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Mettersi contro Jared Mendoza forse era la cosa peggiore che qualcuno potesse fare, ma toccare il suo piccolo angelo era come aver firmato un contratto verso una morte dolorosa e lenta.

Era questo il pensiero fisso degli uomini in quel salone nel vedere quella donna legata su una sedia con il viso pieno di lacrime e il corpo scosso, avevano assistito a quel tipo si momento in molte occasioni ma era diverso ora.

Quella non era solo una donna, una moglie di un mafioso.

Lei era la moglie dell'uomo che non aveva pietà e che ogni essere umano tremava solo nel vederlo, il mondo della mafia sapeva che mettersi contro di lui non aveva una buona fine per nessuno eppure loro erano lì, non perché volessero ma perché erano stati pagati bene.

Jared non era solo il diavolo in persona ma aveva quasi tutta la mafia al suo lato e quella donna non solo era sua moglie ma era anche la figlia del capomafia d'America, un'altro uomo pronto a tutto per salvarla.

La guerra tra lui e Mendoza ne era stata la prova.

Si domandarono velocemente se ne valesse davvero la pena, tutti quei soldi valevano la loro vita oppure dei loro cari?

Perché era questo Jared Mendoza, ti colpiva dove faceva più male e non fisicamente ma mentalmente, quel dolore che non avrei mai dimenticato.

Uno degli uomini stringeva forte la sua arma guardando la donna piangere in silenzio, la villa era stata messa sottosopra, sangue, mentre cosi come corpi su corpi, una scena che avrebbe messo i brividi a chiunque.

Ma ciò che colpì profondamente era la donna, così sola, fragile e indifesa che piangeva in silenzio senza dire una sola parola da quando l'avevano legata, come se sapesse già che non sarebbe mai sopravvissuta in un attacco.

Poi guardo una domestica come altre guardare la ragazza con il viso pieno di lacrime, aveva provato più volte provato a parlare ma l'uomo che aveva organizzato tutto gli aveva tappato le labbra in modo violento e senza pietà.

Sotto sotto quei uomini temettero l'arrivo di Jared, sapevano che da quella porta sarebbe uscito solo il più forte.

"Ragazzina devo dire bella casa" disse l'uomo che organizzò tutto.

Nathaly non rispose, semplicemente guardò Julia a terra con il viso pieno di lacrime e sangue, si sentì in colpa per non aver fatto nulla quando la bestia davanti a lei aveva preso a picchiarla senza pietà solo perché voleva salvarla.

. "Sto parlando con te,rispondimi!" urlò afferrandola dal collo e stringendolo forte.
Gli uomini sussultarono, non per il gesto in sé ma perché avrebbe lasciato i segni ed erano quasi convinti che se Jared avesse visto che non avevano toccato la donna avrebbe avuto un minimo di pietà invece ora tutte le loro speranze stavano sparendo.

Nessuno di loro avrebbe voluto accettare questo lavoro ma un milione di euro avrebbe cambiato la loro vita e quella delle loro famiglie.

Nathaly cercò di prendere più aria possibile essendo che la presa intorno al collo gli bloccava il respiro, guardo negli occhi dell'uomo e si domandò come aveva fatto a fidarsi per un solo secondo di lui.

Apri le labbra per risponde ma un forte boato la interrumpe, tutti gli uomini afferrarono le armi e mentre l'uomo sorrise divertito e eccitato, guardandolo mentre lasciava la presa intorno al collo e iniziò a tossire Nathaly si rese conto che quel ragazzo non fosse normale, che avesse qualche disturbo mentale.

"Che inizino i giochi" disse caricando l'arma.

Presto la villa fu circondata da molti uomini ben armati ma non solo, non avevano un solo velo di paura negli sguardi, uomini alti e muscolosi pronti a dare la loro vita per eseguire gli ordini.

Non solo perché erano pagati bene ma anche perché Jared sapeva scegliere bene i suoi uomini, mercenari, delinquenti e sicari che la sola vista della violenza e del sangue li eccitava.

Il cuore di Nathaly aveva preso a battere forte, non solo perché temesse per la sua vita ma anche per quella di Jared, nonostante tutto lei amava quell'uomo dal cuore freddo e dall'anima dannata.

Jared scesa dalla macchina con una sigaretta tra le labbra e un pistola nella mano, guardo la sua villa, solo alcuni segni di spari nulla di più si poteva vedere da fuori, sapeva che una volta dentro avrebbe visto ciò che era successo davvero.

A lui non importava nulla della vita degli uomini persi oppure delle domestiche, il suo unico pensiero era sua moglie spero quasi che nessuno gli avesse toccato un solo capello, non sapeva nemmeno lui come avrebbe reagito nel caso.

Da un'altra macchina scese Eric Williams anche lui con il cuore in gola e il pensiero fisso su sua figlia, avrebbe dato la sua vita per lei senza pensarci due volte, Nathaly non era sola la sua bambina ma era tutta la sua esistenza, non osava immaginare una vita senza di lei.

Guardò Jared, spalle rigide e con la mano stringeva forte la sua pistola, un solo brivido percorse il suo sguardo quando guardò come Jared stava fissando la villa, mai negli anni aveva visto quello sguardo.

Non aveva umanità.

Si rese conto che Jared sarebbe stato un grande capomafia se non di più.

"Lui è mio" disse solo Jared iniziando ad avvicinarsi verso la villa.

Lento e calmo, come se avesse tutto il tempo del mondo o che se fosse annoiato della situazione era questo che stavano pensando gli uomini guardandolo, invece nella testa di Jared c'era una guerra.

Non percepiva quella adrenalina da molto tempo, la sete di vendetta gli stava annebbiando la mente e il desiderio di vedere il sangue scorrere.

Arrivo alla porta aprendola lentamente, si apetto spari, urla invece era tutto molto calmo, dietro di lui Eric teneva saldamente la pistola puntata pronto a sparare al primo movimento, Jared entrò nella villa guardandosi intorno, sangue ovunque, i corpi dei suoi uomini a terra.

"Idioti" disse guardandoli.

Quando arrivo nel salone non si stupì nel vedere chi ci fosse dietro tutto questo, lui già sapeva chi fosse il responsabile ma aveva bisogno di prove per incastrarlo, alla fine dei conti anche lui faceva parte della mafia.

"Felice di vedermi" disse.

Jared lo guardò a lungo prima di spostare lo sguardo sua moglie, legata a una sedia, il viso pieno di lacrime fu un pugno allo stomaco ma i segni lividi intorno al collo fu la scintilla nelle sue vene ormai piene di fuoco e violenza.

"Lucas"

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora