44 (prima parte)

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Jared

Vengo svegliato da delle dolci carezze sulla mano, apro piano gli occhi notando subito delle piccole dita disegnare i lineamenti del tatuaggio che ho sulla mano da ormai molti anni.

Il mio sguardo sale lungo tutto il piccolo braccio fino a incrociare due occhioni verdi fissarmi storditi e confusi, mi alzo di scatto guardandomi intorno e trovo tutto esattamente come prima che trovassi lucilla.

"Jared?" dolce e preoccupata.

Torno a guardarla e non ha più lo sguardo serio e pieno di sfida e non c'è nemmeno la mia pistola e quella di Jason.

Che...che fosse stato un sogno?
Da quanto non dormo?

"Jared??" ora la sua voce è più insistente di prima.

"Piccolo angelo?" domandai avvicinandomi cauto a lei.

I suoi occhini non mi lasciano, sono caldi e rassicuranti, cosa che prima non erano affatto.

"Cosa è successo? dopo il matrimonio dico" domanda mettendosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Con il cuore che mi batte forte prendo il telefono mandando un messaggio al medico di correre subito qui, non so cosa ho scritto ne mi interessa, tutta la mia attenzione è su di lei che non smette di guardarmi in cerca di una risposta.

Risposta che non ho.
Cosa dovrei dirgli? se in questo momento sono più confuso di lei.

A salvarmi è la porta che si apre lentamente poi un debole permesso per entrare, muovo solo la testa e poi la porta si richiude piano quasi senza fare nessun rumore, il medico si avvicina e quando vede Nathaly spalanca gli occhi.

"Signora Mendoza come si sente?" domanda incredulo.

"Bene? cosa è successo?" il suo petto si alza e si abbassa velocemente e non posso rimanere un solo secondo in questa stanza.

Non appena mi chiudo la porta alle spalle appoggio le mani sulla ringhiera delle scale chiudendo gli occhi e facendo grandi respiri cercando di calmare un minimo i battiti, non sono sicuro di cosa sia appena successo.

Ma se quello è stato un sogno è stato il più realistico che abbia mai fatto.

"Jared?" mio cugino mi affianca timoroso di una mia reazione negativa.

Sospiro pesantemente facendo segno a Jason di parlare mentre cerco di mettere ordine nei miei pensieri.

Sta andando a puttane la mia sanità mentale e non so dove mi porterà tutto questo.

"Lucilla..." viene interrotto da un urlo che conosco bene.

Spalanco gli occhi e con forza apro la porta della camera di Nathaly trovandola urlare contro il medico, cerco di capire cosa stia succedendo ma le sue urla sono forti così differenti da lei, così dure e crude per uscire dalle sue dolci labbra.

"Non sono pazza"
"Fuori!Jared!"

Il medico tiene le mani in avanti come difesa e mi guarda con lo sguardo basso, timoroso anche lui di una mia reazione, ma quello che nessuno riesce a capire ora è che non sto capendo e non riesco a collegare il cervello con quello che sta succedendo.

Mi sento confuso ed è tutto così nuovo da rendermi nervoso.

"Che cazzo succede" dico tra i denti.

Volevo essere calmo ma come sempre la parte peggiore di me esce come difesa, no per me ma per la piccola donna seduta sul letto con gli occhi lucidi e le labbra tremanti, è questo a farmi scattare verso il medico prendendolo per il collo e trascinandolo fuori dalla stanza.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora