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Nathaly.

A svegliarmi sono delle carezze sul volto, miagolo leggermente infastidita contro chiunque stia disturbando il mio sonno dopo quasi un mese di notti in bianco.

Poi mi ricordo di dove sono e soprattutto con chi vivo ed è per questo che spalanco gli occhi alzandomi di scatto a sedere voltandomi verso la persona al mio fianco e non appena incrocio lo sguardo preoccupato di mia madre mi rilasso all'istante.

Mi ero dimenticata del suo arrivo improvviso ieri e vederla vicino a me in carne e ossa mi scalda il petto.

"Sei davvero qui" sussurro incredula.

"Si tesoro" sussurra anche lei avvolgendomi in unn abbraccio.

Quel abbraccio che ho desiderato per cosi tanto tempo che fatico ora a relizzare la realtà da un sogno, ho passato cosi tante notti svegliandomi sudata e disiderosa di vederla come ora al mio fianco.

Mi rifugio nel suo petto quasi a voler sparire per sempre e quando inizia a canticchiare a bassa voce la ninna nanna che mi cantava sempre da piccolo scoppio a piangere senza vergognarmi nemmeno.

Questo è uno dei monumenti che desidero fermare il tempo per poter godermi a pieno ogni minimo istante perchè sono sicura che scomparirà e io mi sentirò di nuovo sola e abbandonata.

"Andiamo a fare colazione" dice accarezzarmi la testa.

Mi irrigidisco di scatto nelle sue braccia e non so cosa dire, ho la gola secca e le mani mi tremano, non sono mai uscita da questa stanza e quando sbircio intorno non vedo il solito vassoio contenente la colazione appoggiato sul tavolino di vetro.

"Dove?" balbetto leggermente intimorita.

"Nella sala pranzo Nathaly, forza" dice sciogliendo l'abbraccio e alzandosi dal letto.

La guardo con la coda dell'occhio mentre si sistema i vestiti e i capelli, sento un nodo in gola perché non voglio renderla triste ora che è finalmente con me ma non voglio nemmeno uscire da questa stanza con la paura di incontrare Jared.

"Nathaly!" mi rimprovera quando vede che non mi sono ancora mossa.

Annuisco e mi alzo quasi di scatto indossando le pantofole rosa, mi afferra la mano ed esce dalla stanza mentre io tengo lo sguardo basso tutto il tempo, ho il cuore a mille ma non solo perchè forse rivedrò Jared ma ho paura che possa fare qualcosa alla mia mamma.

Potevo sentire gli sguardi sconvolti delle persone che lavorano qui bruciarmi addosso e non oso immaginare cosa stiano pensando, non ho fatto altro che causare problemi su problemi da quando sono arrivata e molto probabilmente mi odiano e non vedono l'ora di vedermi emanare il mio ultimo respiro.

Stringo più forte la mano di mia madre quando apre una porta come se fosse a casa sua e oltre agli sguardi dei dipendenti percepivo uno più intenso e insistente, incuriosita alzo piano lo sguardo incrociando subito due iridi azzurre fissarmi intensamente.

Jared sembra non aspettarsi di vederci qui visto la sua postura e lo sguardo fisso verso di noi, deglutisco e seguo mia madre che mi tira fino a farmi sedere su una delle sedie, non guardo nessuno solo il piatto vuoto davanti a me come se fosse la cosa più interessante che abbiamo mai visto.

"Beh questa è nuova" dice qualcuno.

Ma viene subito azzittita da un ringhio infastidito, la colazione viene servita e mentre tutti iniziano a cunsumarla con la coda dell'occhio mi guardo intorno ammettendo a me stessa che ciò che vedo mi lascia a bocca perta, il salone è illuminato da grandi vetrate che danno al giardino curato, le pareti hanno un colore più che oro sembra rosa chiaro e in fine un bellissimo camino al centro della stanza rende l'arredamento perfetto.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora