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Jared

🛑🛑🛑

Guardo la schiena della donna piegata davanti a me senza provare un briciolo di emozione, il mio membro entra ed esce con violenza causandogli urli di piacere mischiati a quelli di dolore.

Esco da lei mettendola in ginocchio e senza che debba ordinare nulla prende subito il membro tra le labbra succhiando avidamente, prendo un po' di cocaina mettendola sul dorso della mano per poi tirarla.

Lasciò cadere all'indietro la testa chiudendo gli occhi e quando li apro guardando sotto di me non vedo più degli occhi neri come la pece ma verdi come uno smeraldo, i capelli rossi diventano biondi e il viso marcato della donna diventa dolce come un angelo.

Afferro i suoi capelli in un pugno stringendoli con violenza e spingo fin quando non la sento lamentarsi, non mi fermo fissando quei occhi che mi stanno perseguitando da ormai una settimana.

"Piccolo angelo " ringhio venendo tra le labbra della donna che sgrana gli occhi.

In un secondo il viso d'angelo viene sostituito dalla donna con gli occhi neri che mi guarda con brama e lussuria.

Mi stacco annoiato rivestendomi sotto il suo sguardo contrariato, se pensa che solo per un secondo io pensi a provocargli piacere si sbaglia di grosso.

"Signor Mendoza io...io" balbetta incercati su cosa dire.

"Prendi i tuoi stracci e sparisci" ordino allacciando la cintura dei pantaloni.

Indosso la camicia elegante lasciandola però aperta, dopo cinque minuti mi rendo conto che la donna è ancora in ginocchio in mezzo al mio ufficio, sbuffo alzando gli occhi al cielo, un grande problema delle puttane che ti scopi più di una volta è che pensano che possono avere un futuro con te.

"Sei sorda per caso? ti ho detto di uscire non farmelo ripetere" ringhio contro di lei".

Si alza di scatto prendendo i suoi vestiti e sparendo con la coda tra le gambe, quando sento la porta chiudersi mi lascio cadere sulla poltrona prendendo il fascicolo che mi è stato portato tre giorni fa.

Ho perso il conto di quante volte io l'abbia letto eppure qualcosa di profondo e oscuro mi costringe a rileggerlo almeno una volta al giorno, guardo quel viso dolce sorridente accarezzandolo con le dita.

Una settimana è passata dal gala per promuovere una nuova legge mafiosa e io non smetto di pensare a quella ragazzina, ho provato a scoparmi più donne possibile con scarsi risultati.

"Bella scopata?"

Alzo di scatto la testa al suono della voce del mio migliore amico, entra nel mio ufficio come se fosse casa sua ma lascio perdere, la sua fortuna è che siamo anche parenti altrimenti più volte l'avrei ucciso con le mie mani.

"Cosa vuoi?" dico lasciando la foto sulla scrivania.

Lui come attirato sbircia la foto e un senso di possesso e rabbia mi invade afferrandola e rimettendola nel cassetto.

"Guardala ancora una volta e ti strappo le palle con le mani" ringhio puntandogli un dito contro.

Alza le mani in segno di arresa ma il fatto che ridacchia divertito non fa che aumentare la mia rabbia, mi alzo di scatto dalla mia poltrona raggiungendolo in pochi secondi la mia mano avvolge il suo collo in una presa soffocante.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora