48.Theo io sono felice

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4 mesi dopo

L'estate era giunta al termine,era volata via come un castello di sabbia fatto in riva al mare,trascinato via dalla corrente delle onde.Era stata una delle estati più intense della mia vita,caratterizzata da alti e bassi.
Il lavoro mi aveva portato via molto tempo,ma in compenso le vacanze erano state magnifiche.I primi mesi di giugno,non sono stati facili.Mio padre era stato di nuovo male,per fortuna però era riuscito a riprendersi in fretta e stavolta aveva deciso di cambiare lavoro iniziando a guidare gli autobus di Milano,senza più andare in cantiere.Mio fratello Christian si era trasferito a metà giugno alle Canarie,dove aveva finalmente coronato il suo sogno di gestire un bar tutto suo.Non era stato per niente facile salutarlo all'aereoporto,ma sapevo che non li stavo dicendo addio,anche se faceva male dirli anche solo a presto perché non sapevo quanto quel presto sarebbe arrivato.

Fra me e Theo durante il mese di giugno c'erano state frequenti litigate,per qualche giorno sono tornata anche a casa di mia madre,perchè nella cada che condividiamo io e lui la situazione era diventata pesante.
Theo era nervoso per come si era concluso il campionato del Milan e anche per gli Europei,in cui le sue prestazioni non erano state delle migliori.Per fortuna,ci siamo ritrovati,abbiamo messo da parte l'orgoglio di doverci chiedere scusa a vicenda e lui,una volta tornato a Milano ha fatto le valigie per entrambi e siamo partiti per Formentera.Era un posto magico,bellissimo in cui non avrei mai pensato di andare.Dopo Formentera siamo stati a Parigi,a trovare Eleonora e Lucas e poi siamo passati dalla mamma di Theo.

Avevo vissuto un mix di emozioni contrastanti durante i mesi caldi dell'anno,ma finalmente potevo dire di potermi sentire viva e libera per una volta nella vita.

Ora però,sarebbe tornata la routine di sempre,caratterizzata dal lavoro e dalle solite cose che esso portava.Theo alla fine aveva accettato di rimanere al Milan per un altro anno e forse chissà,anche il prossimo.Non avevo interferito nella sua scelta,era una cosa che riguardava solo lui.

«Amore,hai ancora febbre?»mi domandò la sua voce,infilandosi nel letto fra le coperte.

Diciamo che rientrata a Milano non ero stata per niente bene.Un virus mi aveva attaccata e avevo passato giorni a letto.Mi sentivo sempre stanca,avevo costantemente tremori e non riuscivo a mangiare niente che mi saliva una nausea pazzesca.Theo si era preoccupato molto, perché a quanto pare il covid stava di nuovo circolando,ma avevo fatto il tampone ed era risultato negativo.

«No stai tranquillo,l'ho misurata prima.Tu com'è andata la cena?»li chiesi girandomi verso di lui.Theo sospirò,alzando gli occhi al cielo.«Ci hanno detto le solite stronzate,spero solo che il derby vada meglio di tutte le altre partite di merda che abbiamo giocato.»rispose leggermente infastidito.

Non potevo biasimarlo.Il Milan non aveva iniziato bene la stagione,anzi aveva fatto abbastanza pena durante le prime partite di campionato e martedì sera a San Siro avevano subito l'ennesima sconfitta dal Liverpool in Champions.Le cose con il nuovo allenatore non andavano a nozze e Theo ne era infastidito perché Fonseca non li stava a genio.

«Stai tranquillo,tu cerca sempre di dimostrare quanto sai essere forte.»risposi stampondoli un bacio sulla guancia.

Theo si girò sorridendomi e avvicinandomi a lui,lasciando cadere la sua mano sul mio fondo schiena stringendolo.Sapevo quanto il sesso fra noi in quelle settimane in cui stavo male era stato limitante,ma stavo così male che a volte dormivo nel divano per non rischiare di infettare Theo,soprattutto in quel momento in cui c'era il vivo del campionato.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora