Teresa.
La prima ad allontanarsi fu Camilla.
Si cambiò a casa di Teresa vestendosi in modo mimetico. Le altre due  infermiere che rimanevano in clinica, facevano anche il suo lavoro in modo che nessuno notasse l'assenza.
Camilla camminò fino a dov'era posizionata la bombola. Appiccò un incendio e si allontanò velocemente, dopo neanche un minuto sentì l'esplosione, la forte potenza dell' onda d'urto la buttò terra. Un po' frastornata si riprese corse a casa di Teresa, mandò un messaggio con l'ok alle amiche,  si rimise la divisa e tornò in clinica.
Con l'ok, toccò a Margherita uscire, si cambiò anche lei a casa di Teresa e piano piano si diresse, tenendosi nascosta, a casa Martinez. Come aveva previsto Teresa, Juan e Carlos uscirono appena sentirono la notizia della base in fiamme.
Margherita spostò la bombola d'ossigeno, la mise in una posizione tattica e infine appiccò un incendio, poco dopo vi fu una fortissima esplosione, una nuvola di fumo si levò in aria, anche la villa Martinez andò a fuoco.
Margherita diede l'ok quando fu a casa di Teresa per cambiarsi.
Le due esplosioni avevano attirato la gente dell'isola fuori casa, il panico stava dilagando.
Alejandro era stato chiamato insieme ad altri medici a prestare soccorso alle guardie ferite. Alcune erano perite, quelle vicino all'esplosione, altre erano rimaste colpite dalle schegge dei detriti. Molti erano corsi a dare una mano, per spegnere l'incendio. La struttura aveva il suo sistema, di spegnimento, ma la maggior parte era stata compromessa con l'esplosione. La situazione era davvero disastrosa, ma quanto meno erano riusciti a domare le fiamme, ed estinguerle. Mentre la situazione alla base stava quasi rientrato,  i Martinez sentirono un forte boato, videro il fumo levare in alto.
-" Juan è casa nostra?"
-"cristo santo le nostre donne!"
Carlos e Juan corsero alla loro Villa.
Nel frattempo Teresa corse da Mercedes che a sua volta stava correndo in clinica, quando aveva sentito il secondo scoppio
-"Mercedes per fortuna ti ho trovata, non so cosa stia succedendo c'è il caos in giro, Alejandro ha bisogno di te vieni!"
-"oddio è ferito?"
-"vieni e basta dobbiamo fare presto!"
Mercedes era agitata, il freddo del panico e dell'ansia l'aveva presa. Sperava con tutto il cuore che Alejandro stava bene.
Teresa la portò al bunker.
-" perché siamo qui? Cos'è questo posto?"
Teresa la fece passare davanti a lei.
-" stai tranquilla, è un bunker Alejandro è dentro che ti aspetta, c'è un ambulatorio dentro,stai attenta mentre scendi le scale"
Mercedes scese piano le scale, ad un certo punto fu spinta giù, per istinto avvolse il suo grembo, urlando rotolò per gli ultimi scalini, battendo la testa. Svenne.
Teresa sorrise. La guardò, si chinò vicino a lei e le disse. -"non preoccuparti, mi prenderò cura io di Alejandro, presto ti dimenticherà!"
La prese per le braccia e la trascinò dentro lo sgabuzzino che aveva visto durante la sua esplorazione.
La chiuse dentro.
Tornò in clinica giusta per accogliere i feriti che arrivavano. Le tre ragazze, si diedero da fare per curare ustioni, ferite, tagli, abrasioni.
Alejandro era preoccupato per i suoi cugini.
Costantin continuava ad entrare in clinica con nuovi feriti, ritornava alla base e cercava tra le macerie, portò un nuovo ferito. Jhonny il novellino, era stato ferito alla testa, fu Jenny ad accoglierli.
-"portalo qui, gli do una prima occhiata, ci sono un sacco di soldati gravi!"
Jenny controllò la ferita, gli guardò gli occhi, vide che reagivano bene. Lo scrisse sulla cartella clinica, affinché quando arrivava Alejandro o un altro medico vi potesse trovare quale visita primaria aveva eseguito.
-"ora ti disinfetterò e ti benderò la testa Jhonny."
Il ragazzo annuì.
Jenny esegui il suo lavoro sotto lo sguardo attento di Costantin.
Dopo un po' arrivò Carlos con in braccio Anastasia svenuta, perdeva sangue dalla testa. Alejandro subito corse a vedere. -"mettila qui!"
La visitò subito, aveva una brutta commozione cerebrale, la mandò a fare una tac d'urgenza. Mandò Teresa ad accompagnarla.
-"tutto ok a casa con le donne?"chiese in ansia Alejandro.
-"si perfortuna erano uscite per andare a trovare donna Carmela." disse Carlos che ancora sentiva addosso la paura che aveva provato, quando aveva visto com'era ridotta la villa.
Filippo entrò zoppicante sostenuto da Juan. Jenny che aveva finito con Jhonny si occupò di lui, ma dovette chiamare il dottor Sùarez perché non aveva una semplice slogatura. L'infermiera aveva ipotizzato una rottura del tendine di Achille. Infatti così fu. Il dottor Sùarez lo aveva fatto portare in una stanza con un letto, appena finiva l'emergenza che stavano affrontando, lo avrebbe dovuto operare chirurgicamente, ricucendo il tendine.
Teresa aveva accompagnato Anastasia a fare la tac. Mentre la donna era dentro, Teresa uscì dalla clinica, appicò l'incendio a Villa Mendoza. Rientrò giusta per sentire l'esplosione.
Alejandro stava medicando un altra guardia, quando senti il boato che fece tremare i vetri della clinica. Si bloccò.
Corse fuori per vedere e vide con orrore e che era casa sua.
-"noooooo Mercedes noo Mercedes"
Carlos e Juan corsero fuori anche loro, presero il cugino che si stava buttando dentro l'incendio. -"Aspetta Alejandro. Aspetta non puoi gettarti dentro tra le fiamme!"disse Carlos
-" Mercedes!Mercedes, c'è la mia Mercedes lì dentro lasciatemi andare!"
I cugini lo trattennero con tutta la loro forza, soffrendo insieme a lui. Presto l'incendio grazie ai sensori, funzionanti diventò abbastanza gestibile affinché la gente del posto potesse domarlo.
Alejandro guardò tra le macerie fumanti, continuava a gridare ad alta voce. Carlos lo aiutò, neanche un ora prima, stava gridando il nome di sua moglie, insieme al fratello Juan.
-"cristo! Voglio la testa che sta continuando a far saltare in aria tutto! Juan di a tutti di uscire di casa e di andare nelle spiagge. Non so cosa cazzo stia succedendo!" disse Carlos.
Juan corse ad avvisare tutti, per prima andò dalla madre a farla mettere in salvo con Arizona e Isabel.
Juan era in ansia per Mercedes non voleva credere che fosse morta nell' esplosione.
-" mamma, Arizona, Isabel" da sopra il cavallo Juan le chiamò. -"Juan che succede?"
-" non lo so mamma, ma andate tutti alla spiaggia, finché non andiamo a capo di questa facenda." Non disse loro di Mercedes. Non accettava l'idea che poteva essere morta, non se la sentì di dire nulla per il momento alla madre.
-" i bambini Juan"
-" vado a prenderli tutti, andate alla spiaggia"
Iniziò ad esserci un via vai, la gente si mise al riparo, si respirava ansia e paura, l'isola era sempre stata pacifica e un luogo sicuro, pareva impossibile che qualcuno, potesse aver fatto una cosa del genere .
Alejandro era inginocchiato davanti a quello che rimaneva casa sua. Aveva trovato mezzo corpo di Henrietta. Di sua moglie nessuna traccia. Il gps non segnava nulla. Pianse e urlò! -"MERCEDES"
Carlos s'inginocchiò vicino a lui, gli posò una mano sulla spalla. Era afflitto quanto lui,oltre che provare una grande rabbia.
Verso sera in clinica la situazione stava andando a calmarsi. A parte i soldati, Anastasia e Filippo, non ci furono altri feriti.
Non ci furono più esplosioni. Carlos diede l'ordine che ognuno poteva tornare a casa sua ma di stare in campana.
Alejandro continuava a rimanere fermo ad osservare le macerie di casa sua.
Donna Carmela aveva appreso la notizia. Si recò dal nipote, quel nipote che in tenera età aveva dovuto fare i conti con la morte.
-"Alejandro!" Donna Carmela apri le braccia. Alejandro si tuffò, l'abbracciò stretta tremando.
-"zia, non c'è la posso fare un altra volta! Non voglio, non può essere morta, io non lo sento che è morta, io sento che è viva!"
Alejandro la guardava disperato.
-"lo è, qui!" La zia gli toccò il cuore. -"qui è viva"
Alejandro scosse la testa.
-" no zia. No, no! È viva, la mia Mercedes è viva"
Carlos e Juan che erano lì vicino, si guardarono.
Gli si avvicinarono -"Alejandro vieni a casa, Manuel ha bisogno di te"
Lo presero uno da una parte e uno dall'altra, piano piano andarono a casa di donna Carmela.
Mangiarono in un silenzio surreale.
Tutti fecero fatica a dormire.
Il mattino dopo, fecero i conti con i danni. Tutti lavoravano per togliere i detriti. Carlos, Juan e Costatin cercavano indizi che poteva portare al sospettato.
Alejandro andò in clinica. Sembrava l'ombra di se stesso. Teresa lo vide. Si avvicinò.
-" ehi, ho saputo, se hai bisogno io ci sono. Mi dispiace molto per quello che è successo!"
Alejandro sollevò la testa e annuì. Teresa lo lasciò stare, la ferita era fresca, con un po' di pazienza e cura si sarebbe rimarginata e guarita.
Nel frattempo gli altri cercarono tutto intorno.
-" ehi guardate qui! Questa è una bombola" disse Carlos che ne aveva trovato lo scheletro di una.
Juan corse a vedere si chinò a dare un occhiata.
-"è una bombola di ossigeno."
-"come fai a saperlo?"chiese Costantin
-"per la forma che ha, anche per la chiusura!"
-"porca dì quella puttana, guardate qui, hanno appiccato il fuoco proprio qui!" Carlos indicò loro il punto da cui era partito, andando verso la bombola.
-" e ha fatto boom!"concluse mesto Costantin.
-"andiamo a vedere se anche vicino a Villa Martinez c'è ne una.
Andarono a vedere. Villa Martinez era distrutta per gran parte della metà, era del tutto inagibile.
Carlos e Juan erano arrabbiati per ciò che era successo. -" tu guarda un po', anche qui c'è una bombola!"disse Juan.
-"scommettiamo che c'è ne una anche dal doc?" disse Costantin.
Andarono a vedere. Come aveva previsto anche nel retro della casa di Alejandro trovarono la bombola.

Per sicurezza, fecero il giro dell' isola, controllando tutto il contorno delle case

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Per sicurezza, fecero il giro dell' isola, controllando tutto il contorno delle case.
Dopo di che andarono in clinica e lo dissero ad Alejandro. Il dottore andò a vedere e confermò che si trattavano di bombole d'ossigeno.
-" ora vado a vedere, se ne mancano all'appello!"
Il dottore andò a vedere insieme ai cugini e a Costantin.
-"guardate un po'! Ne mancano esattamente tre!"
disse Alejandro
-"ma perché? Che cosa diavolo voleva fare e perché? Io non capisco, se fosse stato colpito un punto, preciso...ma così, si voleva vendicare di noi? Io non capisco!"
-"tranquillo cugino, andremo a fondo della faccenda. Troveremo il colpevole e la pagherà!"disse Carlos
Questo rasserenò ben poco il dottore, lui aveva perso sua moglie e il suo bambino. Niente e nessuno poteva ridargli il sorriso.
Tristemente continuava a guardare il gps, ma il segnale era nullo e non rilevava niente.

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