Cap 14

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Mercedes si svegliò con la testa posata al petto del marito.
Ne aspirò l'odore così mascolino, un afrodisiaco.
Stiracchiandosi sentì i muscoli interni delle cosce doloranti, subito le tornò in mente la notte precedente, arrossì di colpo, ad un certo punto si era lasciata andare, era stato così bello, avrebbe voluto che durasse ore e ore.
Strifinò il naso nel suo petto e decise di alzarsi, aveva bisogno di una doccia calda.
Con calma cercò di districarsi dalle braccia che la circondavano, ma queste si serrarono di più.
-" buongiorno mogliettina! Come stai?"
Alejandro le cercò le labbra e la baciò.
-" bene, ma ho dolore hai muscoli interni delle cosce, volevo andare a fare una doccia!"
-" ah piccola mia, non vorrai mica andarci da sola! Lascia che mi prenda cura di te, sono il tuo dottore dopo tutto, oltre che tuo marito!" La baciò, le scostò il lenzuolo di dosso e diede il buongiorno ai capezzoli della sua donna.
-" stai ferma qui, vado a preparare la vasca da bagno, in questo caso meglio stare in ammollo in acqua calda per un po'!"
Alejandro si alzò in tutto la sua gloriosa nudità, Mercedes si coprì con il lenzuolo fino al naso, curiosandolo. Dio com'è bello! Ed è tutto mio.
L'uomo preparò la vasca, ci aggiunse dell'olio essenziale alla menta , lo stesso che avrebbe poi usato per massaggiarle il corpo.
Andò a prendere Mercedes che lo aspettava nel letto. Le tolse il lenzuolo, la sollevò tra le sue forti braccia.
Sebbene in questi mesi sia riuscito a farle prendere peso, pesa sempre come una farfalla!
La posò a terra. Il movimento che Mercedes fece per entrare in vasca, le provocò una fitta di dolore in mezzo alle gambe. -"ahi!"
-" povero amore mio!"disse il dottore.
Una volta seduti in vasca la ragazza si rilassò, appoggiando la schiena contro il petto del marito.
L'uomo le massaggio, le spalle, le accarezzò i seni, le accarezzò tra le cosce, la toccò tra le gambe.-"no li no!"
-" shhh non sentirai più dolore, lascia che mi occupo di te!"
Alejandro le accarezzò la vulva delicatamente
-"Ti faccio, male se ti tocco in questo modo?"
-"No"rispose Mercedes con un filo di voce. Le labbra di Alejandro le sfiorarono un orecchio.
-"La prossima volta che staremo insieme non ti farò più male, proveremo anche nuove posizioni!"
-"nuove posizioni?"
-" certo piccola, c'è ne sono tantissime, c'è un libro che si chiama Kamasutra, in cui sono descritte le tante posizioni che si possono fare, in biblioteca c'è quel libro, puoi andarlo a curiosare se vuoi."
-"assolutamente no!" disse Mercedes arrossendo.
Il dottore ridacchiò, continuò ad accarezzarla lentamente.
Lei sussultò, quando si rese conto che stava cercando di infilare un dito dentro di lei. -"Alejandro, no!"
-"Fai un respiro profondo, poi espira lentamente, sussurrò.Farò piano."  Mercedes ubbidì e lui infilò il medio nella fessura, il piccolo bruciore che senti, le fece chiudere istintivamente le gambe, ma non poté impedirgli di scivolare ancora di più dentro di lei.
Le dita di Mercedes di serrarono sul suo polso.
-" lasciami fare, ti darò piacere"
La ragazza rimase immobile, mentre le dita dei piedi le si arricciavano di piacere, si morse il labbro mentre lui la stimolava, il medio era dentro di lei che si muoveva delicatamente, mentre il pollice strofinava il suo sensibilissimo clitoride, le baciò il collo, l'orecchio.
Mercedes allargò di più le gambe, suo marito le stava dando una deliziosa tortura, presto venne scossa da brividi di piacere e i suoi sensi si abbandonarono a un'esplosione di estasi bruciante.
-"Alejandro...sei, mi sorprendi sempre!" disse Mercedes non sapendo che dire, dopo quello che era successo nella vasca da bagno.
-"si lo so... ho le mani magiche... ora ci sciacquiamo e usciamo dall'acqua, poi ti passerò lo stesso olio che ho messo nella vasca, ti aiuterà a rilassare i muscoli contratti!"
Alejandro l'aiutò ad asciugarsi, poi prese un asciugamano grande lo stese nel letto e fece stendere Mercedes.
-"Alejandro così però io mi sento a disagio!"
-" così come?" Le chiese il marito scaldando nelle mani l'olio.
-"così... nuda!"
-"che problemi ti fai? Sei mia moglie, ti ho già vista nuda un sacco di volte, conosco la forma della tua bellissima passera!"
Mercedes prese un cuscino e si copri il viso! Alejandro rise. Passò l'olio sulle gambe, prima esternamente massaggiando le cosce e i polpacci, poi prese ancora l'olio e le massaggiò l'interno delle cosce, proprio quelle doloranti.
Da sotto il cuscino la sentì mugugnare di sollievo.
Poi passo, a massaggiarle il ventre, sperò che durante il rapporto che avevano avuto durante la notte, avesse concepito, del resto era in piena ovulazione. Le passò l'olio nei seni diventando lucidi, poi glielo passò nelle braccia, poi la voltò afferrandola per le anche. -"Alejandro che cosa fai!"disse Mercedes mentre atterrava a pancia in giù nel letto, portandosi a presso il cuscino.
-" cosa faccio? Ti sto massaggiando!" E iniziò a massaggiare i piedi, i polpacci e cosce, le passò l'olio nelle sferiche e sode natiche, che istintivamente Mercedes strinse, con i pollici unti risalì la colonna vertebrale e poi con i palmi aperti le massaggiò le scapole, risalendo poi il collo.
Mercedes gemette godendosi il tocco.
Alejandro le batte dolcemente il sedere, -"ho finito!"
L'aiutò ad alzarsi, si vestirono e scesero a fare colazione.
Quella mattina, Ramona preparò, succo d'arancia, the, caffè,frutta tropicale, panini dolci, toast con uova e infine uova al rancheros.
-" mmmh quante cose buone!"esclamò Mercedes, ancora doveva abituarsi a vedere tutto quel ben di Dio, pensare che la sua colazione 4 mesi prima era a base di biscotti o tortillas, o frutta se ne trovava.
-"sono indecisa, tra il the e il succo d'arancia!"
-"ti consiglio il succo d'arancia, perché è ricco di vitamine."
Mercedes alzò gli occhi al cielo rise. -" ok, vada per il succo"
Alejandro le versò il succo nel bicchiere.
-" grazie!"
-" di nulla amore mio"
Mercedes arrossì e sorrise a quelle parole, mentre tagliava il toast.
Alejandro scelse un panino dolce, -"mmmh deliziosi questi panini dolci! È la prima volta che Ramona li fa, ne vuoi assaggiare un pezzetto?"
-"si grazie!"
Alejandro spezzò un pezzetto di panino, si allungò sul tavolo per darglielo, anche Mercedes si sporse, ma mentre stava aprendo la bocca per prendere il pezzo, per sbaglio urtò il bicchiere di succo, che scivolo a terra rompendosi.
Mercedes divenne di ghiaccio, il cuore le batteva forte nel petto, si accucciò su se stessa andando sotto il tavolo, dove si chiuse a riccio proteggendosi il capo, dondolava avanti indietro, continuando a ripetere, -"non l'ho fatto apposta, scusa, scusa, ave Maria..." era successo così velocemente che Alejandro era rimasto con il pezzo di pane per aria.
Si alzò, fece il giro del tavolo e si accucciò a vedere la moglie.
-" ehi piccola che succede?"
La moglie non lo ascoltava, continuava a dondolarsi avanti e indietro proteggendosi il corpo.
Il marito, bloccò il movimento, la sentì tremare e pregare.
-"shhh va tutto bene, va tutto bene, nessuno ti farà del male!"
Riuscì a staccarle le mani dalla testa, che sollevò, lo guardava con occhi spaventati, pieni di lacrime.
-" amore mio va tutto bene! Ti sei spaventata per il bicchiere?"
-" io..non..l'ho fatto apposta!"disse con una voce triste.
-" non importa, puoi far cadere e rompere tutti i bicchieri, non importa. Va tutto bene! Ok. Qui non si viene sgridati per bicchieri rotti!"
-" no? Sicuro... io.."
-" tranquilla, non me ne frega un cazzo dei bicchieri ok? Vieni qua amore!"
Mercedes gli si aggrappò addosso, piangendo, la paura stava scemando, non era più in comunità, ma spesso succedeva qualcosa che le sembrava di essere ancora lì.
Alejandro la cullò e coccolo.
Riuscì a farla uscire dal tavolo e a farla sedere. Tornò poco dopo con un aspirapolvere particolare, che aspirò vetri e succo, pulendo il pavimento.
Poi le prese un bicchiere nuovo, glielo riempi di succo e la fece bere. Poi spezzò un pezzetto di pane dolce e glielo fece assaggiare.
-" grazie Alejandro, adesso sto bene, io... mi dispiace per prima!"
-" non fa niente amore mio, non voglio che tu abbia paura di nulla. Qui non devi temere niente, questa è casa tua come mia, i bicchieri si possono rompere e ricomprare, anche i piatti. Immagino che per questa tua paura,devo ringraziare madre superiora, giusto?"
Quest'ultima parte Alejandro la disse in modo alterato.
-" si, mi capitava spesso di rompere un bicchiere, mentre lavavo i piatti, o mentre mangiavo. A volte erano quelle sedute vicino a me che lo buttavano a terra, poi mi davano la colpa. Quindi suor superiora, mi prendeva, mi chiudeva nello sgabuzzino, oppure...." Mercedes respirò a fondo. -"oppure mi prendeva per i capelli, mi stendeva sul tavolo e mi picchiava con una verga!"
-" santo cielo! Mio Dios, ma quante ne hai vissute in quel brutto posto?santo cielo! Vieni qua!"
Alejandro l'abbracciò ,era tanto arrabbiato. Doveva parlare con Carlos. Voleva radere al suolo quel posto.
Riuscì a farle fare una buona colazione.
Uscirono entrambi per andare in clinica.
Alejandro si ritirò nel suo studio, mentre lei sistemava le medicine, il dottore le aveva aggiunto un nuovo compito, controllare le scadenze.
Mentre controllava i farmaci, Teresa, Camilla e Margherita di nuovo si misero a parlare davanti alla porta. Ormai aveva capito che lo facevano apposta.
-" si sono sposati ieri e neanche vanno in viaggio di nozze"
-"già, che sfigata! il dottore non si è neanche preso i giorni per stare con lei!"
-" ahahah ma dove volete che porta una ragazzina come lei? Con il comportamento strambo che ha, paure ecc..?"
Anche se sapeva che lo facevano apposta, quello che avevano detto l'aveva ferita. Non importa se non mi porta in viaggio di nozze, sicuramente un buon motivo c'è l'avrà. Ma veramente ho un comportamento strambo, le miei paure e le mie ansie, possono rappresentare un problema per Alejandro?
Mentre pensava a questo sentendosi una fallimento, sentì Alejandro richiamare le ragazze.
-" ma non avete il vostro lavoro da fare anziché stare qui e blaterare sciocchezze? Se non sapete di cosa parlate, vi pregherei di tacere! Nella mia clinica voglio professionalità, se vi becco in altra volta a perdere tempo e a parlare di cose sciocche e io vi licenzio! Chiaro?"
Le infermiere Camilla e Margherita annuirono spaventate e scapparono via.
-" sei cambiato! Una volta non avresti detto nulla!" disse Teresa guardandogli la bocca, aveva tanta voglia di baciarlo
-" una volta non mi pareva di vedere un trio di befane che si mettevano a parlare davanti alla porta , proprio dove sta lavorando mia moglie!"
Alejandro la fissava negli occhi, livido dalla rabbia. Le aveva sentite, si era fermato per sentire le cazzate che stavano sparando.
Teresa batte in ritirata e se andò per la sua strada.
L'uomo entrò nella stanza, andò in cerca della moglie, aveva il viso chino. -"sono veramente stramba? I miei problemi ti ... creano disagi?"
-" assolutamente no! Non ascoltare quelle tre racchie. Amore vuoi capire, che l'unica cosa che voglio è che tu sia felice, che tu stia bene, che vivi la tua vita tutti i giorni, senza aver paura se sporchi il letto, se rompi un bicchiere e tutte quelle cose che ti fanno correre all'aeroporto!"
-"Alejandro! Io volevo tornare a casa mia perché li sono sola, non c'è nessuno che può sgridarmi, però questo bisogno oggi, non ho sentito l'impulso di scappare..."
