Capitolo 4- Tuo Padre

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Hook

Erano arrivati cosi senza preavviso, qualcuno di noi era riuscito anche a scappare. Tra loro anche Nari << io non ti lascio>> mi aveva detto appoggiando la fronte sulla mia e baciandomi, avevo ricambiato poi l'avevo lasciata andare. Mi avevano preso e mentre mi portavano verso la macchina della polizia per farmi entrare vidi Jenny seduta sull' auto accanto alla mia, avevano preso anche lei. Non sapevo cos'era successo, sapevo che Yoongi non era lì, sapevo che Taehyung era stato preso da Beom, sapevo che tutto si stava sgretolando sotto i miei piedi. Ma poi accadde forse un miracolo.

24 Gennaio.

Erano passati otto giorni da quando Taehyung era stato rapito da Beom Seok, sei da quando Jimin e venuto a trovarmi in prigione con Jin. << non si sa ancora niente>> mi avevano detto e io ero scoppiato in un pianto liberatorio. Jimin mi aveva abbracciato, sebbene non avevamo chissà che rapporto di amicizia noi due, ma il suo abbraccio mi aveva tirato un po' su, dandomi la forza di capire che non ero solo, Jin mi promise che avrebbe fatto il possibile per farmi uscire da li, non lo biasimavo, ne c'è l'avevo con lui, sicuro Jin non poteva prendere anche me in tutela, le cose erano ben che diverse dato che io ero già maggiorenne e Jin stava già facendo troppo per tutti noi. Non potevo avercela anche con Jimin, per non aver fatto altrettanto con me come aveva fatto con Yoongi, nascondendomi a casa sua. mi sentivo impotente perché lì dentro non potevo far niente, niente per aiutarli nella ricerca di Junkoook e Taehyung, mi sentivo inutile e un fallito. La mia vita era finita nel momento stesso che, dopo il processo, mi avevano mandato in riformatorio. << sto facendo il possibile.>> aveva detto In. Voleva trovare un modo per pagare la cauzione, per ridurre la pena, per far qualcosa, ma non volevo nulla da lui, stava facendo fin troppo non volevo causargli altro peso.

<< Hoseok.>> la guardia mi chiamava mentre io mi alzai dalla brandina e buttai i piedi fuori dal letto, la cosa positiva, l'unica almeno, era che lì ero tenuto sott'occhio, almeno nessuno mi aveva ancora ridotto a brandelli o fatto un occhio nero. << Jung Hoseok>> alzai lo sguardo verso la guardia che era davanti a me e ora stava aprendo le sbarre. Lo fissai confuso e sbalordito. Jung. Mi aveva chiamato e mentre mi aprì le sbarre io restai seduto chiedendomi come diamine faceva a sapere il mio vero cognome.

<< Tuo padre è qui.>> disse e io inarcai un sopracciglio.

<< m-mio padre?>> chiesi confuso.

<< vieni forza.>> la guardia si voltò e io mi alzai facendo una risata nervosa.

<< no mi scusi ma... mio padre è morto!>> dissi fissando la guardia che mi dava le spalle. -

Sospirò << sbrigati. A pagato la cauzione sei sotto domiciliari.>> mi disse mentre io non potei far altro che seguirlo.

Restai fermo sul posto con un sopracciglio alzato non capendo cosa intendesse dire.

Mio padre è morto. Avrei voluto dirgli, perché era questo che era per me quell' uomo da quando ha abbandonato me e mia madre. Non era possibile che ora, dopo tutti questi anni, lui era tornato e voleva essere presente per me, pagando anche la cauzione e tenendomi con sé.

Mentre segui il poliziotto però mi resi conto che tutto quello non era uno scherzo, quando un uomo sulla cinquantina forse più si alzo dalla sedia d'aspetto e mi fissò.

<< Hook.>> disse mentre io mi immobilizzai scuotendo la testa.

<<no>> sussurrai << non è possibile>> ed era cosi. Non poteva essere lì, non poteva essere davvero lui, eppure lo era, era come mi ricordavo, lo stesso viso solo con più rughe in volto, gli stessi miei occhi.

The Only Hope For Me Is You - SPLIT MINDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora