Cap 8

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In clinica, Teresa si fermò a guardare Alejandro che coccolava Mercedes prima di lasciarla nella scuola. L'uomo le aveva sistemato un ricciolo sfuggito alla coda, le aveva accarezzato una guancia e le aveva detto qualcosa che l'aveva fatta ridere.

 L'uomo le aveva sistemato un ricciolo sfuggito alla coda, le aveva accarezzato una guancia e le aveva detto qualcosa che l'aveva fatta ridere

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Piccola puttanella, sorridi finché puoi. Presto non sorriderai più, in un modo o nell'altro la pagherai.
Con i pugni stretti si giró e se ne andò lontano da quella scena. Se non trovava quella bambina, Teresa era sicura che il dottore l'avrebbe  considerata per qualcosa di più.

Quel giorno arrivarono nuovi medici assunti da Alejandro, Gesualdo Costanzo,Fausto Rossi, Olivia Malley.
Erano molto professionali, li aveva assunti per aiutarlo nella gestione della clinica. Erano pochi i dottori specializzati in più campi. Licenziò la dottoressa Melbourne perché non si era rivelata alle altezze e alle aspettative che Alejandro pretendeva.
L'assunzione dei nuovi dottori, tranquillizzavano Alejandro in quanto la settimana dopo, doveva partire e stare via circa una settimana, per andare a New York per partecipare a corsi di aggiornamento sull'assistenza in terapia intensiva,l'abc dell' ipertensione arteriosa,vaccinazioni,farmacovigilanza e la cachessia.

-" starò via una settimana, andrai a stare da Donna Carmela, si occuperà di te trattandoti come una figlia."
-"va bene!"
-" ti mancherò un po'?" le chiese Alejandro
-" no! Neanche un po'! Finalmente respirerò un po'!"disse guardando altrove. In realtà si chiedeva come sarebbe riuscita a dormire di notte.
Alejandro inarcò un sopracciglio e poi rise.
-" e va bene piccola! A me invece tu mi mancherai tanto! Mi raccomando fai la brava, ti porterò un regalo da New York!"
A Mercedes  s'illuminarono gli occhi, non aveva mai ricevuto un regalo, ne al compleanno ne a natale.
-"un regalo vero?"
Alejandro inclinò la testa e la guardò intenerito.
-"certo un regalo vero! Ma perché in comunità non hai mai ricevuto un regalo?"
Mercedes si afflosciò su se stessa -" no mai, a natale arrivava per tutti qualcosa in più da mangiare, per esempio del tacchino o pudding di mais. Per il compleanno non ho mai ricevuto un regalo, non facevano neanche gli auguri, semplicemente sapevo che era il mio compleanno perché la signorina Herrera, quel giorno faceva venire un dottore per visitarmi. Ogni anno si vedeva se ero cresciuta ecc.. in caso che si viene adottati, ci doveva essere tutto!"
-"mmm, quindi fammi capire, quando compivi gli anni, venivi visitata e basta? Ma poi il dottore non vedeva che eri sottopeso ecc..?"
-" si, lo diceva alla signorina Herrera ma le gli diceva che io facevo i capricci.."
-"Gesù bambina, felice che sei uscita dal quel luogo! Non mi piace per niente! E comunque tranquilla sarà un vero regalo!" Le sorrise e l'abbracciò.
La sera prima di partire Alejandro le accarezzava la schiena. -"davvero non ti mancherò neanche un po'?"
Lei era posata sul suo petto, sospirò -" e va bene... mi mancherai un pochino! Ma solo un po', sai benissimo di essere oppressivo!"
-" non è vero che lo sono e tu lo sai, sei stata sola per tanto tempo che scambi le mie attenzioni su di te per oppressione!"
-" può darsi..."
-" va bene piccola suoretta, starò via una settimana quindi mi prendo qualcosa da te, per superare la settimana.
La ragazza sollevò il viso dal petto e lo guardò interrogativa -" io non sono una suoretta!"
-" no certo che no... vediamo se stasera mi nomini la madre superiora un'altra volta!"
-" perché dovrei nominarla?"
Alejandro gli sorrise. -"spogliati!"
-"Assolutamente no! È imbarazzante"
-" ti ho già vista nuda, facciamo la doccia insieme!"
-" perché tu mi costringi!"
-" ma alla fine ti piace! Spogliati"
-"no!"
-" allora ti spoglio io!"
In men che non si dica Alejandro le aveva strappato di dosso il suo pigiama.
-"Alejandro no! Il mio pigiama preferito! Sei un brutto!"disse coprendosi il corpo.
-" te ne compro altri cento di questi! E poi per te sono tutti preferiti!" Le tolse le braccia dal seno e si posizionò ai suoi piedi. Gli afferrò le caviglie e gli apri le gambe.
Mercedes arrossì, la posizione la imbarazzava, cercò di unire le cosce, ma l'uomo si mise in mezzo -"Alejandro perfavore è imbarazzante!"
L'uomo le sorrise. Con le braccia appoggiate intorno alla sua testa l'uomo si chinò e la baciò. Le risucchiò la lingua, giocando con la sua, con una mano scese ad accarezzarle un seno, ormai si era abituata a quel tocco, ogni sera Alejandro l'accarezzava regalandole sensazioni fantastiche.
Le diede piccoli bacetti nel viso, poi andò a succhiarle il lobo dell'orecchio facendola sospirare, scese a leccare il solco tra i seni. Poi le prese in bocca un capezzolo e mentre lo succhiava, con la mano scese tra le gambe della ragazza. Cercò tra i riccioli scuri il clitoride lo trovò con il pollice, iniziò a disegnare dei cerchi, la ragazza sussultò al tocco, con una mano cercò di bloccarlo. -"Alejandro.."
-" shh piccola lo sai che ti piacerà , rilassati!"
Continuò a succhiare alternativamente i capezzoli e a stimolarla, quando la sentì rilassarsi, scese con il viso, leccandola fino all'ombelico. Le baciò il pube. Mercedes gli bloccò la testa irrigidendosi tutta, Alejandro continuò ad accarezzarla intimamente, solleticandole  la fessura piccola è bagnata,
-" ti piace?"
Mercedes annuisce, rossa in volto, le dita di Alejandro le percossero tutta la vulva ancora un po'.
-"Alejandro!" Afferrò e strinse le lenzuola, stava godendo, ma era anche tanto imbarazzata. L'uomo sorrise godendosi il suo mugolio eccitato. -"Va tutto bene. Sei... così dolce" La rassicurò, tornò a succhiarle i capezzoli ed entrò piano con il dito, accarezzandole dolcemente l'interno delle grandi labbra, non spingendosi oltre.
-"Tranquilla, piccola, concentrati sulle sensazioni, lasciami fare!" Scese a leccarle nuovamente il ventre,
giungendo al suo ombelico, lo leccò, scese ancora rallentando sul pube: annusa a fondo il suo triangolino riccioluto e l'odore della sua eccitazione. Mercedes vorrebbe chiudere le gambe, ma si trovò bloccata dalle spalle di Alejandro, le sue dita gli afferrano i capelli bloccandolo nuovamente. L'uomo si tolse le mani, poggiandogliele sul materasso.
-"Ferma così. Lascia che ti guardi" Lasciò le sue mani, afferrò le sue natiche e le strizzò, allargandogliele con le mani. Ammirò quella fessura chiusa da due labbra sottili, lucide d'eccitazione. La guardò ammirato; Mercedes si era portata un cuscino sulla faccia, troppo imbarazzata dalla situazione. Alejandro sorrise, con gli indici solletico le grandi labbra. Lui gliele aprì e lei gemette  -"Oh, Dio! Alejandro!",  balbettò ripetè il suo nome senza fiato, continuando a stringere il cuscino.
L'uomo fa pressione sulle sue grandi labbra e allarga meglio la sua vagina: il suo clitoride è piccolo, come il nocciolo di una ciliegia. -"Cazzo, quanto è bella"
Le diede un bacio casto sul clitoride. Mercedes si sollevò di scatto con il corpo, -"non si fa! È peccato oddio, che cosa mi stai facendo!"
-" shhh va tutto bene rilassati, vedrai che ti piacerà!"
Mercedes spalancò gli occhi e rabbrividì, quando lo vide tirare fuori la lingua e dare una lunga leccata al clitoride, -"oh mamma!" Si ristese nel letto, coprendosi il viso con il cuscino, stringendolo. Alejadro prese a baciarle le grandi labbra e la piccola fessura. Prima con le labbra chiuse, poi di nuovo con la lingua , dandole delicati colpetti che la mandarono presto in estasi. Gemette, ripetendo convulsamente -"Alejandro, Alejandro ".
L'uomo rigirò la lingua sul suo clitoride, compiendo cerchi sempre più precisi, facendola impazzire,
-" Dios come sei deliziosa!"
Sentì che era vicina all'orgasmo, continuò a succhiarla e a leccarla. -"oh Alejandro, Alejandro!" urlò il suo nome, il clitoride pulsò, le gambe iniziarono  a tremare, il calore liquido nel ventre si propagò ed esplose. L'uomo leccò e succhiò tutto, rallentando i movimenti della lingua. Le diede un ultimo bacio intimo.
-"sei stata bravissima!" Le disse togliendole il cuscino dal viso. Era sudata ed imbarazzata.
-" ho bisogno di venire anch'io, per ora mi arrangio, più avanti quando te la sentirai, vorrei che mi toccassi, puoi scegliere di guardare o no."
Alejandro era in ginocchio  tra le gambe aperte di Mercedes, si stava toccando. La ragazza spalancò gli occhi vedendo il movimento della mano che andava su e giù, non sapeva se guardare o no, sì copri gli occhi con le mani, sbirciando tra le dita. Poi il pene di Alejandro ebbe uno spasmo, spruzzi di abbondante sperma le ricoprì il ventre. Mercedes lo guardò incuriosita. Lo toccò e lo annusò.
-" se vuoi lo puoi anche assaggiare!"
-" davvero? Ma che cos'è?"
-" è il mio sperma, questo, quando ti entrerà dentro la vagina, se incontra il tuo ovulo nel periodo giusto, ti metterà incinta.
-"cosa? Questa cosa qui? Ma oddio! Allora devo lavarmi subito! Non voglio che vada dentro, madre superiora ha detto che..."
-"ecco madre superiora! Forza mia piccola suora andiamo a lavarci!"
La prese in braccio e la portò in bagno, si fecero la doccia, la lavò delicatamente tra le gambe, incurante del suo imbarazzo e delle sue proteste.
La portò a letto e le infilò la biancheria nuova e il pigiama nuovo.
S'infilò sotto le coperte insieme a lei. Si addormentarono subito.
Al mattino Mercedes si sentiva in imbarazzo. A colazione non lo guardò neanche per sbaglio.
-" piccola! Guardami! Sei a disagio per ieri sera?"
La ragazza gemette.
-" guarda che al mio ritorno, te lo farò e rifarò ancora!"
Mercedes gemette, sollevò lo sguardo e lo guardò arrossendo.Alejandro le sorrise.
-" forza piccola, vai a prendere le tue cose, ti porto da donna Carmela, il mio aereo parte tra mezz'ora!"
Dopo dieci minuti era a casa di donna Carmela.
-"fai la brava, mangia tutto e obbedisci a mia zia!"
Mercedes annuì -" smettila di trattarmi come una bambina, non lo sono mica eh!"
L'uomo si limitò a sorridere e se ne andò.
Donna Carmela, la intrattenne tutto il giorno distraendola, aveva visto lo sguardo triste della ragazza quando Alejandro se n'era andato. Per quanto facesse la dura, nel giro di poco si era legata a lui. Sorrise, le ricordava un po' Isabel all'inizio.
Alla sera durante la cena, Mercedes chiese a donna Carmela di parlargli di Alejandro da bambino.
-" ricordo quando è nato, era così bello,grosso e con quel ciuffo di capelli neri.
Ero da due anni sposata, quando è nato, avevo vent'anni  e mia sorella diciotto.
Mia  sorella Adelina,  aveva conosciuto Raffael il padre di Alejandro, proprio in quest'isola. Era venuta qui, per il mio matrimonio. È stato amore a prima vista. Dopo neanche tre mesi si sposarono nell'unica chiesetta che hai visto qui. Nostro padre era contento, aveva sposato un Mendoza, suo padre Rodrigo, era il braccio destro di mio suocero Gabriele.
Tornammo a Taormina,  e andammo ad abitare tutti insieme a Villa Martinez. Era così grande e io non volevo stare sola in quella villa. L'anno dopo nostra madre e nostro padre  morirono in imboscata."
Donna Carmela fece una pausa, Mercedes gli strinse le mani, aveva le lacrime agli occhi.
-" scusa se piango, poi tu mi hai chiesto di Alejandro da bambino e io mi metto a raccontarti la vita di tutti!" risero.
-"raccontami quello che vuoi." le disse Mercedes.
-" io e mia sorella, ci facemmo forza. Rimase incinta di Alejandro che aveva diciannove anni. Io non avevo ancora concepito. Alejandro nacque proprio a villa Martinez, fu proprio Raffael ad aiutarla a partorire, perché Alejandro aveva così fretta, che non erano riusciti a prendere l'elicottero per andare all'ospedale.
C'innamorammo tutti. Antonio stravedeva per Alejandro. Raffael lo amava più della sua vita. L'anno dopo morì il padre di Raffael, Rodrigo aveva fatto un infarto. Vollammo tutti all'isola di Bermeja  e stettimo per un po' qui.
Tornammo a Taormina quando Alejandro aveva quattro anni.Raffael cominciò a lavorare per entrare nelle file del governo Italiano, anni prima era stato così bravo ad infiltrarsi, che grazie a lui, la Francia, Belgio, Germania e Spagna, aveva dei nostri uomini all'interno, affinché la mafia non fosse perseguitata. Quell'anno toccò all'Italia. In quei anni, c'era molto casino in Italia, che Raffael in accordo con Antonio, decise che era meglio infiltrare qualcuno e farlo partecipare alla vita pubblica del governo.
Cosi i genitori di Alejandro partirono per Roma, Adelina volle accompagnarlo, presero un aereo di linea, non avevamo ancora un aereo privato in Italia. Raffael riuscì ad ottenere un paio di posti al governo. La mafia, già aveva la supremazia assoluta, ma quando riesci ad entrare in un governo, diventi intoccabile.
L'aereo con cui tornarono ebbe un incidente, precipitò in mare. Non sopravvissero allo schianto."
Di nuovo donna Carmela prese un respiro profondo. Si tamponò le lacrime, anche Mercedes se le tamponò.
-"povero piccolo! A quattro anni, diventò grande, affrontò la notizia della morte dei suoi genitori, con coraggio, non volendo piangere davanti a noi, andò a piangere nella sua cameretta. Lo crescemmo io e Antonio, come se fosse stato nostro figlio. Quando compì otto anni, rimasi incinta di Carlos, dopo ben dieci anni di matrimonio...Alejandro se ne prese cura come un fratello maggiore. Dopo due anni arrivò anche Juan.
Alejandro è sempre stato buono, gentile, altruista, questo solo con le persone a cui teneva.È sempre stato anche molto fermo nelle sue idee. Caparbio, non lo fermi se si mette in testa una cosa. È molto sicuro si se. È leale.
Crebbe diventando un boss, infatti sa essere molto, molto cattivo, se gli pestano i piedi.
Volle diventare anche un medico. Lui aveva bisogno di dare agli altri la speranza. Lui dice sempre che io e Antonio gliela abbiamo data."
-" mamma mia ho i brividi!" disse Mercedes. -"è stato fortunato a crescere nel vostro amore, non a tutti capita questa fortuna!"
-"hai ragione piccola! Non tutti hanno questa fortuna!"

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