Il mattino seguente Jimin si svegliò con un forte mal di testa. Si rese conto di essersi addormentato a petto nudo e con i pantaloni del completo beige. Almeno aveva tolto le scarpe.
Si sedette cercando di connettere il tutto e, solo quando realizzò cosa fosse davvero successo, si mise le mani tra i capelli e sgranò gli occhi.Adesso mi licenzierà, pensò subito.
Si fece una doccia, mise i vestiti che usava per il lavoro e scese di sotto. Lui, come gli altri insegnanti, mangiavano in una sala apposta, tutti insieme.
Facendo colazione sentì un dolore allo stomaco dovuto all'ansia, parlava con altre persone ma non li ascoltava davvero. Quella notte per lui era stata strana, un misto tra bello e scandaloso.
Immaginava che per Jungkook invece, era stata solo scandalosa.Dopo aver mangiato, si diresse nella sua classe e attese il suo momento di fare lezione. Poco dopo bussarono, era l'assistente personale del Re. Un omone alto 1.90 metri, palestrato ed abbronzato. Jimin divenne un blocco di pietra.
« buongiorno » disse l'uomo.
« a-a lei »
« porto un comando dal Re. Da domani per i prossimi due giorni avrete il giorno libero. La principessa Hazel sarà fuori città»Jimin fece un enorme sospiro di sollievo. Erano solo i giorni liberi..
« mi ha detto anche di dirvi che siete liberi di restare qui, oppure uscire dal castello. Comunque, se uscirete, avete il coprifuoco all'una di notte, non oltre»
« chiarissimo, grazie »L'uomo fece un cenno con il capo e andò via. Subito dopo entrò Hazel, la sua amica Matilda e la cugina reale di Hazel, Chloe. Jimin cercò di essere più sciolto possibile, cercando di pensare solo alla sua lezione.
Jungkook si svegliò verso le undici del mattino. La sera prima si era cambiato e sistemato. Nonostante fosse ubriaco, quei gesti erano quasi involontari oramai. Li avrebbe fatti anche mentre dormiva. Trovò la colazione a letto lasciata dalla sua domestica privata, le tende erano ancora chiuse e faceva decisamente freddo. Infatti dopo essersi fatto una doccia, si vestí di comodo e più pesante, mangiò e scese di sotto.
Posò lo sguardo sulla classe chiusa, ricordando che Jimin li ci faceva le sue lezioni. Non ricordò solo quello, ma tutto ciò che era successo per colpa sua. Infondo era stato lui a baciare il biondino. Jimin non lo avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà.Salutò il padre e si sedette accanto a lui. Il Re era intento come sempre a leggere il giornale.
« buongiorno papà »
« a te figliolo. Ieri come è andata? »
« molto bene, c'erano tutti. Jimin si è comportato altrettanto perfettamente » deglutí pensando a cosa fosse successo dopo.
« sapevo che Jimin non ci avrebbe fatto fare brutta figura. È davvero un ragazzo speciale» sorrise.Jungkook annuì senza dire altro a riguardo.
« e tu come stai, papà? Ti sei rimesso? »
« era un calo di zuccheri, ora sto da dio »
« meglio così »Poco dopo si sentì una porta in lontananza aprirsi, Jimin uscì dalla classe seguito dalle ragazze. Sia il Re che Jungkook si misero a guardare la scena.
Era da un bel po' che avevano notato Hazel fin troppo entusiasta quando c'era quel professore.« dici che tua sorella si sia innamorata di Jimin?» chiese Arthur
« altro che, lei è persa dal primo giorno» confermò. Anche se dirlo era stato più pesante del previsto.
« caspita, lo dicevo che era meglio un insegnante donna»
« papà, va bene così. Jimin non oserebbe fare niente senza il nostro consenso»Ed era vero.
Vide Jimin sorridere e chinarsi educatamente alle ragazze prima di congedarsi.
« però se gli insegnassimo come si vive da reali, non è male come marito per Hazel. Lo hanno visto tutti quanto sia portato per fare il reale» disse Arthur.
Jungkook lo guardò serio. Non era d'accordo con lui.
« non lo so, non credo sia lui quello adatto a lei. Hazel è ancora piccola» disse serio, Jungkook.
« ha quasi diciassette anni, è il momento che impari molte cose»Jungkook sospirò.
Cos'era quel malumore?[...]
Quel giorno Jimin uscì dal castello per dedicarsi un po' a se stesso. Tornò a casa dei genitori, stettero insieme tutto il tempo e di sera invece, si incontrò con dei suoi amici. Il pub era molto vicino al centro, vicino a quella famosa sala di ballo..
« eccolo il futuro Re! » disse uno di loro per scherzare.
« coglione » Jimin rise.Presero da bere. Jimin prese tutte bevande molto forti nonostante non reggesse per niente l'alcool, i suoi amici fecero lo stesso ma sapevano tenerlo bene.
Non accennò per niente quel discorso, anche se aveva una forte voglia di raccontarlo, sapeva che si sarebbe sentito strano a raccontarlo.
Era proprio quella stranezza che lui voleva tanto capire. Non sapeva se era dovuta a quel bacio, oppure se era proprio stare con Jungkook che creava tutto. E non poteva nemmeno chiederlo al diretto interessato.Ammise a se stesso che gli sarebbe piaciuto molto vedere da un momento all'altro Jungkook entrare nel pub, ma non accadde. Era pur sempre un uomo impegnato, sorvegliato e non poteva frequentare così spesso quei posti.
« Jimin, che hai? » uno notò il suo stare sopra le nuvole
« eh? Niente! » era ubriaco marcio.
« stai per mollare! Tu non reggi un cazzo di alcool» lo indicò, come se lui stesse messo meglio di lui.
« forse regge solo un cazzo, senza alcool!» disse un'altro.Jimin rise e gli tirò un bicchiere di plastica addosso. Fortuna fosse vuoto.
« Jimin, da quanto non scopi? »
« che ne so!? Forse due mesi » alzò le spalle
« un sacco! »
« smettetela di fare i pervertiti, coglioni! Non è una priorità fare sesso»Tutti risero, ma nessuno sapeva il perché. Ognuno stava messo peggio dell'altro. Jimin si stese meglio su quella poltrona, chiudendo gli occhi. Si addormentò di colpo.
Jungkook invece, quella sera prima lesse un libro, e poi attese che Hazel finisse di fare la doccia così da poter parlare con lei.
Aveva diciassette anni, era ora di fare il fratello maggiore qual'era e insegnarle delle cose.
Si portavano molti anni dato che la loro madre, ammalandosi dopo aver avuto Jungkook, per moltissimo tempo non era riuscita ad avere altri figli.
La ragazza entrò in stanza e si sedette nel letto affianco a lui.« che devi dirmi? » chiese subito.
« hazel, io e papà abbiamo parlato e ci siamo accorti che oramai sei grande e devo farti le mie raccomandazioni»
« so badare a me stessa » rise
« lo so, volevo più che altro metterti in guardia su il tuo professore.. sai bene che non potrà mai esserci niente con lui, vero?»
« perché me lo dici? » agrottò il viso.Effettivamente non sapeva che dire.
« tuo marito deve essere parte della nostra famiglia, sai.. di successione »
« balle » guardò in basso.
« lui ha i miei anni, Hazel. Mamma e papà non te lo farebbero sposare mai»Lei continuava a fissarsi le mani, per un po' fece scena muta mentre Jungkook la guardava.
« lo sapevo già, non dovevi dirmelo tu »
Dopo ciò, uscì dalla stanza.
Sapeva di averle spezzato il cuore e sapeva anche quanto fosse doloroso, ma le regole erano quelle.. purtroppo.Erano passate le due di notte quando Jungkook, dalla sua finestra, sentì dei passi sospetti.
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We are surreal
FanfictionJungkook è il futuro erede al trono della bellissima città dell'Inghilterra, Londra. è ricco e con un grande segreto dentro di sé. Jimin lavora al castello per insegnare letteratura a sua sorella Hazel, innamorata di lui da sempre. Entrambi sono le...