ventitré

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Jimin era andato a pranzo con i colleghi come programmato diverso tempo prima. Non aveva incontrato per niente Jungkook, forse perché era ancora dormiente. Si sentiva diverso quel giorno, era più felice, come se fosse rinato di nuovo. Ed era una sensazione bellissima. Tutto era merito di quel principino che lo aveva attirato tredici anni prima. Quel principino che era così bello che avrebbe pensato a tutto tranne che lo avrebbe rivisto così spesso ... Addirittura viverci assieme.
A volte il destino è così ovvio che te ne accorgi solo quando ci sei dentro, e pensi

"cazzo, era così ovvio che saremmo arrivati qui?"

Jungkook si svegliò in tempo per il famoso pranzo natalizio. C'erano tutti i familiari e anche quel giorno l'atmosfera era pazzesca. Iniziarono a mangiare, parlare, e tutto era esattamente come ieri.
Hazel lo guardava con delusione, non aveva smesso di guardarlo neanche un secondo. Sentiva quella spinta che aveva dietro, come se volesse alzarsi di colpo e urlare ai quattro venti che suo fratello avesse una relazione clandestina con un uomo.
Cercava di capire quale sarebbe stato il momento perfetto per dirlo, ma dopo due orette aprì gli occhi..
Il momento perfetto non esisteva..

Non esisteva perché improvvisamente non voleva più dire niente. Il coraggio che stava per uscire da lei si era ritirato. Vedeva la famiglia perfettamente armoniosa come non lo era mai stata, si stava sentendo quasi in colpa.
Abbassò gli occhi. Lasciò stare.

Questo però non significava che non lo avrebbe detto a suo fratello, infatti dopo il pranzo durato tutto il pomeriggio, lei se lo prese in disparte. Andarono nel retro del giardino, dove non c'era nessuno dato il troppo freddo.

« cosa c'è? » chiese lui, affondando le mani nelle grandi tasche del cappotto impellicciato.
« ecco vedi.. mmh.. » esitò.
« calma, prenditi il tuo tempo. È successo qualcosa?»
« si.. è successa una cosa che mi ha un po'.. sconvolta ecco. Ma non sono affatto contraria! Cioè..»

Jungkook agrottò le sopracciglia.

« di che parli? A cosa non sei contraria? » Jungkook iniziò a sentirsi strano.
« vedi, Jungkook. Io ieri sera ho sentito una cosa. Non era mia intenzione, giuro!»

Lui capi.. sgranò gli occhi.

« cioè? » chiese con paura.
« tu e Jimin state insieme? »

Quella domanda fece perdere due battiti al cuore del moro. Per qualche secondo infatti non aprì bocca.

« Hazel ... È complicato da dire »
« io volevo dire tutto a papà oggi, proprio durante il pranzo! tu sapevi che Jimin mi piaceva! Ma.. sapevi anche che non ci sarebbe mai potuto essere niente»

Jungkook abbassò il capo.

« ti ho odiato, anzi, vi ho odiati.. però quando ho visto che nell'atmosfera c'era oggi.. stavo odiando me stessa»
« mi dispiace Hazel, ma certe cose non potevamo dirtele. Lo sai bene»
« è tutto ok Jungkook.. io sto bene. Ti va di raccontarmi come è nato tutto? Ora sono un po' curiosa»
« va bene.. »

La neve che scendeva ininterrottamente da due giorni di fila, imbiancò tutto il paese creando una vista perfetta. Jimin amava moltissimo la neve, si incantava a guardarla e lo avrebbe fatto per ore senza rendersene neanche conto.
Infatti ogni volta che usciva e nevicava si prendeva del tempo per se stesso, si sedeva da qualche parte e la ammirava, mettendo anche le mani sospese così che qualche fiocco gli cadesse sopra i palmi. Sembrava un bambino.
Particolarmente in quel periodo della sua vita, sembrava che la neve fosse più bella del solito, forse perché tutta la sua visione del mondo era diversa.. diversa da quando Jungkook era diventato protagonista della sua vita. Non si era neanche mai definito un tipo romantico, ma forse era perché non con ogni relazione ti capita di esserlo. Quella persona deve essere davvero la tua metà, e il romanticismo verrà da sé.

Jungkook si era fatto aiutare da hazel per cercare un regalo da dare al biondo, così optarono per prendergli una collana. E non era affatto una collana qualunque, bensì era un ciondolo molto piccolo a forma tonda, in argento, che quando avverte in vicinanza il suo gemello, si illumina di rosso. Jungkook infatti aveva il gemello, che a sua volta si illuminava di blu.
Lo incartarono e attesero sera che Jimin sarebbe tornato.

Questo momento di gioia però andò per finire infretta, perché Arthur aveva una comunicazione per suo figlio. Infatti lo convocò nel suo ufficio con una certa fretta.

« che c'è papà? »
« Jungkook, non possiamo più attendere. Io e tua madre abbiamo agito senza avertene parlato prima e ci dispiace, ma avresti opposto resistenza»
« di che parli!? »
« abbiamo chiesto a Bella di sposarsi con te.. le nozze sono state firmate. I sudditi acclamano un matrimonio, jungkook.»

Jungkook si sentiva svenire.

« no! Non lo farò! »
« ecco, sapevo avresti reagito così.. kook, non capisci che è tempo? Qui ci sono delle regole. Bisogna sposarsi giovani e tu hai solpassato l'età da un bel po'. Non posso fare più finta di niente»
« mi hai preso in giro per tutto questo tempo.. non ci credo»

Avrebbe voluto spaccare qualcosa.

« l'ho fatto per te. Questo sarà anche un peso, ma almeno te lo toglierai»
« tu così il peso me lo aumenti! Ecco cosa fai! Pensi solo agli altri e mai a come mi sento!»
« non dire stupidaggini »
« si, le dico invece! Io con lei non mi ci sposo, e sai perché? Perché lei non mi piace, nessuna donna mi attira.. perché sono gay!»

Il moro non si controllò in preda alla rabbia. Aveva appena creato il guaio più grande della sua vita. Infatti, dopo aver detto quella frase si come svegliò, impallidì il doppio e si zittí. Anche Arthur per un attimo restò paralizzato.

« che hai detto?.. ripetilo » era minaccioso.
« niente, lascia stare » guardò in basso.
« invece lo ripeti, adesso »

Jungkook deglutí nervoso.

« ti ho detto che sono gay, papà. Non sposerò Bella»

Il Re diede un forte pugno alla scrivania, creando un rumore udibile fino all'altra parte del corridoio. Jungkook sussultò per lo spavento, ma comunque non si mosse dal suo posto e non lo guardava.
Si alzò minaccioso e camminò verso Jungkook, facendo sbattere le loro fronti.

« tu non sei un cazzo di gay, mi hai sentito? Nessuno lo sa, ne tu né io. Tu sposerai Bella e io chiuderò la bocca»
« no »
« e invece lo farai, cazzo! Jungkook, hai violato regole molto importanti, io non ti credo.. sei mio figlio e voglio il meglio per te, ma-»
« se vuoi il meglio per me, non costringermi a sposarmi»
« è il mio dovere, Jungkook. Tu non sei gay e ti sposerai con Bella. Sarai libero di esserlo senza gli occhi di mezzo mondo addosso. Posso dirti solo questo»

Jungkook si allontanò bruscamente da suo padre, neanche lo guardò per quanto disprezzo provava per lui. Voleva solo chiudersi in camera e piangere tutte le lacrime che possedeva. Il tutto era
Solo ingiusto.

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