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Jared

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Jared.

Nonostante lei cerchi in tutti i modi di scappare dalla mia presa io non ne ho proprio l'intenzione.

Tengo ferme le sue mano bloccandola al muro con il corpo mentre assalgo le sue labbra pure e morbide.

Sapere che sono stato il primo a toccare le sue labbra mi manda fuori di testa dal desiderio di prenderla proprio contro questo muro, se non fosse per via delle sue lacrime che mi bagnano il viso l'avrei fatto senza pensarci due volte.

"Ti odio" sussurra a corto d'aria.

Mi fermo di scatto come se mi avesse appena tirato uno schiaffo, sapevo già che i suoi sentimenti nei miei confronti non erano ne amore ne altro, ma sentirla chiaramente dire di odiarmi mi creava non solo rabbia ma anche un'altro sentimento che non riuscivo a descrivere.

"Mi odi piccolo angelo?" sussurrai contro le sue labbra che ora tiene ben sigillate.

Alzo gli occhi al cielo per la sua ingenuità senza sapere che se vorrei l'avrei baciata ancora e ancora fin quando non gli avrei consumato le labbra, ma se c'è devo dire cosa mi ha portato ad avere l'ossessione per un ragazzina come lei, risponderei il suo essere ingenua.

"Ti odio come non ho mai odiato nessuno nella mia vita" dice gonfiando le guance.

Alzo un sopracciglio divertito dalle sue parole, mi allontano di due passi così da poterla guardare bene in volto e ciò che vedo mi manda in estasi.

Occhi lucidi, guance rosse e labbra gonfie.
Mi accendo una sigaretta sotto il suo sguardo che non perde nemmeno un mio movimento, gli ho lasciato tempo per metabolizzare la situazione e per prendere confidenza con la casa ma lei non è uscita nemmeno una volta.

A stento mangia e la cosa non capisco perchè mi preoccupa, non è mai stato uno dei miei pensieri preoccuparmi di qualcuno e raramente succedeva anche pensi a me stesso.

"Odiami pure piccolo angelo ma da qui non te ne andrai e presto sarai mia moglie" dico aspirando il fumo guardandola dritto negli occhi.

Una lacrima gli riga la guancia e la seguo con lo sguardo con una sensazione al petto mai provata, uno dei motivi per i quali mi ero allontanato anni prima ma questo lei non può ricordarlo.

"Mio padre mi troverà e te la farà pagare" dice sicura di se stessa come mai.

Ridacchio divertito e con un solo passo gli sono davanti, gli affero il viso con una mano avvicinando le labbra al suo orecchio, sento che trema a conto con il mio corpo troppo vicino al suo.

"Tuo padre può succhiarmelo bambi" sussurro.

Mi allontano dal suo orecchio per osservare la sua espressione ma contro tutte le mie aspettative non sembra sconvolta anzi solo confusa di ciò che gli ho appena detto, come se non sapesse...

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora