Una linea così sottile/T.H

49.Completo stronzo

Theo

Parcheggiai velocemente la macchina,rischiando quasi di urtare quella messa dietro.Ero nervoso,avevo bisogno di sfogarmi con qualcuno o avrei rischiato di rompere qualcosa.Non sapevo dove andare,mi sentivo solo perché per colpa del mio pessimo carattere avevo allontanato tutti dalla mia vita.Bianca non lo sapeva ma avevo litigato con molti di miei compagni di squadra:nello spogliatoio c'erano delle divergenze e io mi comportavo come un vero stronzo, perché volevo dimostrare quanto fossi degno della fascia di capitano.A Bianca non avevo detto niente,perche con lei tornavo il Theo di prima,non quello ossessionato dal dimostrare qualcosa a chiunque.L'unico con cui mi parlavo ancora,era Christian.

«Fratello,sono le 2 cosa ci fai qua?»mi chiede Christian aprendomi la porta del suo appartamento,con il pigiama addosso e i capelli spettinati.«Ho bisogno di parlare Chris,ho fatto un casino.»dissi velocemente,mentre lui cerava di svegliarsi e capire di cosa stessi parlando.«Theo,ti ho gia detto che tu e Rafael risolvete,c'era bisogno di piombare qua ora?»mi domandò scuotendo la testa.

Sospirai,effettivamente non potevo non biasimarlo:era tardi e neanche io mi ero reso conto dell'orario.

«Chris,Bianca è incinta,non si tratta di Rafael o degli altri.»risposi,dicendo a fatica la frase che riguardava Bianca.Christian in quel momento sgranò gli occhi, aprendo la porta per farmi entrare.

Mi sedetti sul divano e Christian mi seguí dopo aver preso due tazzine di caffè freddo già pronto.

«Theo,spiegami questa storia.»mi disse mentre io cercavo di riprendere fiato.«Abbiamo fatto due test e uno diceva addirittura che lei lo era da 3 settimane circa.Chris,sto per diventare padre.»risposi mentre le mie stesse parole,iniziavano a rimbombarmi in testa.«E sei andato via appena ha fatto i test?»mi domandò corrugando le sopracciglia.

Annuii,mentre Christian mi continuò a guardare con un espressione sorpresa.«Amico ma che problemi hai?Non hai fatto un casino mettendola incinta,ma andandotene via.»commentò tirandomi un pungo sul braccio.«Non sapevo cosa fare ero spaventato.»dissi cercando di trovare una giustificazione valida al mio comportamento.«Dio mio,non pensi che lei stia peggio ora da sola?»mi chiese retorico.

Sapevo quanto avessi ferito Bianca,ma in quel momento non riuscivo neanche a ragionare,ero totalmente fuori di me.La paura aveva preso il sopravvento e mi ero scordato di tutto.Io amavo Bianca,ma l'idea di diventare padre in quel momento mi distruggeva.C'erano tante cose che ancora non andavo bene fra noi,litigavamo ancora spesso e stavamo ancora cercando di trovare il nostro equilibrio come coppia.Io sapevo cosa voleva dire avere genitori separati,non l'avrei mai permesso a mio figlio.Ero sicuro di voler stare con Bianca e di volerla come madre dei miei figli,ma quello non era il momento ideale per averne.Io in primis non ero nelle condizioni di diventare padre,ero sempre nervoso e totalmente preso dal calcio.

«Chris,io non riesco a immaginarmi padre ora.Lei era così felice invece ed io non sapevo cosa fare,così me ne sono andato e ho guidato per 2 ore prima di venire qua,ho fatto il giro di tutta Milano.»risposi continuando a muovere la rapidamente su e giú.«Tu non vuoi avere questo bambino quindi.»disse Christian.

Era più complicato di così,non lo sapevo nemmeno io.Un bambino,un figlio è una grossa responsabilità,un impegno per tutta la vita e io avevo così tante cose in sospeso con me stesso che a malapena sapevo cosa avrei fatto il giorno dopo.

«Io amo Bianca,voglio stare con lei e voglio che lei sia la madre dei miei figli,ma ora mi sembra di aver bruciato le tappe.»risposi alzando le spalle.«Theo se vi amate non esistono altri problemi.Devi essere uomo e prenderti le tue responsabilità.Di certo non puoi farla abortire,il corpo è suo e lei ne è felice.»mi spiegò,ma io non avevo mai parlato di aborto.«Non farei mai fare niente a Bianca che lei non voglia.Io non voglio che abortisca,ma sono spaventato e non pronto al fatto di avere un figlio.»continuai cercando di farli capire cosa pensavo.