Il marito la sollevò tra le braccia e la cullò. -" ti amo Mercedes, non tenerti mai dentro le cose, confidati come me non aver più paura! Insieme supereremo tutto!"
-" ti amo Alejandro!" Mercedes si alzò in punta dei piedi, si aggrappò al camice del marito e lo baciò.
L'uomo le premette la testa per approfondire il bacio. Dopo un po' si staccarono.
-"sarà dura arrivare fino a stasera!"
-" perché?"chiese Mercedes aggrottando la fronte.
Alejandro le prese la mano e se la portò al pacco.
La donna sbarrò gli occhi -"oh!"
Con ultima carezza la lasciò continuare il suo lavoro.
Tornò nel suo studio. Aprì il suo portatile e sorrise.
Le tre megere non lo sapevano, ma lui aveva organizzato il viaggio di nozze, la sua piccola non era mai stata da nessuna parte, l'avrebbe portata in Thailandia a Bangkok.
Si sfregò le mani e sorrise tra se. Non vedeva l'ora di dirglielo, da lì a tre giorni sarebbero decollati e partiti.
Intanto telefonò a Carlos per la storia della suora e della comunità del cazzo.
A-" ciao Carlos ti disturbo?"
C-"non mi disturbi mai, dimmi tutto!"
A-" ho bisogno di parlarti di una cosa importate!"
C-"sono libero, se vuoi vengo lì e parliamo"
A-"si grazie!"
Dopo dieci minuti arrivo Carlos, entrò nello studio e chiuse la porta dietro di se.
-"dimmi tutto Alejandro!"
-"ti ho già accennato delle paure di Mercedes, il suo scappare e la dannata suora con le stronzate del cavolo che dice."
Carlos annuì, quando aveva sentito il racconto per poco non partiva e andava a dare quattro schiaffi alla suora.
-" oggi, ha avuto un altro episodio, scoprendo nuove cose. Sono 18 anni radicati in lei di abusi e soprusi. Oggi per sbaglio ha fatto cadere un bicchiere, la dovevi vedere Carlos, era diventata bianca come la neve, si è buttata a terra nascondendosi sotto il tavolo, si dondolava e si era chiusa per proteggersi.
Ci ho messo tanto a calmarla e a farmi dire cos'era successo. La suora la picchiava con una verga, tenendola per i capelli, se non la chiudeva in un sgabuzzino."
Carlos si passò la mano in viso.-" radiamo al suolo quel posto!"disse lapidario
-"già, lo vorrei fare anch'io, ma ci sono degli innocenti dentro!"
-" tranquillo cugino, troveremo la soluzione è ho già in mente cosa fare. Intanto Juan mi farà una bella ricerca sul posto, chi ha aperto, chi coordina, chi finanzia, quanti bambini e ragazzi ci sono ecc.. in un secondo tempo manderemo Costantin a verificare il posto"
-" perché Costantin?"chiese il dottore curioso
-" perché lui non si lascia impressionare da niente, non mostra emozioni, è molto più freddo di me. Io poi da quando ho conosciuto Isabel, mi sono ammorbidito molto, non sono meno spietato, anzi, se riguarda la mia famiglia e amici sono anche peggio di prima, ma adesso ci penso due volte prima di uccidere una famiglia intera bambini compresi. Perché appunto... ci sono bambini. Capisci?"
Alejandro annuì -"quindi Costantin, guarderebbe prende nota, capisce come prendere i bambini senza uccidere all'istante la suora giusto?"
-" esattamente, se vado io la faccio subito secca, ma poi diventa un casino per i bambini. Dobbiamo agire con calma e sangue freddo."
-" ottimo allora. Che ci voglia quello che ci voglia, ma la suora li è mia!"disse Alejandro
Carlos rise... -" fai del tuo peggio, medico della sofferenza" Alejandro sorrise con un lampo negli occhi.
-" bene, allora, com'è andata la vostra notte di nozze?"
-" molto bene! La mia suoretta quando si toglie il velo, si trasforma gli una donna fatale a tutti gli effetti!"
Carlos rise -"bene mi fa piacere!ora ti saluto, le voglie di Isabel si fanno sentire e vado a raccogliere un po' di mammea!"
Alejandro rise e lo salutò. Ora si sentiva più leggero a sapere che quella suora l'avrebbe pagata cara.

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