Jungkook voleva assolutamente fare vedere a Jimin la scatola di ricordi che aveva trovato in soffitta. Era stata così importante per lui scoprirla, che non poteva non diglielo. E poi, c'era anche Jimin in quella foto.
Così, trovo del tempo per stare da solo con lui e lo portò lì, senza dargli nessun indizio.« cosa stai facendo? Non fare cose strane per favore» Jimin si stava agitando.
Il moro non rispose e lo fece salire nella stanza. Jimin non l'aveva mai vista prima d'ora e ne rimase stupito, ma neanche troppo. Era ovvio che anche la soffitta li era arredata e curata benissimo.
Il principe lo fece accomodare e frugò un po' da dentro un cassetto, facendosi vedere poi con una scatola in mano. Jimin agrottò le sopracciglia.« cos'è? » chiese.
« l'ho trovata da un bel po', voglio mostrartela subito»
« mi metti ansia così » lo guardò.Jungkook fece un sospiro e aprì la scatola. Anche il biondo riuscì a leggere la data. 20 settembre..
Guardò ancora più in dentro e vide un fazzoletto morbido bianco che avvolgeva qualcosa e poi, una polaroid li sopra.« ammetto che non mi ricordavo l'esistenza della foto, ma quando l'ho vista... Ho capito tante cose su di noi» spiegò il moro.
Jimin sentiva il fiato sparire sempre di più, con una mano un po' tremolante prese la foto e la girò. Quando la vide rimase immobile a fissarla. Stava per piangere.
« cazzo Jungkook... Io ricordo perfettamente quando facemmo questa foto, ma avevo dimenticato l'esistenza fino ad ora»
« ti prego, ricordamelo »
Jimin lo guardò.
« vedi, questa qui dietro e una parte della casa. Ero così curioso di fartela vedere che volevo entrare subito, ma tu mi avevi fermato. Mi avevi chiesto una foto perché sapevi che una cosa del genere non poteva ricapitarti.. eri stato tu a chiedermelo»Il principe rimase in silenzio mentre lo ascoltava. Davvero non lo ricordava.
« avevamo bevuto, non puoi ricordartelo»
« beh, non so perché avevo una polaroid in discoteca»
« non era la tua, l'avevamo trovata fuori dalla porta del locale e c'è la siamo portati»
« si, ma ... Quando sono andato via non era con me»Fecero per riflettere
« può essere che è rimasta in quella casa, io non ci torno da anni»
I due decisero che la sera successiva sarebbero ritornati in quella casetta. Era esattamente come l'avevano lasciata. Jimin dopo quella notte non ci torno più neanche per prendere le sue cose, era tutto rimasto identico a prima. Quando giunsero lì davanti alla casa, entrambi ebbero una fitta al cuore. Lì era iniziato tutto. Si guardarono e si sorrisero come per incoraggiarsi ad entrare. Solo il biondo sapeva dove fosse la chiave, infatti la prese lui da sotto una mattonella e aprì la porta lentamente. Nessuno dei due parlava, Jimin accese la luce e subito videro il letto. Era alla sinistra della stanza, con una grande finestra dietro e una scrivania lì difronte, attaccato al muro di destra dall'entrata. Lì affianco c'erano dei vecchi vestiti del biondo, un po' di cartacce per terra e odore di chiuso.
« vorrei toccare il letto ma credo sia tossico» disse kook sorridendo.
« mi bastano i ricordi... Qui è successo tutto» Jimin era nostalgico.Jungkook annuì. Sotto il letto si intravide un filo di tessuto come se fosse un portachiavi, quando si accucciò per prenderlo, notò che era legato a qualcos'altro. Lo tirò a se e la vide.. la Polaroid. Subito la prese con sé anche se era piena di polvere.
« Jimin! L'ho trovata »
Il biondo dal terrazzo su cui era, subito corse incontro al suo ragazzo.
« dici che troveremo qualcosa? »
« impossibile, al massimo ci saranno dati del vero proprietario» spiegò Jimin.Lasciarono l'attrezzo nel letto e andarono all'esplorazione della casa. Jungkook ricordava che mentre Jimin quella notte dormiva, lui prima di andarsene fece un veloce giro della casetta. Era buio perciò non vide molto, ma si ricordava tutto.
« vorrei rivivere quel giorno.. » disse il principe.
« oh, anche io. Identico »Jungkook lo prese per il braccio, lo fece girare verso di sé e gli diede un bacio. Sembrava a stampo, non era niente di volgare ma pieno di affetto e amore. Simboleggiava la sua felicità di ricordare tutto quello che era successo. Amava Jimin, lo amava più di sé stesso. Voleva essere suo per sempre. Aveva una costante paura di perderlo.
« Jungkook.. » sussurrò il biondo dopo il bacio.
« Jimin, questo posto è il nostro nido d'amore, dobbiamo renderlo ancora più nostro»
« e come? » domandò.
« non lo so, possiamo ridargli vita e tornarci ogni tanto. Quando vogliamo stare da soli» alzò le spalle.Jimin annuì, era d'accordo.
Infatti, tenendolo come un vero segreto tornarono lì regolarmente per ridare vita a quella casa. La pulirono, misero tutto a posto e la lucidarono. Cambiarono il letto e lo lavarono completamente, rendendola una casa totalmente diversa da prima. Volevano addirittura ridipingerla, ma forse era meglio se un po' di ricordi lontani restassero. Appesero la loro polaroid al muro affianco al letto, e Jungkook portò anche il suo diario, che aveva completato del tutto quasi solo con i racconti della loro storia.
Lo aveva poggiato li, sul comodino, con il pensiero che qualcuno lo avrebbe concluso al loro posto.The End
________ autrice
Grazie a tutti coloro che hanno letto la
Storia fin qui. Questa storia è bellissima e
Mi ci sono affezionata molto, ma ahimè
Devo lasciarla.
Grazie ancora. ❤️
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We are surreal
FanfictionJungkook è il futuro erede al trono della bellissima città dell'Inghilterra, Londra. è ricco e con un grande segreto dentro di sé. Jimin lavora al castello per insegnare letteratura a sua sorella Hazel, innamorata di lui da sempre. Entrambi sono le...