8.Un oggetto

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«Per ricordarti,che la tua presenza per me è importante.»

Erano queste le parole citate da Theo nel bigliettino che mi aveva fatto lasciare nel mio ufficio il giorno prima.Mi aveva fatto avere due biglietti per la partita del Milan contro il New Castle.Mi trovavo a San Siro,in tribuna a guardare la prima partita di Champions del nuovo campionato.
Prima di quel giorno,non ero mai stata allo stadio e per me fu un emozione gigantesca.Avevo deciso di portare con me Eleonora,che a differenza mia era andare svariate volte.Dal posto che mi aveva fatto avere Theo,si poteva vedere tutto il campo ed ero così entusiasta di essere la.

Theo stava facendo una buona partita,era in forma e correva a destra e sinistra per avere la palla.Sembrava che volesse segnare a tutti i costi.La partita era ancora ferma sullo 0-0,però il Milan aveva avuto tante occasioni per tirare in porta e fare il goal.

Sapevo quanto fosse importante per i ragazzi giocare e vincere e soprattutto,sapevo quanto Theo teneva alla sua squadra e alle partite giocate.

«Continua a non rispondere,Bi.»mi avvisò Eleonora,guardando il telefono.Aveva litigato con Edoardo e non si parlavano dal compleanno di Theo.Lei aveva provato in tutti i modi a chiarirci,ma Edo preferiva non rispondere.«Aspetta che sia lui a risponderti.»dissi,cercando di aiutarla.«Se continua così,sarò io a non risponderli più!»esclamò arrabbiata.

Scossi la testa ridendo:quei due erano incredibili.C'erano giorni in cui potevano anche non parlarsi,però poi,riuscivano sempre a chiarire e tornare insieme più forti di prima.Era normale,come tutte le coppie litigare,ma ero sicura che prima o poi avrebbero chiarita.

«Ed ecco il numero 19!.»esclamò la voce  fonica che parlava per tutta San Siro.Era Theo,il numero 19.

Tornai a guardare il campo non capendo, e fu solo nel momento in cui vidi tutti i ragazzi stringersi a lui che avevo capito che aveva segnato un grande goal.Sorrisi,alzandomi in piedi e applaudendo le mani.

Poi lo vidi avvicinarsi correndo,alla tribuna in cui ero seduta con Eleonora e guardandomi,si baciò il polso.

All'inizio non capivo cos'era il suo gesto,ma solo dopo mi venne in mente:aveva al polso il bracciale che li avevo regalato al compleanno e lo aveva baciato,una volta segnato il goal che aveva sbloccato la partita.
Ero così felice,che mi sentivo totalmente su un altro mondo.

«Ele!Quello è il bracciale che li ho regalato al compleanno!»dissi ad Eleonora sorridendo,non riuscendo a contenere la mia gioia.«O dio!Ti ha dedicato il goal,Bi!»mi disse scuotendomi il braccio.

Sorrisi,ancora più contenta di prima,mi sentivo così viva in quel momento.

«Bianca perché non li dai una possibilità?»mi chiese Eleonora,risedendoci ai nostri nostri.«Sai come sono fatta,Ele.Ho paura di affezionarmi troppo a qualcuno,ho sofferto abbastanza l'anno scorso.»risposi,continuando a guardare il campo.E Theo.

«Lautaro era un completo coglione e lo sapevi fin dall'inizio.Theo mi sembra davvero interessato a te:gli hai chiuso la porta in faccia tante volte,però lui continua a insistere.» mi spiegò.Era vero:per qualche assurda ragione,Theo continuava ad insistere con me,sembrava non voler mollare la presa.«Magari il suo intento è solo scopare,io non voglio essere il suo gioco sessuale.»risposi alzando gli occhi al cielo.Era vero,Theo era famoso anche per essere finito su diverse riviste di cronaca rosa:non volevo essere solo una delle sue conquiste.«Quale sarebbe il problema?Il sesso occasionale non è un crimine,Bianca.»

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora