A Jimin era passato per la mente diverse volte il fatto che Jungkook avesse potuto vedere lei uscire dalla stanza. Faceva di tutto per non pensarci ma aveva una certa ansia. Voleva parlare con lui magari nel suo ufficio, ma non sempre gli era consentito ricevere persone mentre lavorava.
Lui finì il suo lavoro mentre Hazel lo fissava cercando di provocarlo. Era stato a disagio tutto il tempo, lei gli sorrideva e provava ad avere la sua attenzione il più possibile. Cosa che ovviamente non ebbe.
Finalmente ad ora di pranzo poté stare più tranquillo. Parlava e mangiava con i suoi colleghi in serenità.
Il padre andava a trovare la madre in ospedale tutti i giorni due volte al giorno e, la donna si stava rimettendo piano piano. Ancora non parlava molto, ma erano già grandi passi per far si che uscisse dal pericolo.« Jimin, come va il lavoro? La mia materia non la studiano per niente!» disse un prof di fisica.
« con me studiano e fanno sempre i compiti» sorrise.
« ma sono invogliati dal tuo bel faccino, ne sono sicuro!»Tutti risero.
Quando finirono a mangiare, Jimin andò a cambiarsi per uscire. Dopo il lavoro poteva uscire al massimo fino alle dieci di sera. A lui servivano urgentemente dei vestiti nuovi e più pesanti, l'inverno era sempre più vicino e lui odiava il freddo.
Fece per uscire, quando incontrò Jungkook lo fuori. Nonostante il freddo era seduto su un'amaca mentre leggeva un libro con una coperta sopra il corpo.
Non poteva stare dentro? Pensò.
Lo guardò, lo avrebbe salutato ma la paura della sera prima tornò più presente che mai, così lo ignorò.Jungkook alzò lo sguardo dal giornale e vide Jimin andare via. Subito si alzò da lì, chiamò il suo taxi privato e lo seguì. Direzione centro commerciale.
La gente comune sapeva bene che i reali avevano degli insegnanti privati in casa, ma per privacy dei prof stessi non venivano mai fatti vedere, perciò nessuno sapeva che Jimin era uno di loro.
Jungkook invece era riconosciuto anche dagli uccellini sulle finestre, ma la gente era clemente con lui e non gli intralciava troppo il cammino. Comunque aveva le guardie del corpo sempre con lui. Jimin si fermò in tre negozi senza trovare niente, il moro sorrise vedendo quanto fosse di gusti raffinati il biondino.Quando notò che Jimin si stava trattenendo un po' più del solito dentro un negozio, Jungkook decise di entrare. Evidentemente aveva trovato qualcosa di suo interesse.
Fece finta di guardare qualcosa per poi dirigersi verso i camerini. Le guardie erano ad una certa distanza da lui, ma sempre all'attenti per chiunque era lì dentro.
Sbirciò sui camerini chiusi e, quando vide dei capelli fin troppo familiari, aprì di scatto la tenda.Jimin sussultò e si toccò il petto dallo spavento. Aveva guardato Jungkook con occhi sbarrati senza parlare.
« dio che spavento! Chiudete la tenda, sono mezzo nudo!» disse velocemente poi.
Jungkook rise di gusto, entrò nel camerino con lui e chiuse la tenda. Lo guardava intensamente come per metterlo un po' in soggezione.
Jimin si era appiccicato con la schiena sul grande specchio dello stanzino, mentre il principe lo fissava con un ghigno sul viso. Il biondo era solo a petto nudo e un pantalone della tuta sotto.« c-cosa ho fatto di così grave da farvi scomodare a venire fin qui?» chiese.
« oh beh, magari il fatto che hai chiesto compagnia a mia sorella ieri sera, per esempio» incrociò le braccia.
« no, è stata lei a bussarmi alla porta mentre facevo il bagno. Io non mi sarei mai permesso»
« ah sì? Sicuro? »
« sicuro come il mio nome! » alzò il tono.Kook sorrise.
« lei mi ha detto che ti ha consolato. Mi spieghi che significa?»
« oh cielo, ha fatto tutto tranne che farmi stare sereno! I-io non so se posso parlare» si agitò.
« ti do il consenso io, avanti »Jimin deglutí e poi parlò.
« lei mi ha chiesto se fossi accompagnato. Quando gli ho detto di no mi ha dato un bacio sulla guancia, e-e subito dopo ha tentato di baciarmi»
Jungkook sentiva la rabbia salirgli fino al cervello. Infatti il suo sorriso era scomparso e stava fulminando Jimin con gli occhi.
« e tu che hai fatto, jimin? » il tono era fermo e duro
« mi sono scansato, non mi ha neanche sfiorato» lo guardava.Jungkook sciolse le braccia che prima erano incrociate e si toccò il naso, un classico che faceva quando era incazzato, e poi si avvicinò a Jimin così tanto che non potevano muoversi o si sarebbero toccati. Si guardarono, Jungkook non era troppo alto in più rispetto a Jimin, ma comunque in quell'istante si vedeva quel piccolo divario. Jimin aveva perso la paura che aveva prima, sentendo dentro di sé una voglia assurda di baciare il moro.
« in quale guancia ti ha baciato? »
« l-la destra » eppure la voce tremolante non voleva andarsene via.Lui guardò la guancia destra, la accarezzò e poi ci passò la lingua sopra. Il modo in cui lo fece era stato fin troppo provocante, tanto che Jimin lo baciò subito, senza paure.
I baci che si diedero erano pieni di foga come se non si fossero visti per mesi. Erano stati entrambi spaventati ed incazzati e trovarono conforto solo con l'altro.Jungkook aveva attaccato il suo petto a quello del biondo, prese il suo viso piccolo e tondo tra le mani per far Sidi averlo sempre lì, e lo guidava nei movimenti.
Le lingue oramai avevano imparato il gioco e sembravano amarsi alla follia.Quando si separarono, si fissarono ad un centimetro di distanza.
« Jimin, non darle corda » sussurrò kook.
« non mi piacciono le ragazze »
« lo so.. e chi ti piace? »
« non lo so se mi piace qualcuno, sire..» sorrise, facendo capire l'ironia.Jungkook l'afferrò e sorrise a sua volta.
Avevano il fiato irregolare per via dell'eccitazione, ma non potevano fare nulla lì dentro.Le guardie che lo avevano visto entrare li, si iniziarono a guardare tra di loro. Sia perché era già strano che fosse entrato nel camerino, sia perché ci si stava trattenendo un bel po' senza che nessuno dei due parlasse.
Eppure erano personali, non potevano parlare a riguardo con nessuno.
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We are surreal
Fiksi PenggemarJungkook è il futuro erede al trono della bellissima città dell'Inghilterra, Londra. è ricco e con un grande segreto dentro di sé. Jimin lavora al castello per insegnare letteratura a sua sorella Hazel, innamorata di lui da sempre. Entrambi sono le...