Cap 4

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Alejandro partì per Acapulco alle prime luci dell'alba, non si sentiva stanco nonostante fosse rimasto,  sveglio per un po' ad osservarla dormire. Aveva un sacco di cose da fare e doveva tornare a casa presto. Il suo amico Carlos era diretto in Guatemala, a cercare il figlio. Non vedeva l'ora , di aiutare i Martinez a punire Selina. Il giorno prima aveva consegnato a Costantin il creatore di collari speciali, una mappatura della colonna vertebrale e come doveva creare i fili del collare affinché potesse collegarli ai gangli. Selina avrebbe avuto una tortura a vita peggiore di quella di Cristina e Bettany.
Atterrò ad Acapulco alle 7.00 ore locali.
Andò prima nell'appartamento di Mercedes.
All'ingresso del condominio,seduta ad un bancone,trovò una signora che lo guardò storto.
-"buongiorno signora, mi chiamo Alejandro Mendoza, avrei bisogno delle chiavi dell'appartamento di Mercedes Roudriguez"
-" è da più di una settimana che manca! Mi deve pagare l'affitto e sono 5.789,67 peso MXN" le rispose la signora.
-"stia tranquilla, glieli do io i soldi, ho bisogno delle chiavi, porto via le cose della signorina, poi l'appartamento potrà darlo a chi vuole!"
La vecchietta guardò l'uomo, si vedeva che era apposto.
Gli diede le chiavi e s'intascò i soldi.
Quando entrò nell'appartamento gli venne un tuffo al cuore. Era scarno. C'era uno scatolone con dei libri, un piccolo tavolo di legno a cui mancava mezza gamba, Mercedes vi aveva compensato con due scatole vuote di carne.
La cucina era piccola. Guardò in frigo e lo trovò vuoto, guardò in dispensa e vi trovò un pacco di biscotti e uno di tortillas. Li prese e li posò sul banco da cucina.
Andò in camera, che era anche l'ultima stanza oltre al bagno. A terra c'era un materasso, un lenzuolo, un cuscino e una luce completavano la camera.
I vestiti erano messi tutti ordinatamente dentro ad un sacchetto. In tutto aveva una decina di vestiti. Alcuni erano proprio lisi, rattoppati,altri si vedevano che erano stati lavati e lavati tante volte, la biancheria intima era composta da tante mutande di cotone bianco, consumate, gli ricordavano quelle che indossavano le nonne una volta. Li prese infilò tutto nel sacco. Andò in bagno, c'era una tavoletta nella vasca per lavare i panni. Residui di sapone erano appoggiati su una spazzola per bucato.
-"povera piccola, anche a mano lavi i panni!"
Uscì dal bagno. Con lo spazzolino consunto. Raccolse il sacchetto con i miseri vestiti, il poco cibo e tutti i suoi libri, e se ne andò.
Non c'era altro in quell'appartamento.
Buttò nel primo bidone che trovò gli abiti e lo spazzolino.
Diede a un poveretto che mendicava il pacco di biscotti e le tortillas.
Scosse la testa. Andò a prendere i medicinali, prese accordi perché li portassero all'aereo del dottor Mendoza, Alejandro aveva il suo personale aereo.
Poi andò a fare shopping. Entrò in un negozio Armani, gli comprò di tutto, vestiti, pantaloni, magliette, camicette, calze, gonne, biancheria intima. Le aveva rifatto un nuovo guardaroba.
Anche un pigiama da indossare in clinica.
Ritornò all'isola nel primo pomeriggio.
Prima di andare da Mercedes, sistemò con l'aiuto di Teresa  tutti gli scaffali con le nuove medicine.
-"Alejandro?"
-" si Teresa?"
-" hai comprato i preservativi?"
La donna iniziò a spogliarsi sbottonandosi il camice.
Alejandro glieli riabbottonò.
-"non li ho presi e... non voglio più continuare la nostra relazione!"
-"cosa? Ma perché?"
-"bhe perché era una relazione perditempo, ora ho posato gli occhi su una ragazza, ho intenzione di frequentarla. Mi piace molto!"
Girò sui tacchi e la lasciò li a bocca aperta.
Mentre usciva dalla porta sentì l'infermiera Ramanda cercare  Teresa,  Alejandro camminando se la trovò davanti che urlava: -"Terè..Teresaaa" il dottore la guardò storto, perché nei corridoi non si doveva urlare in quella maniera.
-"eh scusi!" disse l'infermiera abbassando la testa e scappando via.
Alejandro scosse la testa, prese dal suo studio medico il pigiama e la biancheria che aveva selezionato per la sua piccola.
Quando arrivò la trovò intenta a leggere.
-"ciao Mercedes. Come stai? Hai mangiato tutto?"
-"certo! Anche se non vado pazza per le zuppe. Mi hai preso i vestiti?"
L'uomo si sedette nel letto, le scostò un ricciolo dalla fronte. -"sono passato nel tuo appartamentino... ti ho preso tutti i libri che c'erano. Non sapevo se li volevi tenere o no! Per i vestiti, bhe li ho buttati via, non si potevano definire abiti!"
-" Che cosa? Ma erano i miei vestiti! Perché me li hai buttati via? Ho fatto tanti sacrifici per comprarmeli, non erano nuovi, ma almeno erano miei e non quelli che mi avevano dato in comunità!"
Strinse i pugni guardandolo con rabbia!
-"calmati! Ti ho comprato dei nuovi vestiti, quando verrai a stare da me, troverai l'armadio pieno, e anche un sacco di cose che possono piacerti."
Dal sacchetto Alejandro, tirò fuori il nuovo pigiama, gliene aveva preso uno sobrio e comodo per stare lì.

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