quattordici

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Jungkook preparò l'entrata del biondo con cura, Jimin quella volta gli diede del lubrificante così da sentire meno dolore rispetto all'ultima volta. Il principe lo mise e subito dopo entrò in lui. Entrambi gemettero sotto voce. Sapevano bene che nonostante i muri un po' spessi, non potevano rischiare di essere sentiti.
Si posizionò meglio dentro di lui e poi, il principe iniziò a spingere lentamente. Entrambi socchiusero gli occhi per il piacere, Jimin aveva le mani nei fianchi stretti e perfetti dell'altro così da guidarlo nei movimenti, mentre Jungkook aveva le mani nel petto del biondo, trovandolo dannatamente attraente.
Spingeva in lui in maniera graduale, prima lentamente, poi fece sempre più forte dato l'aumento dell'eccitazione.

Jimin fece cenno al moro di volerlo baciare, infatti l'altro si chinò e subito mise la lingua nella sua bocca.
Jungkook gli morse il labbro inferiore più volte, amando quel sapore di mela che aveva da sempre. Non era mai cambiato.

« hai un sapore così buono » disse kook.
Stette zitto, poi continuò « non è mai cambiato»

A Jimin fece un certo effetto sentire quella frase. Addirittura si ricordava il suo sapore di dodici anni prima? E poi non gli aveva mai fatto un commento del genere nei loro vari rapporti che avevano avuto.

Poco dopo il rapporto volse al termine, entrambi vennero.

Jungkook si stese affianco al biondo, mettendosi entrambi sotto le coperte. Per un po' di secondi nessuno parlò.

« come sempre è stato pazzesco » disse Jimin.
« vero » confermò l'altro.

Jimin però aveva molti dubbi da chiarire e a volte si sentiva troppo timido per chiedere.

« senti Jungkook, ma io e te cosa siamo? Insomma, durante il giorno ci vediamo poco, tu sarai sicuramente impegnato più di me.. però facciamo questo» indicò il letto.

Per Jungkook effettivamente fu una bella domanda. Non se lo era mai chiesto, ma amava ciò che facevano.

« non mi ci sono mai soffermato, sai? Non lo so. È appagante ciò che facciamo, sembra che noi ne abbiamo bisogno»
Jimin annuì.
« siamo amanti? » chiese poi.
« jimin, se vuoi propormi qualcosa perché sono così irresistibile, dillo! Non te ne faccio mica una colpa!»

Jungkook fece l'ironico e Jimin rise. Gli diede uno schiaffo leggero sul braccio come per dirgli di piantarla.

Jungkook però ancora pensava a quella domanda. Erano davvero amanti? Ad occhi esterni sembrerebbe di sì, ma per loro era diverso. Se due amanti facevano cose di nascosto e basta, loro si pensavano, si cercavano e amavano ciò che facevano. A loro rischio e pericolo consumavano i loro rapporti amorosi in luoghi così comuni che avrebbero potuto vederlo da un momento all'altro.
E perché non si nascondevano?

[...]

Jungkook, tornato in camera scrisse tutto sul suo diario.

Noi due siamo degli amanti
Da prendere esempio. Insomma, non
Che sia sbagliato nascondersi per bene
Da tutti, ma quanto è bello
Quando fare l'amore in un posto
Pericoloso?

Il solo pensiero che Hazel o papà
Potessero beccarci potrebbe farmi
Eccitare.
A me Jimin piace, piace il suo
Corpo, il suo viso... È stato un dono
Poterlo rivedere. Ci penso ogni
Giorno e non credo sia normale. C'è
Qualcosa che devo sapere.

Jimin invece si rivestí, mise i suoi splendidi occhiali da vista e tornò a lavoro.
Doveva pur sempre concentrarsi, lui era lì solo grazie a quello dopotutto.










Jungkook uscì di casa per fare delle compete natalizie. La sua camera veniva pulita ogni volta che usciva di casa così che la trovasse sempre perfetta. Lui era molto gentile con i domestici privati, lo diceva sempre che così tante volte non era necessario, ma loro lo facevano comunque.
Una di loro infatti subito entrò nella sua camera e iniziò a metterla un po' in ordine. Rifacendo il letto, notò un block notes aperto in mezzo alle coperte.
C'era una penna, che mise subito a posto, poi però tornò al libretto.
Sapeva fosse sbagliato, ma la curiosità ebbe il sopravvento.

Lesse qualche frase che c'era scritta li sopra.

“ i capelli sono di una bellezza
Mai vista prima. Quel biondo risalta
Tra tutti. Come ho fatto a vivere senza
Di lui per tutti questi anni?"

Agrottò le sopracciglia non capendo a chi fosse riferito, poi andò avanti.

" Ieri l'ho visto a lavoro. Mentirei se dicessi
Che non me ne fossi importato niente.
È dura non dire niente a nessuno
Ma lo faccio per il mio bene..
E il suo soprattutto."

Lei subito capí che il principe si fosse innamorato di qualcuno. Anzi, dalle varie descrizioni sembrerebbe che lui avesse un amante.
Chiuse infretta quel libro senza sapere cosa fare. Doveva comunicarlo al re? Avere un amante era sbagliato e andava contro le regole, pensò.
Nel mentre, mise apposto tutto e il blocco lo lasciò sul comodino. Uscì dalla stanza e si diresse dal Re.
Non poteva disturbarlo, anzi, a certi orari era anche vietato, ma lei sentiva un peso al petto che le diceva di raccontare tutto. Bussò con la mano pesante, per un po' non sentì nulla, ma poi la fecero entrare.

Quando varcò la soglia della porta, vide il Re che la guardava. Dietro di lui però, in piedi, c'era anche Jungkook.
La sua ansia aumentò a dismisura, entrambi la fissarono aspettando che parlasse. Lei sudoò freddo, stava lì immobile davanti a loro senza fiatare.
Leo guardò Jungkook con un certo sguardo, stava cercando di farli capire che era lì per lui.
Per un po' non se ne rese conto, ma quando vide che lei lo stava fissando così intensamente, agrottò le sopracciglia. Che avesse scoperto qualcosa?

Viaggiò con la mente. Lei era la sua domestica personale, perciò valeva a dire che era entrata nella sua stanza. Lui cosa aveva fatto prima di uscire? Aveva scritto nel suo libricino.
Sgranò li occhi, capì tutto al volo.

« sire, devo comunicarle una cosa importante» si fece coraggio lei, quando vide Jungkook comprendere.

« dimmi pure, ma fai infretta »

Jungkook stava respirando a fatica mentre la stava fulminando con gli occhi.

« ho pulito la camera di vostro figlio e ho notato un particolare che non posso nascondere»

Il re prima guardò kook, e poi tornò a fissare la donna.

« cioè? »
« u-un libro.. era sotto le coperte. Quel libro era aperto»

Jungkook sentì il cuore smettere di battere per un attimo. Voleva sparire.

« che libro? » chiese Arthur.












...

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