45.Il sole

269 16 13
                                    

Il mese di Aprile si era  mostrato freddo quasi quanto quello di gennaio,tuttavia ormai era iniziata una nuova settimana in cui sperare per un tempo migliore.Quel giorno però,era quasi come se il cielo rispecchiasse come mi sentivo.Nonostante fosse pieno pomeriggio,
non c'era luce,era tutto grigio e pioveva a dirotto.La mia macchina aveva anche un tergicristallo rotto,quindi non vedevo quasi nulla.Ero diretta verso Malpensa,pronta a salutare Eleonora che sarebbe salita sull'aereo per Parigi.Avrei tanto voluto venire con Theo,almeno avrei avuto un conforto a cui aggrapparmi,ma nonostante la sua espulsione alla partita contro la Juve,doveva comunque andare agli allenamenti.Io anche sarei dovuta essere a Milanello,ma mi ero presa il pomeriggio libero.

Il volo di Eleonora sarebbe partito a breve ed io ero in estremo ritardo,come sempre.
Non ero ancora pronta a salutarla,a vederla imbarcarsi e cambiare vita.La sua
presenza nella mia vita era sempre stata una costante,ed ora tutto d'un tratto lei non ci sarebbe più stata.Sapevo che era giusto partire,alla fine,lo faceva per costruire e dare a suo figlio una famiglia stabile e unita,non spezzata tra l'Italia e la Francia.
Volevo il meglio per lei,ma prima di qualsiasi cosa volevo vederla felice.Lei era entusiasta di partire,non vedeva l'ora,anche se la sera prima,mentre l'aiutavo a preparare la valigia,avevo letto un po' di malinconia nei suoi occhi.
Sicuramente non sarebbe stato facile cambiare vita e addirittura paese da un giorno all'altro,ma col tempo ogni cosa sarebbe passata e volata via.

Finalmente,dopo un tragitto insostenibile,
sotto la pioggia, arrivai all'aereoporto.
Eleonora mi aveva mandato la posizione esatta di dove aveva fatto il check-in e per mia fortuna,la trovai subito.Aveva portato con sé circa tre valigie,il resto sua madre glie l'avrebbe inviato col tempo,ma per come era fatta lei,erano già ben pochi bagagli.

«Mi sorprendi Bianca,hai fatto solo 20 minuti di ritardo.»disse subito appena arrivai a salutarla.Notai che indossava gli occhiali,anche se eravamo al chiuso,ma alla fine,era tipico di Eleonora metterli.«Dillo al mio tergicristallo rotto.»risposi alzando le mani.

Eleonora mi sorrise,sospirando e guardandosi intorno.«Allora lo sto davvero per fare eh.»commentò toccandosi il petto.«Chi l'avrebbe mai detto che proprio io,mi sarei ritrovata a cambiare paese per qualcuno.»continuò,mentre io in risposta annuii con la testa.Effetivamente,aveva ragione.Se qualche mese fa,mi avessero chiesto se Eleonora si sarebbe mai allontanata da Milano,avrei risposto di no senza battere ciglio.Lei era la classica ragazza di città,legata alla famiglia e ai suoi comfort ed invece ora,stava rivoluzionando tutto.«Non ci avrei nai scommesso neanche un centesimo.»aggiunsi ridendo.«Puoi sempre tornare,lo sai vero?»li domandai sforzando un sorriso.

La verità era che Eleonora mi sarebbe mancata terribilmente.Avevo paura che dopo la sua partenza,mi sarei ritrovata sola senza nessuno con cui poter parlare liberamente.Perchè lei mi capiva,non avevo neanche bisogno di parlare in realtà.Io ed Eleonora parlavamo la stessa lingua,lei mi conosceva meglio di chiunque altro e sapeva leggermi dentro.Non era una cosa per niente scontata,anzi.Io ero convinta del fatto che un'amicizia come la nostra,poche volte qualcuno aveva la fortuna di incontrarla.Era unica e preziosa.

«Tornerò sicuramente qualche week-end.
Per ora,ancora non mi pento di stare per trasferirmi a Parigi.»commentò Eleonora alzando le mani.«Miraccomando,stai attenta.»dissi,cercando di trattenermi le lacrime.Non era facile salutarla,anzi,fin da quando avevo messo piede in macchina sapevo gia quanto sarebbe stato difficile farlo.«Bibi,non piangere che poi piango anche io.»mi rimproverò sorridendo e togliendosi gli occhiali da sole,che nascondevano i suoi occhi lucidi.

«Sono felice però mi mancherai terribilmente.»aggiunsi alzando le spalle.«Tu lo sai che se mi chiami in piena notte ed io sarò al nono mese,prendo un aereo o un treno e vengo subito.»rispose lei,abbracciandomi.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora