ventidue

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La mezzanotte era passata da un po', ma inizialmente i due non se ne erano accorti. Quando fu Jimin a guardare per primo l'orario, subito balzò fuori dal letto... In mutande.

« che diavolo hai? » Jungkook non capiva.
« è mezzanotte passata, ho un regalo per te» disse.
« davvero? Ma Jimin non dovevi »
« volevo fartelo.. » assottigliò la voce.

Frugò un po' nel suo armadio e tirò fuori il pacco regalo. Jungkook si inginocchiò nel materasso e allungò le mani per prenderlo.

« cazzo, non è neanche troppo leggero. Jimin che hai combinato? » lo guardò.
« non fare troppe domande e aprilo »

Jungkook sentì una felicità mista all'ansia che non provava da un bel po' di tempo. Scartò il regalo e, quando vide la macchina da scrivere posta dentro un contenitore in plastica dura trasparente, rimase spiazzato. Per un attimo non respirò nemmeno.

« Jimin.. non l'hai fatto davvero » continuava a fissare l'oggetto.
« invece si. Quando ci siamo visti allo stadio è stata una delle ultime cose che mi hai detto.. e poi me lo hai detto anche di recente che scrivi tutt'ora»

Jungkook fece un sospiro come se avesse appena ripreso ossigeno, si alzò dal letto e su buttò su Jimin, abbracciandolo con forza. Era uno dei regali più belli che avesse mai ricevuto.

« non ricordavo neanche di avertelo detto..» rise, ma stava per mettersi a piangere.
« te lo meriti, Jungkook. Scrivere è un arte e devi farlo con eleganza» rise.
« concordo pienamente »

Poco dopo si guardarono e Jungkook gli lasciò un bacio a stampo carico di ringraziamenti.

« prometto che farò anche io un regalo per te»
« non c'è bisogno. Mi basta che io e te stiamo insieme, Jungkook. Davvero»
« io e te stiamo insieme» marcò bene la frase.
« davvero? Da quando? » arrossí.
« da adesso.. sii il mio ragazzo Jimin. Sarei la persona più felice del mondo»
« si, accetto »

Jungkook lo riempí di bacetti a stampo prima di iniziare a familiarizzare con il suo nuovo migliore amico. Non aveva mai avuto una macchina da scrivere, dato che i suoi non erano molto entusiasti del suo passatempo come scrittore. Era arrivato ad un punto che non voleva nemmeno comprarlo più, talmente tanto influenzato dai familiari.
Se si fosse immaginato Jimin che gli facesse un regalo, avrebbe pensato a tutto meno che a quello. Voleva piangere, sfogarsi e dirgli quanto lo avesse reso felice, perché forse Jimin davvero non si rendeva conto. Ma tacque.

« ehi! Promettimi che farai scrivere anche a me qualcosa lì!» disse Jimin.
« ma certo »



D'altra parte, Hazel era passata in camera del fratello a mezzanotte per potergli dare gli auguri di natale, ma a sua sorpresa trovò la stanza vuota.
Voleva tornarsene in camera, ma poi gli venne in mente Jimin.. come sempre. Così, andò in camera sua.
Mentre stava per bussare però, sentì delle risatine di più persone. Posò l'orecchio sull'uscio della porta e sentì tutto.

" Ma io e te stiamo insieme, Jimin"

Sgranò gli occhi.
Jimin aveva un ragazzo?
Jimin era gay..
E il suo ragazzo chi era?

Sentì il suo cuore rompersi e avvertì anche un velo di imbarazzo andarle addosso. Si era quasi innamorata di un ragazzo gay e lo aveva anche provato a sedurre. Si mise la mano su una guancia rossa e calda, ma comunque non andò via da lì.

"Grazie di tutto, davvero Jimin. È stato il regalo più bello che potevo ricevere"

" Di niente, Jungkook. Te lo meriti"

Jungkook?..
Quel Jungkook?

Hazel sembrava star per impazzire. Jungkook era dentro quella stanza e Jimin era gay. Passavano molto tempo insieme notò...
Che il suo ragazzo fosse lui?

Sentì la rabbia pervadere il suo corpo. Andò di corsa via e si diresse in camera sua. Voleva piangere. Suo fratello era gay e stava avendo una storia segreta con il suo insegnante preferito Jimin. Ora capiva tante cose, perché Jungkook faceva di tutto per non fare iniziare niente tra di loro, perché le diceva sempre di lasciarlo stare..
Perché loro erano già una coppia e non voleva dirlo..

« bastardo.. » si ripeteva mentre pensava a cosa fare, con le lacrime agli occhi.

Solo dopo diverso tempo le venne in mente un idea. Voleva vendicarsi, non accettava vederli insieme, perciò il giorno dopo avrebbe parlato con suo padre e gli avrebbe rivelato tutto. Anche se non li aveva visti direttamente ma solo sentiti, comunque era certa che lui le avrebbe creduto. Aveva poi una voglia matta di vedere che regalo gli avesse fatto il suo fidanzato Jimin.

[...]

Lei non dormí molto, infatti aveva sentito Jungkook rientrare in camera sua alle tre del mattino. Aveva una voglia matta di andare da lui e urlargli tutto, ma non poteva farlo e non sarebbe stato bello. Jimin l'indomani sarebbe andato a pranzare con i colleghi di lavoro, ed era proprio nel momento della sua assenza che lei avrebbe rivelato tutto. Sentiva un certo odio verso suo fratello, ma ancora di più verso Jimin, che l'aveva illusa per tutti quei mesi senza nemmeno dirle di non essere interessato.
Soprattutto non interessato alle donne...
Lei si era innamorata di Jimin, si era già immaginata loro all'altare insieme, che avevano lottato per stare insieme e che finalmente avevano vinto loro.
E invece no, lui sarebbe voluto salire all'altare con Jungkook, perché era gay..

Ogni volta che se lo ripeteva le veniva un brivido sulla pelle.

Si addormentò con quei brutti pensieri. Sarebbe stato sicuramente il natale peggiore da quando era nata, ma almeno avrebbe avuto la sua vendetta e Jimin sarebbe stato licenziato. A Jungkook gli sarebbe stato severamente proibito di vederlo e tutto sarebbe tornato normale.. no?
Doveva andare così, giusto?
Almeno era così che voleva convincersi lei.












_______ autrice

Hazel!?!?!?!?

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