39.Lo sai,stupida

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Ormai ci avevo fatto l'abitudine a svegliarmi in quelle lenzuola di seta bianche.Le lenzuola che il mattino dopo,profumavano ancora di menta e di lui,di noi.Ero tornata a stare a casa di Theo da qualche giorno,seppur non ufficialmente perché volevamo andarci piano con questa storia della convivenza.Le cose andavano bene,avevamo trovato una nostra armonia e cercavamo di mantenerla tale.Io lavoravo tanto,Theo anche.

Le cose a Milanello erano molto instabili.Da una parte la squadra sembrava pronta a rimanere in cima alla classifica,dietro l'Inter,ma dall'altro lato,sembrava come se fosse una squadra di serie B.C'era qualcosa che non andava nella gestione delle partite.Theo ci metteva il suo impegno e io lo vedevo quando la sera,tornava a casa stanco morto e voleva solo dormire e riposarsi,perché il giorno dopo sarebbe stato peggio.Theo doveva sempre dare il meglio di sé,anche perché il suo ruolo era difficile da ricoprire da qualcun altro,ma prima o poi si sarebbe stancato troppo.Tanti si stavano riprendendo dagli infortuni,che per fortuna non erano più un problema costante,ma nonostante questo,ognuno di loro era esausto e aveva continue infiammazioni muscolari.

Tuttavia per distrarci entrambi,eravamo andati alla festa di Rafael,a casa sua.Quest'ultimo infatti,voleva festeggiare il suo nuovo contratto con la Nike.In realtá,quella festa,era tutta una scusa per svagarsi e rilassarsi dopo gli allenamenti distruttivi che avevano fatto.

«Non mi piace questo completo.»commentò Theo,mentre mi teneva la mano salendo sulle scale per arrivare all'appartamento di Rafael.
«Cos'ha che non va?»li domandai dubbiosa.Non ero vestita in nessun modo particolare.Avevo un jeans strappato,con delle decoltè bianche e un top argentato.

«Ti ho già spiegato che effetto mi fai con i jeans e i tacchi.Chissá agli altri che effetto fai,immagino lo stesso.»disse sbuffando,quasi come un bambino.

Risi,scuotendo al testa.«Gli altri sono i tuoi amici Theo.»li ricordai,salendo l'ultimo gradino prima di arrivare alla porta di casa di Rafael.«Prima che io e te ci mettessimo insieme,ti volevano scopare tutti.Le cose non credo siano cambiate.Li conosco bene i ragazzi.»mi spiegò,prima di suonare il campanello.«Forse non ti scoperebbero,ma pensano comunque a quanto sarebbe bello farlo.»aggiunse.

Non risposi,anche se era molto divertita da ciò che diceva Theo.Suonai il campanello e subito,dopo qualche secondo, venne Rafael ad aprirci.In casa c'erano luci a led,e la musica sparata a palla.Non ero mai stata a casa sua,ma a giudicare dal tipo di festa,immaginai fosse abbastanza grande.

«Hermano!»lo salutò Theo,dandoli la mano e poi un breve abbraccio.«Hola.»mi salutò anche a me Rafael,e io risposi con un lieve sorriso.

Nonostante fosse passato un po' di tempo dal bacio con Rafael,per me era difficile vederlo con gli stessi occhi di prima.Questa cosa,non l'avevo mai detta a Theo perché conoscendolo,si sarebbe intestardito e avrebbe di nuovo discusso con Rafael.

«Venite,ci sono già quasi tutti.»ci annunciò Rafael sorridendo,anche se molto probabilmente aveva notato anche lui il mio sguardo un po' ostile.

A quella festa,c'erano veramente tutti.
Tutta la squadra del Milan era riunita e c'erano anche calciatori di altre squadre amici di Rafael,ma anche di Theo.

«Princesa,vieni.Andiamo da Oli.»mi spiegò Theo,indicando Giroud davanti a noi.Era da solo,anche se Theo mi aveva detto che sarebbe venuto con la moglie.«Mon fre,tutto bene?»li chiese Theo salutandolo.«Si.I bambini stanno male e Jen è rimasta con loro.Mi ha detto che voleva passare la serata con te,Bianca.»rispose,indicandomi e salutando anche me.

«Sarà per la prossima volta.»dissi tranqullizzando Olivier.

«Mio hermano è tornato ad essere il Rey delle fiestas de Milán!»a parlare,fu uns voce che conoscevo soltanto dalla televione.Quella di Brahim Diaz.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora