Cap 22

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A metà novembre tornarono all'isola di Bermeja.
Il piccolo Manuel aveva 18 giorni.
Alejandro e Mercedes andarono in clinica a mostrare il bimbo ai colleghi che erano curiosi.
-" è bellissimo complimenti!"disse il dottor Sùarez
L'infermiera Jenny quando lo vide, fece gli occhi a cuoricino, tante chiocciarono intorno a lui.
Camilla e Margherita, lo osservarono bene, per vedere se c'era qualcosa da poter mettere in dubbio la paternità, ma videro che era l'esatta fotocopia del dottore. Teresa non volle vederlo. Odiava la madre e odiava anche il bambino che doveva essere suo.
Non la sopporto, non sopporto più neanche lui, con la faccia sempre sorridente. Li detesto.
Il giorno dopo Alejandro ritornò a lavorare in clinica, doveva controllare il computer,i nuovi pazienti, nuovi corsi di aggiornamento. Mercedes era a casa con il bambino, adesso aveva lui da accudire,Alejandro era contento che la clinica fosse vicino a casa, così poteva tornare a casa spesso a controllarli, oppure magari sarebbero venuti loro.
Mentre scriveva al computer Teresa entrò.
-"buongiorno paparino, com'è la vita ora?" il piccolo non ha ancora quaranta giorni, con gli appetiti sessuali di Alejandro sicuramente cederà! Dio come lo voglio!
-" la vita va bene grazie, Manuel è un bravo bambino. Piuttosto siediti ho un paio di cose da dire a te e alle tue seguaci, infermiera Camilla e Margherita!"
Teresa si sedette nella sedia, fissò la foto in cui spiccavano Alejandro e Mercedes. Strinse le mani a pugno.
-"vi ho già messo in guardia una volta, non mi piace quando parlate alle spalle di mia moglie, non mi piace quando vi mettete vicino a lei per dire cose che la fanno stare male o mettere ansia, a scuola cos'hai imparato sulla gravidanza ? Mmmh si dice ad una futura madre che può morire? Si dice che poi non sarà più appetibile al marito?"
Alejandro la guardò furibondo. -"adesso per favore vattene e avverti anche le tue colleghe, un altra malignità e vincete un viaggio senza ritorno per Acapulco, voi all'isola di Bermeja non ci metterete più piede chiaro?"
Teresa annuì, mentre una grande rabbia montava in lei. Scappò via dallo studio.
Alejandro fissò la sua uscita, non avrebbe più permesso a nessuno di far del male a sua moglie.
Teresa si rifugiò nello stanzino dei ricambi. Stette un pò lì a pensare. Cosa le aveva detto quella Lavinia? Che aveva paura dei ragni e del buio e altro.
È ora di andare a caccia di ragni. Te la faccio pagare in un'altro modo. Dio che nervi.
Teresa si cambiò, dopo essersi fatta dare il cambio.
Andò in cerca di qualche ragno, s'inoltrò in mezzo alla foresta dell'isola, non trovò nulla che potesse andare bene al caso, finché sotto una roccia, non trovò una tarantola ginocchia rosse.
-"piccola e pelosa creatura, non sei neanche velenosa da uccidere sul colpo una persona, almeno che non faccia shock anafilattico... ebbene io non lo so se quella bambina lo è o no, ma però intanto vediamo cosa succede se si trova un bel ragno in casa!"
Teresa ridendo e con la tarantola in tasca, si avviò a casa del dottore, stando ben attenta a non farsi vedere. Mercedes uscì dalla porta di casa con il piccolo infilato in una fascia porta bebè.
Vide la ragazza avviarsi verso la clinica.
Teresa sorrise,entrò in casa e liberò il ragno.
-"ora tocca a te creatura, fai del tuo meglio!"

Mercedes arrivò in clinica e con il piccolo andò a trovare il suo Alejandro.
-"siamo arrivati, per fortuna che papà ha la porta aperta, significa che non sta visitando nessuno."
Mercedes entrò in studio, Alejandro sollevò la testa e sorrise a sua moglie.
-" che bello vedervi, tra poco stacco, se vuoi andiamo a fare un giro al mare , se te la senti di camminare."
-"certo, avevo voglia di uscire, per fortuna si è addormentato, dopo pranzo è stato un po' nervosetto, non ha voluto dormire, non sapevo più che fare, gli ho detto andiamo a trovare papà, si è calmato!"
Alejandro rise, le sfilò il bimbo dall'imbracatura,  -"è lo scatto di crescita, oggi e domani sarà così, poi gli passa, coliche non sono, sento che è libero"
Alejandro tenendo il figlio nell'incavo della mano, salvò i dati e spense il computer.
-"dammi la fascia porta bambino, lo porto io!"
Una volta sistemato, Alejandro e la moglie uscirono dalla clinica a braccetto. Camminarono piano, piano, passeggiarono  fino  alla baia dei pescatori, poi tornarono a casa.
Una volta dentro, Alejandro portò il piccolo che dormiva profondamente, nella culla. Ad un certo punto senti urlare la moglie.
Corse giu dalle scale più in fretta che poteva, la trovò in cima al divano. -" piccola? Che succede?"
-"c'è un ragno, ho paura! Ti prego!"
L'uomo fece il giro del divano e vide una tarantola ginocchia rosse, che non sapeva neanche lei cosa fare.
-"tranquilla Mercedes, non fa niente, non ti ha morso vero?"
-" no!!" Piagnucolò lei. -"ti prego, portalo via!"
-"Alejandro prese una scatola, prese delicatamente l'aracnide e lo portò fuori da casa, camminando un bel po, fino a liberarla nel primo pezzo di foresta che trovò.
Quando tornò a casa trovò ancora la moglie sul divano. -"ora puoi scendere, l'ho portata lontano da qui!"
-" io ...controlla ti prego, che non c'è ne siano altri!"
Alejandro guardò, per tutto il soggiorno. -"Non c'è più alcun ragno, tranquilla!"
Mercedes scese tremante. -" ma come ha fatto ad entrare in casa?"
-" non lo so, ma non ti devi preoccupare non c'è più!"
Per tutta la giornata Mercedes rimase nervosa, persino il tocco delicato del marito, che l'aveva chiamata per la cena, l'aveva fatta saltare,
-"scusa Alejandro, mi ci vorrà un po' perché mi passi, è una delle tante fobie che ho!"
-"amore non importa, spero non ti abbiano fatto dispetti con i ragni, in comunità?"
-" si una volta, me ne sono trovata uno nel letto, ho dormito per terra per due giorni, io lo so che era stupido... ma non riuscivo a stare tranquilla nel letto, suor superiora mi ha anche punito perché ho urlato, dicendo che ero sempre e solo io, ho passato la giornata chiusa nello sgabuzzino."
-"mi dispiace tanto per ciò che hai passato. E anche per oggi con quel ragno. Però fidati, non c'è ne sono più in casa."
Quella notte Mercedes dormi aggrappata al marito, che per farla andare a dormire, dovette controllare il letto per ben tre volte.
La mattina dopo durante la colazione -"grazie Alejandro per ieri, anche per la pazienza. Io..."
-"shhh amore mio, non mi devi ringraziare, è compito mio proteggerti!"
-"adesso non fare il cavaliere medievale!" gli disse ridendo Mercedes.
-"come no? Tu non sei la mia principessina?"
-"si come no!"
Risero.
-" ora devo andare al lavoro, te la senti , stare da sola?"
-"certo, vai pure, devo cominciare a buttare via un po' alla volta le miei paure... magari il ragno è ancora  una mia fobia grande , ma ci lavorerò."
-"guarda amore mio, che tutti abbiamo delle paure, chi più chi meno, non sentirti in difetto!"
-"grazie Alejandro"
-"di nulla, ci vediamo a pranzo"
L'uomo uscì di casa e Mercedes rimase a tavola a finire la sua colazione, finché Manuel non reclamò la sua parte.
Mercedes era risoluta a superare le sue paure, ma sembrava che qualcosa o qualcuno mulinasse contro di lei, dopo una settimana dall'episodio del ragno, durante la notte, la casa piombo nel buio più assoluto. Mercedes si era svegliata perché Manuel, reclamava il suo seno, andò in panico quando cercò di accendere la luce del comodino e non si accese. Non vedeva nulla,svegliò il marito.
-"Alejandro, svegliati, è buio non riesco ad accendere la luce, Manuel piange!"
Il marito si alzò a sedere, provò anche lui ad accendere la luce, a tastoni aprì il comò dove teneva una torcia, di solito la luce andava via nella stagione degli uragani. Accese la torcia e andò a prendere il piccolo nella culla portandolo alla madre.
-"tutto bene Mercedes?"La vide pallida.
-"sii, io non mi piace il buio, mi fa paura!"
-"va tutto bene amore ci sono io, sto con te finché dai da mangiare a Manuel poi scendiamo a cercare le altre torce e vado dare un'occhiata all'impianto elettrico"
Mercedes allattò il piccolo, Alejandro le accarezzava il capo, trasmettendole sicurezza. -"sai non vedo l'ora che passino i quaranta giorni, se fossero già passati, dopo aver messo giù Manuel ti avrei proprio presa, così al buio, ti sarebbe piaciuto sai"
-"non credo! Odio il buio mi fa paura!"
-" ti dico che ti sarebbe piaciuto, non vedendomi ti saresti concentrata sulle sensazioni... uno volta ti benderò e ti farò vedere la differenza!"
-" no, non voglio!"rispose la moglie.
-" vedremo!"disse il marito.
Mercedes smise di allattare, il marito passò la torcia a Mercedes, si mise il piccolo con la testa appoggiata alla spalla e non lo mise giù finché non fece il ruttino. Quando fu soddisfatto il padre lo stese nel lettino, controllando la posizione.
-"vieni piccola, andiamo giù finché dorme, immagino tu non voglia stare qui!"
La moglie scosse la testa, lo prese per mano e insieme andarono giù.
Controllò il contatore che avevano in casa, sembrava apposto, uscì per vedere quello generico.
Uscendo dalla porta, Mercedes rabbrividì, gli alberi di notte assumevano forme strane. Alejandro aprì lo sportello e vide che il contatore elettrico grande aveva due fili recisi. Aggrottò la fronte.Ora alle 2.00 di notte non poteva far nulla, ma in mattinata avrebbe sistemato.
Tornarono in casa e Alejandro prese tutte le torce. Salirono in camera, controllarono Manuel e andarono a letto. Mercedes si aggrappò al marito. -"ti prego tienine accesa una!"
-"si piccola tranquilla, chiudi gli occhi e dormi, ci sono io con te e non ti succederà nulla."
Sotto le carezze del marito Mercedes si addormentò subito. Alejandro invece pensò al fatto che qualcuno gli aveva reciso i fili elettrici.
Il mattino dopo, prima di andare in clinica chiamò i cugini.
Carlos e Juan guardarono la situazione.
-"questa cosa non mi piace,non sarà mica la stessa persona che ha manomesso i freni di Arizona?"
-"non sappiamo chi è, non abbiamo prove, sono incazzato che nella nostra isola tranquilla, continuano a succedere queste cose."disse Carlos
Intanto Juan e Alejandro sistemarono velocemente i fili, ripristinando la corrente, per essere più tranquilli, Alejandro ci mise anche un lucchetto allo sportello, così quella persona che aveva fatto tale dispetto, non poteva ripeterlo.
Poi entrarono in casa e il dottore li portò nel suo studio per parlare, in quanto Juan aveva qualcosa da dire.
-"Ci ho messo un po' a fare le ricerche che mi hai chiesto. Ricordi quando mi hai chiesto se Teresa aveva un fratello? Ebbene sua madre, pare abbia avuto una relazione con uno abbastanza in vista in Messico, Gomez Sergio da cui ha avuto un figlio, non si sono sposati ma lui ha riconosciuto e mantenuto il bambino che hanno avuto. Il figlio si chiama Morgan."
-" che sia lo stesso Morgan di Mercedes?"chiese Alejandro curioso.
-" purtroppo non lo so, il nome Morgan Gomez corrisponde a tanti profili, ci sono anche donne che si chiamano Morgan... se non ho una ricerca più specifica, tipo come quella che ho fatto per Morgan di Mercedes, così in generico non mi da nulla, ma posso comunque provare, restringendo le ricerche. Ci vorrà il suo tempo, ma vedi che ne andremo a capo."
-"grazie Juan, come sempre sei il più forte nel campo dell'informatica !"
-" vero, il mio fratellino è un genio con i computer e tutto ciò che è tecnologico, infatti ha fatto anche ricerche sulla comunità casa Hogar, Juan digli cos'hai scoperto!"
-"chi coordina il posto è proprio la stessa direttrice la signorina Herrera,i finanziatori, sono varie persone con alte cariche nel paese,  ma nella lista cera anche  il cognome di Maindase, quello che aveva comprato Marisol, non lo so se gli altri sono come lui, anche se io e Carlos abbiamo questo sospetto.
I bambini sono circa una trentina di varie età e sesso." concluse Juan schifato dal posto.
Carlos prese la parola anche lui aveva delle cose da dire -" Anch'io ho delle novità! Costantin, che è andato lì a vedere di persona, mi ha mandato un rapporto sulla comunità .
Nella relazione c'era scritto che  suor superiora, imperversa sui bambini più deboli. Gli insegnanti della scuola sono cattivi, c'è un insegnante che li picchia, Costantin mi ha chiesto se  almeno l'insegnante lo può eliminare. Senti cosa ti racconta Mercedes su un certo Mr. Salazar.
Mi ha scritto che c'è qualcosa che non quadra sull'affidamento dei bambini, perché tanti partono e poi tornano, molto spesso le coppie non sono sole, c'è sempre una terza persona con loro, ed è proprio ciò che ci ha dato dei sospetti a me e a Juan sulle persone della lista."
-" che schifo di posto, non vedo l'ora che lo radiamo al suolo!" Sbottò Juan.
-"pazienza Juan, ci sono dei bambini dentro e troppa carne sul fuoco, pare si sia aperto il caso di  Pandora."
-" va bene, di a Costantin che può eliminare Mr. Salazar perché già Mercedes mi ha raccontato che la picchiava, per qualsiasi scemenza! Almeno facciano fuori uno. Volete la stessa droga di Morgan?"chiese il dottore.
I fratelli Martinez si guardarono e si sorrisero, la nuova droga creata da Alejandro era fenomenale, una sola pasticca e subito chi la prendeva appena riceveva un comando, lo eseguiva, nel caso di Morgan gli era stato ordinato di spararsi, risultando così suicidio.  Se venivano visitati, risultavano che si erano impasticcati mescolando un mix di barbiturici.
-"si Alejandro, ci siamo trovati molto bene l'ultima volta. E come sei messo con l'altra droga, ti sta riuscendo il tuo progetto?"chiese Carlos
-"sto, lavorando ancora sulla molecola, non è facile creare questa droga, una che se la prendi ti fa parlare anche se non vuoi!"
-" tu sei un mago su tutto ciò che è medicina, sono sicuro che presto ci darai buone notizie"

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