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Anni prima.

Come ogni anno la famiglia Mendoza stava organizzando la festa per inaugurare il futuro erede della mafia spagnola, non si basavano solo nel guardarli ma a studiarli.

Fin da bambini sono stati messi più volte davanti a difficoltà e nel mondo della mafia, dai loro comportamenti riuscivano a capire chi fosse destinato ad essere l'erede, questo succedeva solo quando ci fossero stati più figli maschi nella famiglia.

Lucas a soli dieci anni era sicuro di essere lui mentre si guardava allo specchio sistemandosi il vestito che avrebbe indossato quella sera, doveva essere perfetto, doveva far capire a tutti che avevano fatto la scelta migliore.

Voleva bene a suo fratello era pur sempre il maggiore anche se per lui non c'era mai stato, nel suo piccolo sapeva che Jared avrebbe accettato la scelta senza ribattere alla fine dei conti era lui quello che seguiva tutte le regole della mafia.

Era lui l'erede.

Nel frattempo Jared a soli quindici anni era impegnato nei capannoni dei mendoza a punire uno dei traditori della famiglia, un parente ma ai suoi occhi un sacco vivente nulla di più.

Robert era presente anche se il figlio non sapeva nulla, guardava in silenzio ogni movimento e si rese conto di quanto fosse brutale suo figlio nemmeno lui con anni e anni di mafia sarebbe arrivato a tanto.

Jared ai suoi occhi era una bestia, una macchina da guerra.

Guardò l'orario dal suo orologio d'oro notando come mancassero solo due ore alla festa, mando un messaggio al figlio avvisandolo e guardò la sua reazione.

"Tu e tu finitelo" disse soltanto prima di sferrare l'ultimo pungo sul viso ormai irriconoscibile dell'uomo.

Jared si accese una sigaretta aspirando a pieni polmoni il fumo che gli entrava nei polmoni, nemmeno quello calmava i suoi demoni, non voleva andare alla festa e tanto meno gli interessava il posto di erede.

Anche se era stato cresciuto con violenza e forza affinché fosse perfetto per esserlo, lui si sentì meno umano ogni volta, ogni volta che torturava e sentiva l'odore del sangue una piccola parte di umanità spariva insieme all'acqua che lavava via il sangue dalle sue mani.

Quando entrò nella villa del padre già gli invitati erano arrivati e lui era in ritardo di mezz'ora come minimo, non salutò nessuno andò dritto verso le grandi scale che portavano al piano superiore, con la coda dell'occhio vide suo fratello salutare e parlare con persone che non sapeva nemmeno i loro nomi.

Alzo gli occhi al cielo, non aveva nulla contro di lui però non sopportava il suo essere perfetto in tutto, la vita era una giostra che saliva e scendeva e per lui saliva soltanto.

Mentre posò un piede sulla scalata il suo occhio cadde su una ragazzina, una bambina dai lunghi capelli biondi in piedi dietro al capo mafia Americano, i suoi occhi erano come bloccati su di lei.

Trovò quasi tenero il suo modo di tenere lo sguardo basso ma con una gran voglia di guardare e sentire tutto ciò che le circondava.

"Iniziamo tra dieci minuti"

Non sussultò e si spaventò quando suo padre gli arrivò alle spalle, sapeva già di averlo dietro le spalle uno dei vantaggi di anni e anni di addestramento, facendosi quasi violenza distolse lo sguardo dalla ragazzina e andò nella sua stanza cambiandosi velocemente.

Non indossò nulla di particolare, un semplice completo legante e delle scarpe adatte nulla di più, nella sua mente prima sarebbe finita e prima sarebbe andato in uno dei suoi locali.

"Siamo qui per inaugurare l'erede della famiglia Mendoza" disse il nonno di Jared guardando i parenti o meglio solo una persona che era troppo occupata a fissare una ragazzina.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora