Questo è il terzo e ultimo libro, si collega a la fenice, il basilisco . Credo che anche questo si possa leggere da solo.😅
Questa storia parlerà di Alejandro e Mercedes.del loro amore, di come nonostante mille difficoltà si possa crescere ed affron...
Più o meno, la vita all'isola di Bermeja pareva proseguire in modo abbastanza tranquillo. Nell'attollo arrivò non si sa da dove, un grosso gatto arancione, che Marisol battezzò Garfield da quanto era ciccione.
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-"sembra una tortillas" disse Mercedes mentre si accarezzava il ventre leggermente arrotondato, guardando il gatto che in quel momento sostava nel loro giardino. Alejandro le sorrise, -" è un modo gentile per dirmi che hai le voglie?" Mercedes sorrise, -" bhe in effetti si, passo dalla mattina che non voglio vedere nulla, a momenti come questi che potrei mangiare anche a te!" La bocca del marito si allargò, -"mi mangeresti eh? Se vuoi possiamo entrare, io sono sempre pronto e disponibile per te!" -"Alejandro!" Mercedes si copri il viso con le mani ridendo. L'uomo le accarezzò il viso e la baciò, il quel momento gli arrivò un messaggio. -"è tornato Costantin, mi ha chiesto se ho un nuovo gioco da fargli creare!" -" nuovo gioco?" -"si cose da boss, un po' come il collare teaser che abbiamo messo a Lavinia, o quello che Selina si è tolta, non preoccuparti piccolina, noi sperimentiamo sempre. Vado da lui, ti accompagno da Isabel e Arizona, portiamo Manuel dalla nonna, oggi ha tutti i nipoti, le tue sorelle vogliono passare una giornata, con te, solo voi donne!" -" oh che bello!" -" certo, poco ma sicuro, parlerete male di noi!" -" ma noo! Figuriamoci!" Risero entrambi. Alejandro la lasciò a Villa Martinez, mentre insieme a Carlos e Juan si diressero al bunker. Costantin li stava aspettando alla stanza adibita come studio medico. -"eccovi, dottore spero che hai qualcosa che bolle in pentola!" -"ma certo!"rispose Alejandro -"ora vi spiego a cosa ho pensato. La droga quella che ti fa fare tutto per volontà, ha una durata in corpo di tre mesi circa. Riesco a renderla a vita, ma non si può impasticcare una persona ogni tre mesi. Così ho pensato al dispositivo sotto cutaneo, come quello per il controllo della nascite. Costantin io ti porterò la droga sintetizzata, fatta apposta affinché venga il rilascio. Non devi far altro che creare un dispositivo a forma di bastoncino, lungo 4 cm e spesso 2mm da inserire sotto la pelle, alla base della nuca, appena sotto il cuoio capelluto. In questo piccolo apparecchio, ci metteremo la droga, una quantità tale che un po' volta viene rilasciata nel corpo, quando sente, che non gira più" I uomini sorrisero. -" basta collari Doc?" -" bhe, vediamo se il dispotivo funzionerà, altrimenti, puoi sempre creare il collare, con un collegamento che entra nella cute, ma dopo Selina... non mi fido più di tanto. Rimarrà il collare teaser." -"doc va bene così, Juan disegna il progetto, quando è pronto io lo creo!" Gli uomini si misero subito all'opera, Carlos e Costantin andarono a controllare le armi, Juan iniziò a disegnare e Alejandro, dopo aver preso la droga dalla valigetta, chiusa in una cassaforte, dove conservava tutti i suoi esperimenti, iniziò a scindere le molecole, per poter creare la sostanza da mettere nel dispositivo. -"chissà chi sarà il fortunato che proverà questo nuovo aggeggiò!"disse Juan. -"già! O chi è la fortunata, ultimamente sono passate per di qui tre donne, quattro con Lavinia." -"già, a proposito e l'altra droga? Quella della verità?" -"è pronta. Quando vi serve, è dentro questa valigetta!" Juan sorrise, fiero di avere un cugino come lui. Nel frattempo a Villa Martinez -"oh Gesù non vedo l'ora di terminare questa gravidanza" Isabel si accarezzò il ventre. -"ti mancano ancora 4 mesi!" le disse Arizona. -"si ma sono stufa, spero che dopo questo Carlos mi lasci in pace.." -"te lo auguro, io spero, che ci voglia un po', prima di rimanere incita di nuovo, questo giro non mi ha lasciato un po' di mesi di respiro!" -"anch'io avevo chiesto ad Alejandro di aspettare un po'... ma non ha voluto, poi lui vuole averlo prima dei 40 anni" -"ma è giovane comunque!" proruppe Isabel. -"sono tutte scuse perché voleva metterti subito incinta! Eh che cazzo! Che razza di medievali che abbiamo sposato! Sono anzi, fermi all'epoca del Neandertal!" Mercedes e Arizona si guardarono e scoppiarono a ridere per quello che aveva detto Isabel. -"già! Adesso sono nel bunker a creare un nuovo giocattolo."disse Mercedes -"bhe c'è da dire, che sono felice di non essere la loro nemica, ho visto i vari strumenti di tortura che hanno!"disse Isabel -"eh quando?" Le domandò Arizona. -"quando quella puttana di Selina era stata presa e legata nel bunker, mi sono fatta portare da Juan e Alejandro, Carlos stava cercando Thiago, quando me la sono trovata davanti, avevo una gran voglia di farla soffrire, nel tavolo c'erano dei strumenti, ho chiesto che cos'era quando ne ho preso uno in mano. Juan mi disse che era un bastone che emetteva una scarica elettrica. L'ho usata su di lei, non sapevo neanche se facevo giusto, ma ne Juan né Alejandro mi hanno fermata. Poi ho messo giù il bastone e ho visto delle gocce, Juan mi disse che erano gocce che una volta messe bruciavano gli occhi. L'ho fatto, gli ho messo pure quelle, e li... ha cantato, è stato in quel momento, quando gli ho chiesto dov'era mio figlio, che lei ha confessato tutto. Io in quel momento mi sono sentita potente!" -"sei stata in gamba Isabel, io ho fatto una cosa analoga con Lavinia, ma senza strumenti di tortura. L'ho picchiata, anch'io mi sono sentita meglio dopo, anche se se adesso se ci penso, mi viene voglia di prenderla ancora a sberle!" -"wow, che forti che siete, spero di diventare forte anch'io un giorno, ci sono ancora tante cose a cui devo ancora lavorare su di me!"disse mesta Mercedes. -"ma tu sei già forte!" le disse Isabel. Le ragazze si abbracciarono e tornarono a spettegolare sui loro mariti. Alla sera tutti andarono a cena da donna Carmela. I bambini avevano già mangiato e stavano dormendo nei letti della nonna, anche Marisol. -"allora, vi siete divertite a stare sole, solette?"chiese Juan. -"si" disse Isabel sollevando il nasino in aria. -" e dimmi, quanto avete parlato male di noi?"le chiese il cognato. Le ragazze si guardarono e poi scoppiarono a ridere. TANTO risposero in coro. -"cosa? A noi che siamo praticamente al vostro servizio!"disse Juan facendo il broncio. -"ma quale servizio, siete sempre un fai questo, fai quello, non andare qui non andare li, mangia, bevi,dormi, ecc...ecc..."disse Arizona guardando suo marito. -" ma amore mio, mi prendo cura di te, come fanno Carlos e Alejandro con le loro mogli!" -" e non si sta parlando di prendersi cura di noi.. ma delle semplici decisioni da prendere insieme, senza che voi prevaricate!"disse Isabel. -"esatto, abbiamo diritto di dire di no senza che rompete, e dovete imparare a chiedere prima!"disse Mercedes non guardando il marito. -"ben detto Mercedes!"disse Isabel -"oh interessante... a casa piccola mi spiegherai bene questa cosa che mi hai detto!"le disse Alejandro enigmatico. -" oh insomma donne! Tutta sta lamentela perché vi mettiamo incinta subito?"disse Carlos che aveva capito. Eh ma sua moglie quella sera avrebbe abbassato un po' la cresta che aveva un po' alzato negli ultimi tempi, sorrise tra se e se. -"non è una lamentela, ma semplice datazione, sti cazzi! Vorrei vedere te sempre con il pancione, i piedi gonfi, i giramenti e la nausea ecc.." lo rimbeccò Isabel. -"per non parlare che al memento del parto ci sentiamo aprire in due come una mela!"disse Arizona -" non esageriamo adesso!"disse Juan beccandosi un calcio dalla moglie. -"ahi! Stavo scherzando accidenti, lo sai e te l'ho detto che se potevo li avrei partoriti al posto tuo pur di non farti soffrire. -"Juan!" Il marito gli prese la mano e la baciò. Isabel guardò suo marito. -" è inutile che mi guardi amore mio, partorirai sempre tu, non ti addolcisco la pillola, ma sai che sarò lì con te fino alla fine, potrai stringermi le mani quanto vorrai, ti darò tutto il mio supporto, appunto perché non sono io che partorisco." Isabel lo fulmino, a casa gliela avrebbe fatta pagare cara. Era inutile che il marito le accarezzasse la coscia da sotto il tavolo. Mercedes sorrise -"peccato però che i maschi non possano partorire, sarebbe fantastico se toccasse a loro questa sorte!" -"Già" risposero in coro Isabel e Arizona. Alejandro sorrise, le accarezzò una guancia, poi ripresero tutti a chiacchierare del più e del meno. Donna Carmela guardò sorridendo la sua famiglia, anche quando stava con Antonio affrontava spesso le stesse discussioni di cui parlavano le sue nuore. Una volta a casa, nel loro letto, Alejandro spogliò Mercedes, nonostante le sue proteste, il marito sogghignò, poi iniziò a baciarla lentamente, scivolando con la lingua nella sua bocca, il bacio diventò più profondo, più sensuale, le fece scorrere le mani sul seno, stringendolo leggermente , poi scese a leccare e a succhiare il seno, finché non cominciò a dimenarsi. Dopo di che la capovolse mettendola a carponi, la tenne così sistemandole i cuscini sotto le anche, prese l'olio per i massaggi dal cassetto e se lo cosparse sulle mani. -"Alejandro?" -"shh, ti faccio un massaggio, stai tranquilla, rilassati!" Iniziò a massaggiarle le gambe, lentamente senza alcuna fretta, prendendo tutto il tempo necessario. Mercedes si rilassò e rabbrividì, il marito continuò a fare scorrere le mani su e giù,fino a fermarsi di colpo. -"non ti fermare!" Alejandro ridacchiò,-" ho appena cominciato, tranquilla!" Mise dell'altro unguento sulle mani, le massaggiò la schiena usando i palmi delle mani e la punta delle dita,sali a passare il collo, poi scese in modo delicato tornando nella zona lombare, fino ai glutei. Poi passa le mani unte all'interno delle cosce, Mercedes gemette, il massaggio la stava eccitando. Alejandro prosegui la discesa, massaggiando i piedi,ogni singolo dito con gesti molto delicati, poi ritorno sulle cosce, avvicinandosi al sesso, senza toccarlo. Poi posò un dito sul clitoride e cominciò a stimolarlo con movimenti circolari,aumentando gradualmente il ritmo, introdusse l'indice nell'apertura,trovandola bagnatissima. Le morse una natica, lasciandole un lieve segno rosso,Mercedes rabbrividì inarcandosi contro di lui gemette,-"Le tue mani mi fanno impazzire" -"sei pronta per me Mercedes? Mi vuoi?" -" mmmh si" -"hai ragione basta aspettare!" Prese dell'altro olio, lo buttò sulle mani e anche sull'ano della ragazza. Appena sentì il liquido e le mani di Alejandro che le accarezzavano l' orifizio, Mercedes si bloccò -"No, Alejadro aspetta" -"rilassati, ti piacerà!" La penetrò con il dito, subito lei strinse i muscoli. -"se non ti rilasserai ti farà male, io non voglio fartene, non stringere i muscoli" Alejandro spinse ancora il dito. -"fermati ti prego, non voglio!"disse impaurita Mercedes. Alejandro lasciò il dito dentro perché si abituasse e iniziò a stimolare il clitoride con il pollice e l'indice, il dolore che all'inizio l'aveva bloccata, lentamente sembrava sciogliersi, grazie a ciò riuscì a rilassarsi, lasciando spazio al piacere, continuò a stimolarla , poi lentamente iniziò ad estrarre il dito, poi lo rituffò dentro, sempre molto lentamente,Mercedes strinse il lenzuolo portandoselo alla bocca, Alejandro continuò ad accarezzarle il clitoride con il pollice, invece con l'indice la penetrò nella vagina. La doppia stimolazione, associata alla penetrazione, la mandarono in orbita, cominciò a cavalcare il piacere, non riuscendo più a distinguere piacere e dolore, era allo stremo, il bisogno di arrivare all'apice la stava facendo impazzire, -"lasciati andare Mercedes, vieni, vieni per me!" La moglie venne esplodendo in orgasmo potente da lasciarla senza fiato. Alejadro delicatamente estrasse le dita, l'afferrò per i fianchi e la penetrò,-". Dios Mercedes mi fai impazzire!" Affondò energicamente dentro di lei, prese a possederla con vigore,con un ultimo energico affondo il suo seme caldo la riempi, si accasciarono entrambi sul letto privi di forze.