Cap 29

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Il giorno dopo, Alejandro andò in clinica al lavoro. Quel giorno il cielo era coperto, il vento soffiava furioso, era previsto una tempesta tropicale .
Mercedes aveva paura, ma non lo disse ad Alejandro, in quanto non voleva preoccuparlo, quella mattina aveva un intervento da fare, un appendicectomia su una bambina.

Mercedes aveva paura, ma non lo disse ad Alejandro, in quanto non voleva preoccuparlo, quella mattina aveva un intervento da fare, un appendicectomia su una bambina

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Dalla finestra della camera di Manuel vide il mare mosso, non pioveva ancora, ma si vedeva che c'era un forte vento.
Si abbracciò per consolarsi un po'. Il figlioletto giocava serenamente.
Era così nervosa, che non riuscì a mangiare nulla.
Non riuscì neanche a dormire nell'ora della siesta.
Sentiva il vento crescere sempre di più. Si tappò le orecchie, ma poi si tolse le mani, perché non avrebbe sentito il figlioletto. Ramona dopo pranzo era corsa a casa, aveva lasciato in frigo preparata la cena per la sera e in congelatore, avrebbe trovato quelli per il giorno dopo.
Stava stringendo il cuscino e cercando di guardare un film in tv, quando sentì aprire la porta.
-"Alejandro!" Mercedes corse ad abbracciarlo.
-"shhh amore mio sono a casa, paura per la tempesta?"
-"si, scusa io!"
-"no amore, mi dispiace che sei stata a casa sola e in pensiero, la prossima volta, ti porto a Villa Martinez, così ti fai compagnia con Isabel e Arizona."
-" ma io ho bisogno di te!"
-"adesso sono qua!"
In quel mondo un tuono si fece sentire, subito seguito da un forte scrosciate di pioggia.
-" wow sono tornato a casa in tempo! Tranquilla, è una normale tempesta tropicale, farà un po' di baccano. Ma la casa però regge. Non preoccuparti. Vieni chiudiamo tutte le tapparelle"
Chiusero tutto, la casa piombo nel buio. Alejandro accese le luci, che però come da programma, saltarono.
-"Alejandro!"
-"shh, tranquilla è andata via la luce, accediamo le torce!"
-"in clinica come fate quando nn c'è la corrente?"
-" li c'è il generatore di corrente! Parte subito appena salta."
-" non potevi farlo per casa tua?"
-" no è un isola naturale, il generatore di corrente usa il diesel quando parte. La nostra corrente è fornita da un un generatore eolico, una struttura o elettro-meccanica costruita per sfruttare e trasformare l'energia cinetica del vento in energia elettrica attraverso l'utilizzo di pale. È un energia pulita. Quindi pazientiamo se non c'è corrente elettrica, noi possiamo stare senza, la clinica no!"
-"oh bhe, in questo caso hai ragione. Ma non mi piace molto il buio, scusa!"
-" non mi devi chiedere scusa, ma voglio che tu abbia un ricordo bello legato al buio"
Un forte tuono sconquassò la casa.
-"bhe se c'è... mi piacerebbe saperlo!"
-" adesso andiamo in cucina, a inventarci una cena, che possiamo mangiare!"
-" tortillas e biscotti non hanno bisogno dell'energia elettrica !"
-" mia moglie e mio figlio, non mangeranno tortillas e biscotti!"
Mentre cercava di guardare cosa fare per cena ritornò la corrente.
-" oh che bello!"esclamò Mercedes
-"scaldiamo subito il cibo, forza prima che vada via di nuovo!"
Presero i burrito di carne e caldi e li mangiarono. Alejandro era attento e tagliava pezzettini piccoli per Manuel, imboccandolo.
-" ma che bravo piccolo"
Mangiarono tutto. Poi fecero un veloce bagnetto al bambino, Alejandro lo addormentò e lo posò nel lettino.
-"forza piccola, tocca a noi!"
-"a fare cosa?"
-" la doccia, tra poco salterà di nuovo"
-" ma perché dici così? Se è tornata rimarrà no?"
-" due anni fa, non hai visto la tempesta tropicale che ha fatto ne quanto è durata!"
-" Alejandro mi devo preoccupare?"
-" no, ma è appena iniziata e quindi non ha ancora raggiunto il picco!"
Il forte fragore del tuono si fece sentire, Mercedes, strinse le mani al marito.
La trascinò in bagno e la spogliò. Si fecero la doccia, mentre si stavano asciugando la corrente andò via.
-" nooo di nuovo no!"
-" forza bambina, andiamo in camera, non avere paura!"
Alejandro riuscì ad arrivare nel letto, senza essere andato a sbattere da nessuna parte.
Mercedes cercò nel cassetto, cercando a tentoni le torce. -"non ho torce!"
-" nemmeno io, sono tutte giù!"
-" oh mamma che facciano ora?"
-" ora facciamo l'amore!"
-"Alejadro! Ma ti pare il momento?"
-" è il momento migliore e ti piacerà!"
La prese la trascinò vicino a lui.
Le toccò, il viso. Ogni tanto veniva rischiarato dal un lampo, seguito da un tuono.
Alejandro la sentiva agitata, le posò una mano sul cuore.
-" senti come batte. Non devi aver paura, quando stai con me non devi temere più nulla."
Le passò la mano nel ventre massaggiandola. L'attiro a se affinché la schiena toccasse il suo petto.
Le accarezzò il seno. Con la punta delle dita toccò un capezzolo compiendo un movimento lento e a spirale. La fece stendere con la schiena, per poterle baciare il seno, soffiò dell'aria calda su di esso e con la punta della lingua, compì movimenti circolari.
Poi lo succhiò e lo mordicchiò, ripetè la stessa azione anche sull'altro.
Mercedes era sopraffatta dalle sensazioni. Non vedeva nulla, a parte quando il lampo rischiarava la stanza. Sentiva solo i rumori della tempesta. Ma non le davano più ansia come prima, perché la sua testa era persa nelle sensazioni che sentiva. La bocca calda  di suo marito sul seno, la stava mandando in estasi.
Alejandro passò a stimolarla tra le gambe, Mercedes senti lo spostamento delicato della mano,senti anche il marito spostarsi e sistemarsi tra le sue gambe, che apri.
Alejandro cominciò a toccarla delicatamente, cercò il clitoride, premette il cappuccio tra le dita, compiendo movimenti circolari esercitando una leggera pressione. Si bagnò le  labbra con la saliva e poi le avvicinò alle labbra vaginali esterne, sfiorandole lentamente, poi l'uomo gonfiò le guance,espirando lentamente aria calda, questa novità eccitò Mercedes così tanto, che quando il fragore di un tuono si fece sentire, questa volta non si agitò. -" oh Alejandro cosa mi stai facendo?"
-"ti sto facendo impazzire?"
-"sii!"Mercedes inarcò il bacino, lasciandosi trasportare in alto dai tocchi vibranti che le stava dando il marito. Venne e il suo urlo supero il rumore del tuono.
Alejandro si stese di fianco a lei, la girò riportando il la schiena contro il suo petto, le alzò una gamba e la penetrò.
Le accarezzò il clitoride, le mordicchiò il collo, la penetrava lentamente, andando via via sempre più in profondità, continuando a stimolare il clitoride, la privazione della vista, la costringeva ad accudire gli altri sensi, il  piacere era amplificato, presto raggiunse di nuovo l'orgasmo. Anche Alejandro la raggiunse poco dopo. Si addormentarono così abbracciati, cullati dalla pioggia scrosciante.
La mattina seguente, il temporale imperversava ancora, ma a Mercedes ormai non spaventava più. Si era svegliata abbracciata al marito, con il pene del marito che la puntava.
Ridacchiò perché con il sedere sfuggiva al suo assalto, finché l'uomo non la bloccò e la penetrò.
Mercedes gemette.
-" buongiorno amore mio! Come stai?"
-"mmmh benissimo"
Alejandro cominciò a muoversi con colpi ritmici, portò una mano sul seno, accarezzandole i seni pieni, poi scese a toccarla tra le gambe, dove il clitoride ricevette le dovute attenzioni.
Raggiunsero il climax insieme, baciandosi.
-"Dios donna mi fai impazzire!"
-" anche tu Alejandro anche tu! Ti amo tanto!"
Mercedes gli baciò un braccio.
-"ti amo tanto anch'io piccolina!"
Alejandro si alzò e la sollevò tra le braccia portandola in bagno, fecero una doccia veloce rigenerate.
Manuel si svegliò, che Mercedes si stava asciugando.
-"vado io piccola. L'uomo si era messo i boxer, andò dal suo piccolino. Lo prese tra le braccia e lo portò dalla mamma che si era vestita.
-" oh ecco il mio bambino! Hai fame?"
Manuel nascose il viso nel petto della madre e annuì.-"ti"
-" andiamo a magiare allora!"
La corrente era tornata, ma quando c'era una tempesta, andava via più e più volte.
Fecero colazione. Alejandro guardò il tempo, la pioggia torrenziale gli impediva di vedere la clinica.
-"devi per forza andare?"
-"si piccola, devo fare il giro dei pazienti, devo controllare la piccola Jannet per vedere come sta."
-" la bambina che hai operato di appendicite ieri?"
-"esatto!"
-"ti prego, chiamami quando sei dentro la clinica!"
-"certo amore mio!"
Alejandro si copri con una lunga cerata. Preparò una borsa del cambio. Salutò moglie e figlio e corse in clinica.
Appena arrivato la chiamò subito, così da tranquillizzarla, dopo di che andò in spogliatoio e si cambiò.
Quando uscì si trovò Teresa. -"Alejandro, di solito non rimanevi in clinica quando ci sono queste tempeste?"
-"si, rimanevo, ma adesso ho anche una moglie e un figlio, e un altro in arrivo che hanno bisogno di me. Ora con permesso, devo fare il giro dei miei pazienti!"
Alejandro la superò andando a fare il suo lavoro.
Teresa lo guardò, stringendo le mani a pugno.
Meriti di soffrire anche tu, come tu mi fai soffrire ogni giorno. Quando avrò completato il mio piano, vedrai, Alejandro, non sorriderai più.
La tempesta durò un altro giorno poi esaurì la sua forza e lasciò l'isola di Bermeja.
Di nuovo il sole era ritornato a splendere.
La gente lavorò per sistemare ciò che la tempesta aveva rovinato. Qualche tegola di un tetto, qualche palma caduta, ramaglie in giro per le strade.
Nel giro di poco tutto tornò nella norma.
Presto arrivò settembre. Alejandro portò via con se Mercedes e Manuel quando, l'ospedale di San Francisco lo chiamò per fare un intervento delicato al cuore di un bambino due anni.
-"mi raccomando Mercedes, stai sempre con Jorge. Puoi uscire tranquillamente, ho fatto battere la zona dalle mie guardie, che comunque ci sono, anche se non le vedi. Obbedisci a Jorge se ti dice di tornare a casa!"
-"va bene!"
L'uomo lasciò l'attico che l'ospedale aveva fornito loro come abitazione per quella settimana.
Mercedes sapeva che l'operazione sarebbe durata molto, non sarebbe rincasato prima del giorno dopo.
Mercedes si voltò a guardare la sua guardia del corpo.
Carlos aveva voluto che le tre donne dei boss avessero tutte una guardia del corpo. Visto ciò che era successo con Espinoza, per la loro pace mentale, sapere che se uscivano dall'isola senza portarle dietro, sarebbero state protette. Le guardie si presentavano solo quando non c'erano i boss.
-"allora Jorge andiamo in giro per questa città?"
-" come volete signora!"
-" ti prego non darmi del lei!"
Jorge si limitò a sorridere.
Passeggiarono per le vie, fino ad arrivare nella zona north beach. Mercedes rimase affascinata nel vedere la cable car, le aveva viste in un libro, ma nella realtà era un altra  cosa.
-"Jorge andiamo sulla cable car?"
-" uhm bhe va bene!"

Mercedes, Manuel e Jorge presero la funivia, la peculiarità delle cable cars è proprio quella di muoversi lungo le strade cittadine senza aver bisogno di un motore

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Mercedes, Manuel e Jorge presero la funivia, la peculiarità delle cable cars è proprio quella di muoversi lungo le strade cittadine senza aver bisogno di un motore. Il meccanismo di funzionamento prevedeva che un cavo di ferro scorra ad una velocità costante sotto la superficie stradale al quale si "aggancia" la cable car in superficie.
-"che bello!" disse la ragazza una volta dentro.
Mercedes fece impazzire Jorge. Perché prese la funicolare tante volte, continuando a fare su e giù.
-"basta signorina!"
-"Jorge non essere noioso. Mi piace andare su e giù con questo affare!"
-"ma non ha voglia di fare shopping?"
-"sono piena di vestiti"
-"allora prendiamo la macchina e facciamo un giro turistico della città!"
-"abbiamo una macchina?"
-"certo!"
-"E perché diavolo non l'hai detto prima! Su dai cosa aspetti? Voglio andare a vedere il ponte, Golden Gate Bridge!"
Jorge alzò gli occhi al cielo, scosse la testa. Finalmente erano usciti da quella funivia. Jorge recuperò la macchina presa a noleggio.
Passarono sopra il famoso ponte,visitarono Washington square, California street,la Transamerica Pyramid.
Alla sera tornò a casa stanca.Diede da mangiare al figlio e lo mise a letto. Sbocconcello il cibo, non aveva molto appetito, le mancava il marito, non poterlo sentire per una giornata intera, le metteva tristezza. Fece fatica ad addormentarsi. Si giró e giro più volte nel letto. Intorno a mezzanotte si addormentò. All'una il marito la raggiunse.
-"Alejandro?"assonata riconobbe l'odore del marito, respirò a fondo, lo abbracciò e si addormentò profondamente e serenamente .
Il mattino dopo. Si svegliarono sul tardi. -"buongiorno piccolina, come stai?"
-" bene ora che sei qui con me! Com'è andata l'operazione?"
-" molto bene, il bambino ora sta bene!"
-" sono felice per lui e fiera di avere un marito dalle mani d'oro!"
-" mani d'oro eh?" Alejandro le afferrò un seno nudo, in quel momento Mercedes realizzò di essere nuda.
-"Alejandro sono nuda!"
-"certo amore mio, quando dormiamo insieme, lo sai che ti voglio nuda!"
-" ma quando caspita mi hai spogliata?"
-"quando ti sei addormentata, in realtà ti ho strappato semplicemente la camicia da notte!"
Mercedes gemette.
Il marito la baciò e andò a salutare i seni. In quel momento si svegliò anche Manuel che reclamò attenzioni.
-" vado io, vestiti, piccola mia, rimando solo di un po' ciò che voglio fare con te!"
Dopo un oretta erano tutti a tavola a mangiare.
-" dov'è Jorge?"
-" a riposare, quando sono rientrato l'ho lasciato libero, credo sia andato a bere qualcosa con qualche guardia. Lo hai fatto impazzire!"
Mercedes rise di sottecchi, poi scoppiarono tutti e due a ridere.

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