13.

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Un'ora prima.

Jared.

"Ne sei sicuro?" domanda per l'ennesima volta Jason.

Sospiro masseggiandomi le tempie, svegliami stamattina al fianco di Nathaly è stato alquanto strano, non essendoci abituato a dormire con qualcuno, ogni volta che chiudo gli occhi mi sembra di rivedere le sue guance rosse e gli occhi lucidi.

Avrò fatto una cosa orribile ai suoi occhi ma è l'unico modo che ho per legarla per sempre a me e non me ne pento assolutamente, anche se non ne conosco il sentimento con lei provo sempre delle strane sensazioni.

"Non rompermi le palle" dico seriamente.

Alza le mani in segno di arresa lasciandosi cadere a peso morto sul divanetto di pelle nera, alzo gli occhi al cielo sospirando pesantemente, qualcosa mi stava fuggendo eppure non riuscivo a capire cosa fosse.

Con la coda dell'occhio vedo Jason che non smette un solo secondo di mangiarsi le unghie, anche se siamo cresciuti insieme e abbiamo la stessa educazione, lui fatica davvero molto nel nascondere ciò che prova veramente.

Ed è per questo evito di mandarlo a svolgere alcuni affari, anche se posso contare su di lui in ogni evenienza questo non mi impedisce di evitare che possa causare degli errori.

Mi accendo una sigaretta con la testa pesante di pensieri e proprio quando credevo che per oggi non avrei avuto nessun altro pensiero il telefono prende a squillare, sorrido quando vedo il nome del mio futuro suocere lampeggiare.

"Williams" dico appena accetto la chiamata.

"Che storia è questa?" ringhia.

Mi rigiro la sigaretta tra le dita guardando verso la porta dove proprio in questo momento arriva la cameriera che ho mandato prima a ritirare il lenzuolo nella camera di Nathaly.

"Storia?" dico fingendomi confuso.

Nel frattempo faccio segno alla cameriera di entrare che non perde tempo a muoversi sensuale verso di me, alzo l'angolo delle labbra per niente sorpreso del tuo atteggiamento, con lei mi sono divertito prima dell'arrivo di Nathaly.

Ma avevo messo in chiaro le cose con lei, se avesse soltanto messo a disagio Nathaly avendo notato il suo interesse ossessivo nei miei confronti, e proprio per questo che non ci avrei pensato due volte a rimandare al night club.

"Ascoltami figlio di puttana, se solo gli hai toccato un capello di ammazzo con le mie mani!" dice con una calma che metterebbe i brividi.

"Mh mh" mormoro.

Guardo il lenzuolo sulla mia scrivania con soddisfazione e con gesto secco ordina alla cameriera di sparare mentre aveva preso a mostrare le gambe nude dalla gonna della divisa, Jason la segue con lo sguardo leccandosi le labbra.

Infatti si alza di scatto andargli dietro come un morto di figa.

"Allora dovrai uccidermi" dico prima di chiudere la chiamata.

-

Quando esco dal mio ufficio tutti i domestici mi guardano con paura e tremano leggermente, alzo un sopracciglio confuso del loro atteggiamento e mi guardo intorno alla ricerca di Julia che non vedo da nessuna parte.

"Dov'è Julia?" domando a una cameriera.

"Non lo so signore" sussurra terrorizzata.

Dopo averla guardata all'allungo inizio a percepire uno strano presentimento, salgo le scale sentendo tutti gli sguardi addosso cominciando ad innervosirmi quando al secondo piano non vedo nessuno.

Secco apro la porta della stanza di Nathaly sicuro di trovarla sul letto in lacrime ma alzo un sopracciglio quando non la vedo da nessuna parte, e ciò che mi stranisce ancora di più e nel guardare il giardino dal bancone e non vede nessuno degli uomini della sicurezza.

E lo strano presentimento torna più forte di prima.

Esco dalla stanza sentendo il sangue ribollire nelle vene, prendo il braccio della prima cameriera che incrocio e la sbatto al muro afferrandola dal collo.

"Dov'è mia moglie?" ringhio contro il suo viso.

"Non lo so" balbetta a fatica.

Stringo di più la presa il suo volto inizia ad arrossire e appoggia le mani sulla mia con l'intenzione di farmi lasciare la presa, ma troppo accecato dalla rabbia di non sapere cosa sta succedendo strigno ancora di più.

Inizia a muovere le gambe e colpire la mano con le sue, sono sicura che lei sappia qualcosa e che non voglia parlare, la verità è il fatto che non riesce a guardarmi negli occhi e appena gli ho chiesto di Nathaly ha preso a sudare e tremare.

"Signore" qualcuno arriva di corsa con il fiatone.

Giro di scatto lo sguardo trovando Julia completamente sudata e con il respiro corto e il viso arrossato, lascio la presa sulla cameriera avvicinando a lei a grandi passi.

"La signora è sparita" dice a tutto un fiato.

Mi fermo di scatto guardandola con gli occhi che mi bruciano di rabbia, lei si porta una mano sul petto e riesco a vedere i suoi polsi arrossati come se fossero stati legati troppo forte tra loro.

Tiro fuori la pistola sparo un colpo sulla fronte della cameriera che cadde senza vita sul lungo tappeto, supero Julia uscendo di corsa nel giardino dove solo due uomini della sicurezza mi guardano con la testa bassa.

"Dov'è mia moglie" sibilo tra i denti.

"Sign..." gli sparo in fronte non ascoltando le loro scuse.

Ringhio furioso quasi correndo verso la mia macchina, non so di preciso da quanto tempo sia sparita ma non dovrebbe essere andata molto lontano non conoscendo le strade, sicuramente si sarà nascosta aspettando di trovare qualcuno.

"Cazzo!" urlo colpendo più volte il volante.

Avevo promesso di essere gentile con lei ed ora dopo questo colpo di testa da parte sua conoscerà quanto posso essere cattivo.

Con una mano prendo il telefono digitando velocemente il numero di Jason, dopo diversi minuti risponde alla chiamata con qualche verso incomprensibile, accellero preso dalla rabbia.

"Dove cazzo sei?" ringhio cambiando marcia.

"Dormo?" dice tranquillo.

Stringo forte il volante immaginando di avere lui davanti, per questo non gli affido nessun affare importante.

È troppo coglione.

"Ribalta la cazzo di città e trova mia moglie ora!" urlo chiudendo poi la chiamata.

Lancio il telefono contro il sedile posteriore e nemmeno davanti a una curva rallento anzi accelero sempre di più, conosco questa città come le mie tasche e sono sicuro di trovarla in breve tempo.

E non appena l'avrò trovata rimpiangerà di essere scappata via da me.

"Ora sono cazzi per te piccolo angelo!"

Per sempre miaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora