diciannove

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Jimin lo fissava sperando di aver capito bene. Quel pomeriggio in realtà non poteva andare meglio, perché dopo quella frase, Jimin sorrise e gli saltò addosso per abbracciarlo. Lo fece così forte che Jungkook cadde di schiena a terra, con Jimin sopra di lui.

« Jimin, non farmi spaventare più così. Ieri ho temuto per te» gli disse a due millimetri dal suo viso, mentre lo accarezzava lentamente.
« e tu non uscire così truccato come l'altra volta» lo pizzicò sul braccio.
« ahi! Perché? Non ero bello? » fece la finta vittima.
« appunto! Lo eri un po' troppo.. la gente si innamora di te già da struccato, figurati se metti il trucco» risero.
« devo avere a che fare con un bambino decisamente geloso»
« non sei obbligato »
« mi obbligo da solo, perché gli obblighi mi fanno impazzire»

Jungkook non si contenne e lo baciò lentamente.
Jimin ricambiò subito e nonostante fossero a terra e in sala da pranzo, per un bel po' nessuno dei due si alzò da lì.
Jimin sorrise mentre lo baciava, capendo che Jungkook era stata la cosa più bella che gli potesse capitare. Capì che si era innamorato di lui davvero, e in un secondo vide tutto ciò che avevano passato, come si era sentito per ogni cosa che avevano fatto.. si era davvero innamorato.

Poco dopo si alzarono, Jungkook lo prese per mano e lo portò fino alla sua stanza. Chiuse la porta a chiave e lo guardò.

« adesso sei mio.. »

Gli andò incontro, prese i lati del suo viso e lo baciò con più emozione di prima. Indietreggiò, Jimin, fino a toccare il grande letto, ci si buttò di schiena e Jungkook subito si mise sopra di lui facendosi spazio anche tra le gambe del biondo.
Si svestirono infretta ma con una certa eleganza, si baciarono e toccarono ogni centimetro del loro corpo come se fosse la prima volta.
A volte si staccavano solo per potersi fissare qualche secondo, come se fosse importante tanto quanto prendere aria tra un bacio e l'altro.

« mi sei mancato.. tutto questo mi è mancato molto» si confidò Jungkook.
« anche per me »

Jungkook tornò a baciare tutto il petto pallido del ragazzo fino ad arrivare al pene. Ci giocò per un po' affinché diventasse ben eccitato, dopo di che lo preparò per bene. Jimin stava già annaspando con il respiro e chiudeva gli occhi.
Il moro si mise bene in mezzo alle sue gambe e dopo pochi secondi, lo penetrò. Jimin gemette ad alta voce.
Questo fece del tutto eccitare il principe, che al posto di fare tutto in modo graduale, iniziò a spingere direttamente con più foga. Quel corpo a momenti se lo sarebbe risognato la notte se non se lo fosse ripreso in poco tempo. Era il migliore che avesse mai visto e ogni giorno ne aveva la conferma.

Jimin lo baciava, a volte gli toccava il sedere o i capelli folti e morì, leggermente umidi al momento.
Per lui era quello il paradiso.

« Jimin.. » iniziò a dire il moro.
« Jungkook » gli rispondeva

Ma in realtà non sapevano cosa dovessero dirsi, semplicemente volevano chiamarsi.

Dopo una lunga serie di spinte, morsi e segni rossi su tutto il corpo, Jimin incrociò le gambe dietro la schiena del moro e subito dopo venne.
Jungkook lo seguì pochi istanti dopo. Avevano davvero fatto sesso nella stanza del principe..

Si stesero uno accanto all'altro.

« Jimin? » lo chiamò kook.
« mh? »
« mi dispiace se non ti ho cercato per una settimana. Credimi avevo una voglia matta di farlo, ma sai.. era difficile»
« non importa Jungkook, davvero »
« no, so bene che ti ho fatto stare male, merito qualsiasi tuo insulto »

Jimin lo guardò spiazzato.

« affatto, non ti insulterò perché neanche io ho tentato di parlarti, nonostante avessi voluto. Siamo pari»
Jungkook restò a guardarlo.
« perché a volte fai così? » chiese il biondo.
« così come? »
« ti zittisci di colpo e mi fissi.. »

Jungkook alzò le spalle e sorrise timidamente.

« non lo controllo, mi viene spontaneo »
« bellissima la spontaneità » anche Jimin sorrise.

Jungkook gli guardò le labbra, si avvicinò a lui e lo baciò delicatamente. Quelli erano i baci migliori, per entrambi. Il modo in cui Jungkook lo accarezzava in viso, mandava in tilt la mente del biondino.

« se continui ad accarezzarmi così non risponderò delle mie azioni, jungkook»
« buono a sapersi »

Entrambi risero mentre le loro labbra erano ancora un po' unite.

I due si erano addormentati poco dopo. Restarono dormienti per almeno due ore, ma la quiete fu rotta da qualcuno che bussò alla porta. Jimin non sentì nulla, mentre Jungkook si svegliò di colpo. Si mise qualcosa addosso di veloce, nascose un po' Jimin tra le coperte e poi aprì la porta. Era Arthur.

« Jungkook, come mai dormivi? » si straní.
« questa notte ho dormito poco.. ero stanco»
« capisco, volevo portarti a vedere dei mercatini, ma riposati. Ci andiamo domani»

Jungkook annuì e gli sorrise.
Il padre andò via e lui sospirò di sollievo. Tornò nel letto e notò quanto fosse carino Jimin mentre dormiva. Sembrava un bambino.. sorrise, gli sistemò le coperte e tornò a dormire, posando un braccio nei suoi fianchi e la testa nella sua schiena.
Non aveva intenzione di staccarsi da lui ed era contento così.



Lo lasciò dormire fino alle sette di sera. Era da un bel po' che Jimin non si sentiva così tanto a suo agio. Mancavano due giorni alla vigilia di natale, in casa reale si allestiva la sala da ballo con una grande tavolata e moltissime decorazioni, si mettevano da parte i vari ceti sociali e cenavano assieme. Per Jimin sarebbe stata la prima vigilia senza i suoi genitori, ma lo consolava sapere che non sarebbero rimasti soli. Si era fatto spiegare come funzionavano le feste li, capendo che la vigilia si stava assieme, mentre il natale ognuno era libero di andare dai propri familiari e fare rientro quando gli andava più comodo.

Ovviamente prima di mangiare e tutto, il Re, la Regina e i principi dovevano fare un video in diretta con un programma televisivo famoso in tutta Londra, per annunciare di persona i migliori auguri a tutti. Stessa cosa per capodanno ed altre feste.

Jungkook svegliò Jimin una mezz'ora prima della cena.

« avanti Jimin, tra poco si cena » disse sotto voce.
« mmh.. quanto ho dormito? »
« molto, ma abbiamo dormito insieme »

Jimin si svegliò per bene e guardò l'orario.

« cazzo! Ho dormito tutto il pomeriggio!» arrossí.
« mio padre è venuto anche a bussare, ma gli ho detto che ero stanco e sono tornato a dormire con te» gli sorrise.

Jimin ricambiò il sorriso con un velo di imbarazzo ben evidente.
Aveva in mente di fargli un regalo per natale, e dopo aver mangiato sarebbe subito andato a comprarlo.

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