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Nathaly.

Come ogni mattina ascolto attentamente la suora e le sue lezioni su come dovrebbe essere una perfetta donna della mafia.

Non mi perdo nemmeno un dettaglio ascoltando tutto con molta attenzione, non avrei mai deluso i miei genitori e sarei stata la perfetta moglie di un grande mafioso un futuro.

"Mi raccomando Nathaly mai rispondere al proprio marito o ad altri uomini" dice la suora.

Annuisco e appunto tutto, non era mi era nuova questa frase visto che da quando ero una bambina di dieci anni che continuano a ripetere e ripetere che ormai mi suonava in testa come una canzone.

Una cosa che non ho mai capito delle lezioni della suora è il motivo del perché non parla mai di come ci si comporta con il proprio marito in intimità, avevo visto i miei genitori scambiarsi qualche bacio ogni tanto, giusto quando nessuno poteva vederli.

Quando sto per alzare la mano per poter fare la domanda qualcuno mi anticipa entrando nella stanza, sia io che la suora abbassiamo la testa davanti a mio padre.

"Fuori" ordina alla suora che senza farselo ripetere esce di corsa.

Quando rimaniamo da soli mio padre si avvicina accarezzandomi la guancia dolcemente, alzo lo sguardo sorridendogli dolcemente ricevendo un caldo sorriso da parte sua.

Nonostante l'educazione mafiosa mio padre non mi ha mai trattata inferiore oppure come una donna della mafia, semplicemente mi tratta come sua figlia e quando siamo da soli non mancano le piccole attenzioni.

"Stasera siamo invitati a un gala importante" dice mio padre allontanandosi per accendersi un sigaro.

Confusa vorrei tanto chiedere come mai questa volta anche io sia stata invitata, di solito agli eventi mafiosi le figlie e le mogli stanno a casa perchè secondo loro si parla di questioni di lavoro e noi non dobbiamo centrare assolutamente nulla.

Annuisco soltanto perchè non saprei nemmeno cosa dire in questo momento, l'emozione di uscire per la prima volta dopo tanto tempo mi stava invadendo tutto il corpo.

L'ultima volta che sono uscita dalla villa di mio padre avevo si e no dieci anni, otto anni fà non avrei mai creduto che un giorno sarei stata preparata come futura moglie di un mafioso, oppure lo sapevo ma ero troppo piccola per potersene rendere conto.

Mio padre prima di uscire dalla stanza mi lascia un bacio sulla fronte avvisandomi che tra un'ora sarebbe venuto Gennaro lo stilista della nostra famiglia, annuisco ancora e quando esce dalla stanza sospiro emozionata.
Mi alzo dalla mia poltrona girandomi su me stessa sorridendo, non vedevo l'ora di uscire e respirare aria nuova e soprattutto vedere dei visi nuovi, avrei potuto anche trovarmi un'amica, una di quelle che ho letto nei libri che farebbero di tutto per te e che ti regalano quell'amicizia che è simile ad avere una sorella.

Non ho mai avuto amici se non una cugina che non perde mai occasione per prendermi di mira e mettermi nei guai con i miei genitori, come quella volta quattro anni fà.

Eravamo nel giardino e lei mi stava raccontando che presto sarebbe stata la moglie di un grande mafioso e che l'avrebbe viziata in tutti i modi, ero così felice per lei ma quando uno degli uomini di suo padre si era avvicinato per dirci di rientrare che era tardi nell'esatto momento erano arrivati i miei genitori.

Mia cugina non ha perso tempo a dire che io stessi facendo la scema con quell'uomo, da quel giorno non andai più a casa dei miei zii e non vidi più quell'uomo.

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"Sei meravigliosa tesoro" dice Gennaro sistemandomi una ciocca.

Sorrido alzandomi per potermi guardare allo specchio e fatico a riconoscermi, i miei capelli biondi erano raccolti in una mezza coda, il viso leggermente truccato ma messo in risalto e un abito lungo rosa cipria.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora