23.Scusarsi

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Eleonora,come ogni anno organizziva delle bellissime feste per il suo compleanno.A lei,a differenza mia era sempre piaciuta come festività e lo voleva festeggiare ogni anno.
Stavolta aveva scelto una location diversa,più intima e piú personale rispetto all'anno precedente.
Aveva prenotato una sala,che faceva parte di un locale molto importante della zona di Brera.Aveva anche deciso un dress-code sui toni del rosso,perché secondo lei rappresentava la donna e l'età adulta che stavamo ormai raggiungendo.Io
avevo optato per un abito stretto rosso veneziano, lungo con cui avevo abbinato dei tacchi bianchi e una borsa del medesimo colore.

Ormai eravamo arrivati da un pezzo e io mi stavo iniziando a guardare intorno,sorseggiando un po' di vino bianco.Dopo la chiamata di Theo,mi ero sentita destabilizzata.Ci avevo pensato tutto il pomeriggio,e mentre mi preparavo cercavo di immaginarmi le sensazioni che avrei provato nel vederlo.

«Ciao,Bianca,giusto?»mi domandò una voce alle mie spalle.Mi voltai,e davanti a me vidi un ragazzo che non avevo mai visto e con cui non avevo mai parlato in vita mia.«Si,tu sei?»domandai,cercando di capire chi fosse.

«Sono Amedeo,un cugino di Eleonora.»disse mentre si presentò, stringendomi la mano.

Per quanto fossi amica di Ele,non avevo mai visto questo Amedeo e tanto meno lei mi aveva parlato di lui.

«Gioco in una squadra di serie C e mi ha detto Ele che sei un medico sportivo,avrei bisogno di una consulenza,così ho chiesto a te.»mi spiegò subito dopo.«Oh.»dissi sorpresa dalla sua richiesta.«Io non faccio consulenze private,lavoro soltanto per la mia agenzia,ma se vuoi posso consigliarti qualcuno.»risposi spiegandoli la situazione.

Amedeo,in risposta rise.«Okey questo non ha funzionato.»commentò,
mentre io lo guardai incuriosita.«Volevo trovare un modo per uscire insieme,Eleonora mi ha parlato di te e sono rimasto incuriosito.»aggiunse facendomi ridere divertita.

«Però sei davvero un calciatore?»li chiesi sorridendo.Lui annuí divertito.«La consulenza mi serviva, però a me basta anche solo uscire per un caffè.»rispose,facendomi notare i suoi grandi occhi blu.

«Sei molto carino e anche simpatico,ma non me la sento di uscire con qualcuno per ora.»dissi in totale sincerità.

La verità era che non volevo uscire con nessuno,perché l'unico che avevo in testa era Theo e non trovavo il senso di uscire con altre persone.

«Se però vuoi anche solo uscire più avanti,chiedi ad Eleonora il mio numero.»rispose salutandomi e andandosene.

Sorrisi,cercando la mia amica con lo sguardo per poter passare del tempo con lei.La vidi in piedi a sorseggiare anche lei un drink,ed era da sola,probabilmente ad aspettare l'arrivo di Lucas.

«Ti ho visto parlare con Amedeo.»fu la prima cosa che mi disse quando andai da lei.«Dice che tu li hai parlato di me,è vero?»li domandai ridendo.«Qualche mese fa,quando ancora non avevi perso la testa per Peter Pan.Amedeo sarebbe stato un buon partito.»mi spiegò scherzando.

Sorrisi,finendo il mio bicchiere e posandolo nel tavolo davanti.

«Quindi vi siete chiariti?»mi domandò,riferendosi a Theo e alla situazione che avevamo.«Qualcosa del genere,li ho detto che questa è l'ultima volta e se fa ancora cazzate abbiamo chiuso.»risposi,
riassumendo la chiamata del pomeriggio.

«Ti sei proprio innamorata,eh?Devi vedere come sorridi quando lo dici,senza accorgertene.»disse Ele,facendomi ridere ancora.

Poi,guardando nella sala,mi accorsi della presenza di Lucas e Theo,che avanzavano verso di noi.A guardarli da lontano,sembravano essere la stessa persona a causa della loro somiglianza,ma io Theo,lo riconoscevo dagli occhi:quelli grandi,che non erano in grado di mentire e che avrei voluto tanto,guardassero solo me.

Una linea così sottile/T.HDove le storie prendono vita. Scoprilo ora