Jared
Vederla dormire serena calmava i miei demoni che mi divoravano ogni giorno, Nathaly era la mia unica via di uscita dall'oscurità che mi perseguitava.
Le cose non stanno migliorando per niente e con la sua gravidanza metteva ancora di più alle strette tutti i miei pieni per trovare il figlio di puttana.
Accarezzo i suoi capelli leggermente sudati e mi accendo una sigaretta ascoltando il suo respiro rilassato e pesante, vorrei poter fermare il tempo, solo una volta per godermi a pieno questo momento che so che a breve sarà rovinato.
Senza accorgermene la mano che accarezzava i suoi capelli è scesa sul ventre leggermente arrotondato, guardo la mia mano scura e sporca d'inchiostro su quella pelli pulita e profumata.
Lì dentro c'era mio figlio.
Mio e di Nathaly.Sapevo che presto sarebbe successo ma non avrei mai creduto che sarebbe successo così presto da mettere in rischio i miei piani, il problema non sono le cose che dovrò fare ma è proprio Nathaly.
Il medico è stato chiaro eppure non volevo ascoltarlo, dentro di me sapevo che sarebbe stata una perfetta madre per nostro figlio e questo nessuno potrà metterlo in discussione, per qualsiasi problema io sarò al suo fianco.
Finché avrò respiro.
La mia pace viene interrotta dallo squillo del mio telefono, continuo ad accarezzare il suo ventre quando mormora infastidita, nervoso rispondo alla chiamata sperando che sia una cosa importante altrimenti sarei capace di uccidere qualcuno per aver chiamato.
"Capo" un sospiro pesante e stanco.
"Dime" dico soltanto continuando ad accarezzare quella pelle così morbida sotto le mie dita ruvide.
Non parlava ma di sottofondo sentivo urla sommerse e oggetti cadere, urla femminili e quasi familiari.
"Habla joder" ringhio innervosito.
"Abbiamo trovato un complice...non le piacerà sapere chi sia" dice quasi spaventato.
Senza rispondere chiudo la chiamata mandando un messaggio di dove portare la persona, mi alzo dal letto infilando con calma i vestiti puliti, prima di uscire dalla stanza mi piego sulle ginocchia lasciando un leggero bacio sulla fronte di mia moglie.
Quando esco dalla stanza subito un brutto presentimento mi invade il petto bloccandomi di scatto, questo succedeva poche, pochissime volte e ogni volta succedeva qualcosa che mi portava al limite.
"Tu" dico a uno degli uomini ben armati che cammina per i corridoi della mia villa.
Ogni uomo della sicurezza doveva essere ben armato e pronto a sparare a ogni movimento strano che vedevano, in questa villa c'era qualcosa di prezioso che valeva più di ogni essere umano.
L'uomo della sicurezza quasi corre e abbassa la testa non appena mi è di fronte.
"Voglio tre uomini davanti alla porta di mia moglie, nessuno e dico nessuno deve né entrare né uscire" ordino accendendo un'altra sigaretta.
Annuisce e si posiziona subito davanti alla porta tenendo forte la sua arma, lo guardo a lungo riflettendo se fidarmi oppure no, non mi fidavo di nessuno, tanto meno di me stesso spesso.
"Nadie" dico serio fissandolo negli occhi.
"Sì signore" risponde subito.
Scendo dalle scale con questa sensazione al petto, mi guardo intorno come alla ricerca di qualche risposta ma nulla, tutto tranquillo e silenzioso come sempre, troppo strano per i miei gusti.
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Per sempre mia
Romance"Se non posso averti io...allora questo sarà il nostro addio" Jared è l'erede capo mafia spagnola, un ragazzo freddo e spietato. La mafia è tutto per lui, non esiste nient'altro se non quello di prendere il posto che tanto gli aspetta. Nathaly è l...