7.Stronzo

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«Allora Christian,sei in forma cosa c'è che non va?»domandai a Pulisic, guardando la sua cartella clinica.

Christian Pulisic era arrivato a Milano da poco tempo,e si era unito alla squadra da qualche settimana.Le sue prestazioni erano buone,una forma fisica perfetta e nulla che non andava.
Si trovava nel mio ufficio sotto appuntamento,quindi solitamente significava che c'era una visita importante da fare,ma lui sembrava essere a posto sotto ogni punto di vista.

«Volevo solo chiederti se potevo fare allenamento oggi:ieri mi bruciava la gamba e ora la sento tirare.»mi spiegò toccandosi il punto in cui aveva dolore.Aveva un classico accento americano,e mi faceva sorridere il modo in cui provava a spiegarsi in italiano

Lo feci stendere nel lettino e guardai la sua gamba.Era leggermente tirata,ma nulla di così tanto grave da fermare i suoi allenamenti.

«Prendi una crema anti infiammatoria,non è nulla di grave,puoi fare l'allenamento senza problemi»risposi sorridendoli e facendolo alzare dal lettino.«Grazie,Bianca.»disse alzandosi e andando via.

Sospirai,era stata una giornata soffocante e non riuscivo neanche più a tenere gli occhi aperti.Ero stanca e avevo bisogno di dormire e di farmi una doccia per rinfrescarmi.

Mi alzai dalla mia sedia per finire il mio turno e sgranchirmi un po' le gambe.Camminai lungo i corridoi di Milanello,e intanto sentivo la pioggia cadere dal tetto:era rilassante.

Non avevo mai visitato la struttura da dentro nel dettaglio,mi ero sempre limitata a passare solo per il corridoio che conduceva per il mio ufficio.
Girai un po',trovandomi davanti a un sacco di ricordi legati alle vecchie squadra che hanno realizzato tantissimi traguardi durante la storia del Milan.

Poi guardai l'orologio,e decisi di uscire per ritornare a casa mia.

***

Il traffico di Milano era una delle cose che più detestavo.Era pieno di persone, perché erano le 6 del pomeriggio e la gente finiva di lavorare,ma non si riusciva neanche a passare.

Piovava forte e avevo tutti i vetri completamente appannati.«Cazzo!»imprecai,davanti all'ennesimo semaforo rosso.

Sospirai,mettendomi il cuore in pace, poichè non sarei arrivata a casa presto di quel passo.Accesi la mia iqos e inizia a fumare una heets, nel mentre che il semaforo divenne verde per passare.

Accesi la radio e alla stazione partí una canzone di The Weeknd,uno dei miei cantanti preferiti in assoluto.Canticchiai sulle note di star girl e finalmente arrivati a casa.

Mentre scesi dalla macchina,mi inzuppati completamente a causa della pioggia torrenziale,che aveva deciso di aumentare in modo smisurato.Aprii il portone con le chiavi e presi la posta.
Chiamai l'ascensore per salire e una volta arrivata,rimasi bloccata dal vedere la figura davanti alla porta di casa mia.

Era Theo, seduto a terra anche lui abbastanza bagnato dalla pioggia.Quando mi vide,si alzò in piedi,avvicinandosi per salutarmi.
Senza dire nulla ricambiai il suo saluto.

«Cosa ci fai qua?»domandai,ancora abbastanza impressionata dalla sua presenza fuori dal mio appartamento.«Volevo vederti.»

Ottima scusa.Ma avevo smesso di farmi prendere in giro dalle sue paroline.«Posso entrare?»mi domandò.

Scossi la testa,non volevo farlo entrare.«No,Theo è meglio se vai.»dissi abbassando la testa.«Perchè?Io voglio stare con te.»mi rispose,venendomi incontro e prendendo le mie mani.«So che alla festa non mi sono comportato bene,ma ero ubriaco Bianca.»aggiunge.«Tu mi piaci davvero.»disse infine,facendomi incrociare i suoi occhi.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora