12.Camera 152

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La squadra era stata grande durante la partita contro il Cagliari.Erano riusciti a fare tre bellissimi goal e portare a casa a San Siro,tre punti fondamentali per la classifica.Non c'erano stati problemi,anzi ognuno di loro aveva giocato alla perfezione senza sbagliare una volta.

Non avevo mia visto una partita,così vicina al campo.Mi ero seduta sopra la panchina dove riposavano i ragazzi,con Matteo e tutto lo staff presente.Era una grande emozione per me.

La squadra aveva deciso di fermarsi per una notte a Cagliari,per festeggiare un buon post partita con tutto lo staff.Avevo deciso di andare anche io,nonostante per me non era stato un giorno facile.

Avevo passato tutto il viaggio d'andata a piangere in silenzio,tenendo solo le mie cuffie con me.Non piangevo per Theo,ma per le sue parole.Mi aveva ferita così tanto che anche vederlo giocare durante la partita,non era stato facile.Dovevo però ricordarmi il motivo per cui ero la,per me stessa e per il mio lavoro che era la mia priorità.

«Stai benissimo.»commentò Matteo facendomi fare una giravolta.Per quella sera avevo deciso di indossare un vestito rosso con i brillantini e ci avevo abbinato delle scarpe nere con una borsa del medesimo colore.

Ci trovavamo in una location abbastanza lussuosa:era un hotel privato dove tutto lo staff aveva deciso di alloggiare per la notte,ma che organizzava anche delle feste a tema privato la sera.L'ingresso era riservato solo a noi,quindi non c'era nessuno di nuovo.

«Grazie,anche tu.»risoisi prendendo il braccio di Matteo e appoggiandomi.

Andammo diretti nella sala principale,dove c'erano tutti per fare il brindisi di inizio.Matteo mi diede un bicchiere e poi uno dei camerieri passo e ci versò dentro dello champagne.A giudicare dal profumo,sembrava essere uno di quelli decisamente costosi.

Dopo poco,venne fatto il brindisi dal mister che aveva ringraziato tutti per la partita giocata.Io decisi di buttare giù di colpo quel buonissimo champagne,così me ne feci versare un altro po':era davvero buonissimo.

«Domani finalmente abbiamo un giorno libero,sono esausto da questa settimana.»mi disse Matteo.Li diedi ragione,anche io ero stanca.«Giá.»

Un po' mi dispiaceva darli risposte così brevi,ma la verità era che di lui osavo praticamente solo di lavoro e di nient'altro.Poi,venne verso di noi,Rafael.

«Buonasera,ragazzi.»rispose salutando entrambi.«Posso rubartela?»domandò ancora a Matteo,riferendosi a me.

Quest'ultimo rispose ridendo e annuendo.Mi ero dimenticata che la sera prima,durante la mia falsa,c'era di mezzo anche Rafael.Mi condusse,in uno dei tavoli più isolati della sala,dove sembravano esserci solo noi per parlare.

«Che succede,Rafa?»domandai,non capendo perché mi avesse portato proprio la.«Volevo parlarti,Bi.Ieri è steta una serata un po' movimentata e so che ci sei rimasta male per lui.»nel sentire la sua risposta,scossi immediatamente la testa:era proprio di questo che non volevo parlare.«Rafa,perfavore non me ne parlare.»

«Bianca,davvero.Io so che a volte è un coglione ma ci tiene a te.Lo conosco,fa così solo quando non sa come deve comportarsi.»aggiunse,cercando di giustificare il suo amico.«È stato uno stronzo.Mi ha davvero ferita,nessuno mi aveva mai trattata così,Raf.Non voglio parlarci,davvero.»risposi,prendendo un altro bicchiere di champagne:per me era difficile parlare di Theo dopo la sera prima,solo con un po' di champagne potevo provarci.

«Io so che ci tiene a te.Me l'ha detto un sacco di volte,il suo problema è che a volte non usa la testa.»continuò,spiegandomi.«Theo ha un carattere particolare,però almeno prova a parlarci:io so che è davvero dispiaciuto per ciò che è successo ieri,me l'ha detto prima nello spogliatoio.»

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora