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Nathaly.

Credo sia passata una settimana da quando mi trovo chiusa in questa stanza, dalla governante mi è stato più volte detto che se volevo potevo girare per la villa senza limiti ottenendo solo una risposta negativa da parte mia però.

Ormai le speranze di essere trovata da mio padre stavano calando ogni secondo che passavo in questa stanza, e la paura di morire da un momento all'altro era così alta da non farmi dormire la notte.

Le giornate le passavo a guardare fuori dalla vetrata e non mi stupivo di vedere uomini armati camminare avanti e indietro senza sosta.

"Permesso"

Alzo lo sguardo trovando Julia alla porta con un vassoio contenete quella che dovrebbe essere la mia colazione, sospiro andando a sedermi su una piccola sedia nel balcone, lei sorridente come ogni giorno in cui ci siamo conosciute appoggia tutto sul tavolino di vetro.

"Ti ringrazio" dico sorridendo.

"Oh tesoro è un piacere" dice sorridendo anche lei mentre mi versa una tazza di latte caldo.

Vorrei dire tante cose ma come ogni giorno resto in silenzio fissando il vuoto, mi chiedevo spesso cosa stessero facendo i miei genitori, sopratutto se sentivano la mia mancanza oppure erano tristi.

Io li pensavo sempre con le lacrime agli occhi e il cuore a pezzi, l'unico lato positivo di tutta questa situazione era che Jared non si era fatto più vedere e la cosa un minimo mi tranquillizzava.

Mi bastava guardandolo negli occhi per provare paura e tristezza, il suo sgaurdo era cosi cupo e serio che metteva non solo i brividi ma anche il desiderio di scappare il più lontano possibile.

"Oggi facciamo un giro per la villa che ne pensi?" domanda attenta Julia.

Sbatto le ciglia puntando lo sgaurdo su di lei trovando il suo preoccupato e pieno di angoscia, chissa cosa stava penando di me da quando mi aveva vista.

Forse che era una povera ragazzina indifesa, ed era vero.

"Julia ti prego" dico abbassando lo sguardo.

Sospira pesantemente prima di accomodarsi al mio fianco prendendo le mie mani tra le sue, dopo una settimana sentire il calore di una persona buona mi riempiva il petto di speranza, la guardo con gli occhi lucidi e un piccolo sorriso sulle labbra.

"Tesoro qui non ti succederà mai nulla, il Signor Mendoza non permetterebbe mai a nessuno di farti del male" dice sicura delle sue parole.

Il mio sorriso sparisce e strigno le labbra tra loro disiderosa di obbiettare delle sue parole ma non avevo il coraggio e non volevo nemmeno essere maleducata davanti a lei che mi gaurdava con speranza.

"Ci penserò" dico solo.

"Bene" dice felice alzandosi di scatto.

Prima di andarsene mi lascia una dolce carezza sulla guancia e un sorriso caldo, sospiando bevo il latte caldo con un cornetto vuoto, le prime mattine mi portava sempre dei cornetti con la nutella ma da quando ero una bambina non ho mai sopportato l'odore del ciccolato.

Dopo aver consumato la colazione rimetto tutto in ordine aiutandola quel poco con le facende, una piccola parte di me ringraziava Jared per aver assunto una persona come Julia altrimenti quasta settimana sarebbe stata molto più lunga e pesante.

Spesso passava del tempo nella stanza con me parlandomi di ogni cosa che gli veniva in mente per tenermi occupata e per non farmi pensare a tutta la tristezza e paura che stavo provando, riusciva sempre a strapparmi un sorriso o una risata e gliene sono davvero grata perchè so che non è obbligata a comportarsi cosi in come.

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora