45(seconda parte)

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Jared.

"No!"

Spalanco gli occhi guardandomi intorno spaesato e irritato, mi passo una mano sul volto sbuffando leggermente, non dormivo molto da quando Nathaly si era svegliata, non era la prima volta che sognavo le sue urla.

Un po' perché tutte le cose che erano successe non mi davano pace ma la cosa che proprio mi stava mangiando vivo erano le parole del medico.

"Sua moglie avrà dei seri problemi alla nascita del bambino!"

Se fosse vero quello che ha detto tutto potrebbe solo peggiorare con il tempo, questo non vuol dire che la lascerò sola o andare, semplicemente dovrò chiamare i migliori medici del mondo fin quando non starà bene.

"No!"

Mi volto di scatto verso la porta con una sigaretta presa in precedenza, questa volta non stavo dormendo ma stava urlando qualcuno davvero, afferro la pistola ed esco dalla mia stanza guardandomi intorno.

Silenzio, non si sentiva assolutamente nulla.

Sospiro pesantemente abbassando la pistola, la mia mente stava andando a puttane e io non riuscivo più a gestirla, ma la vera domanda era se stessi impazzendo anche io.

"No!!!" un'altra volta.

Questa volta più forte delle altre due da riempire quasi tutta la villa, mi avvicino piano alla camera di Nathaly sicuro di trovarla come ogni sera, nel suo letto addormentata e tranquilla.

Ma quando apro la porta il suo letto è vuoto così come la sua stanza.

"No!" ancora una volta.

Non sto sognando e non è nemmeno nella mia mente, è tutto reale, e stava succedendo qualcosa sotto il mio naso, nella mia villa e a mia moglie!

"Nathaly!" urlo cammino al piano inferiore con la pistola puntata davanti a me.

Non mi guardo nemmeno per un secondo dietro, se qualcuno stesse attaccando la villa potrebbero benissimo colpirmi alle spalle, non mi interessa, dovevo raggiungere il mio piccolo angelo a costo di perdere la vita.

Nessuno deve toccarla!
Non corro, cammino con calma e con il sangue che mi infiamma le vene, chiunque abbia avuto la brillante idea di entrare a casa mia deve avere le palle, palle che sarò felicissimo di strappargli a mani nude.

Aspiro il fumo della sigaretta come fosse aria pulita, quando arrivo al piano inferiore trovo tutto troppo in ordine per un attacco, alzo un sopracciglio ma di nuovo un urlo, questa volta sussurrato.

Mi volto giusto in tempo verso il mio ufficio da trovare la porta aperta, Jason con solo i boxer, una cameriera con il viso arrossato e il trucco sbavato poi lei...

Il mio piccolo angelo era seduta atterra con la testa nascosta tra le gambe e tremava mentre sussurrava qualcosa.

Cerco di capire cosa stesse succedendo ma Jason non migliora la situazione quando afferra Nathaly per il gomito alzandola di peso.

"Zitta! se ci sente Jared mi ammazza! non voglio farti del male stai calma" sussurra preoccupato.

Alzo lentamente la mano con cui tengo la pistola puntandola contro di lui in silenzio, miro alla nuca mentre fisso la sua mano stringere il gomito di mia moglie, a notarmi è la cameriera che lancia un urlo attirando così l'attenzione di mio cugino.

Si muove piano e quando i suoi occhi incrociano i miei lascia di scatto la presa su Nathaly che cade sulle ginocchia, porta le mani davanti e inizia a dire qualcosa, non mi arriva.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora