46.Palestra

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La notte quella volta,mi aveva tenuto compagnia per tutto il tempo.Non avevo chiuso occhio e continuavo a rigirarmi nelle lenzuola.La mia sveglia sarebbe suonata presto,così decisi di prendere il telefono per disattivarla,anche perché tanto ormai avevo gli occhi sbarrati già da un pezzo.La sera prima,io e Theo ci eravamo messi a letto senza parlare,fra noi non c'era stata nessun tipo di conversazione dopo il rapporto avuto ed eravamo entrambi stanchi.Lui aveva dormito,io non avevo chiuso occhio.Ero rimasta sveglia,a rimuginare sulle parole che mi aveva detto Eleonora riguardo la mia ipotetica partenza.Era come se quelle parole fossero diventate un eco nella mia testa,non volevano proprio uscire.Quel giorno a lavoro,avrei avuto molte visite e avrei dovuto prepararmi di fretta se fossi rimasta ancora nel letto,a guardare il soffitto.

Spostai le lenzuola delicatamente,cercando di non svegliare Theo che si godeva il suo sonno.Mi soffermai a guardarlo per qualche secondo,notando quanto fosse bello di prima mattina.I capelli erano scompigliati e la faccia appoggiata sul cuscino non tralasciava esprimere nessuna espressione particolare,se non per il fatto che sembrava un bambino mentre dormiva.Era bellissimo anche così ed io ero fortunata ad averlo accanto a me.Una volta in piedi,li misi le coperte addosso in modo più ordinato e poi,lasciai la stanza.

Avevo addosso una t-shirt lunga di Theo,ma una volta in bagno,la tolsi lasciandola a terra per entrare in doccia.Avevo un bisogno urgente che l'acqua fredde mi potesse svegliare.Anche se non avevo chiuso occhio,ero stanca e avevo bisogno di una rinfrescata.Lasciai cadere sul mio corpo gocce di acqua fresca,senza bagnare i capelli che erano gia puliti dal giorno prima.Mi insaponai con il bagnoschiuma al cocco e poi, mi diedi un'altra sciacquata per togliermi di dosso il sapone.Una volta fuori dalla doccia,misi l'accappatoio intorno al mio corpo e iniziai a vestirmi con dei semplici jeans e una maglietta a maniche lunghe che copriva la pancia.Una volta vestita e con i capelli racchiusi in una coda alta,uscii dal bagno.

Sorprendente in cucina,trovai Theo seduto sulle sedie alte della penisola,che girava con due cucchiai qualcosa in due tazze.
Sorrisi istintivamente quando davanti a lui,vidi la confezione di cereali di Mario Kart.Ripensai alla prima volta che avevo dormito da lui,quando una volta svegli aveva preparato la colazione accompagnata dai cereali che aveva denominato i cereali dei campioni.Quella notte,quando avevano dormito insieme la prima volta,ancora non eravamo niente.
Entrambi ci limitavamo a darci piccole attenzioni,ma formalmente non eravamo neanche amici.Quella mattina però,ero rimasta ferita dalle sue parole.La sera prima era ubriaco e mi aveva detto che sarebbe stato bello farci l'abitudine a dormire insieme,il mattino invece,mi aveva presantata a Lucas come una semplice amica che l'aveva aiutato con una sbornia.A ripensarci,da quella volta,sembravano passati anni,invece era ststo solo pochi mesi fa.

«Buongiorno Chica,ho preparato la colazione.»rispose appena mi vidi.Andai da lui,per darli un bacio e per sedermici affianco.«Questi famosi cereali mi fanno venire in mente la prima volta che abbiamo dormito assieme.»dissi sorridendo,mentre Theo li versò proprio nella mia tazza di latte e cacao.«È cosi che ti sei innamorata di me?»mi domandò ridendo.

Sospirai,dandoli una piccola pacca sulla spalla.«Non proprio,ma forse hanno contribuito.»affermai ridendo e facendo ridere anche lui.«Perchè sei sgattaiolata via dal letto?»mi chiese,dandomi un bacio sulla guancia prima di bere il suo latte.«Non sono sgattaiolata via,dovevo lavarmi in fretta,stamattina lavoro e non posso fare tardi.»li spiegai sospirando.Quella mattina però,sarei rimasta molto volentieri tutto il giorno a letto con lui.

«Mh,sei linda e morbida.»sussurò avvicinandosi al mio collo.Theo appoggiò le labbra su esso e iniziò a lasciarci dei baci umidi.«Ecco,intendevo proprio questo:non posso fare tardi.»dissi dibattendo le mie parole di prima.«Sei ordinata e profumata,come faccio a lasciarti andare via?»mi domandò tirando su la testa.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora