Capitolo 5- Comportarsi come un adulto.

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Jin

31 Gennaio

Fortuna il processo di Namjoon era andato bene, o almeno, era stato tutto rimandato al dopo. Ma meglio cosi, meglio pensarci al dopo più tardi perché se l'avesse arrestato ora, davvero, probabilmente non c'è l'avrei fatta a gestire tutto questo. Non mi era mai capitato di sedermi nell'ufficio del preside ad ascoltare certe parole, sarà che Jungkook era un bravo studente, fin bravo per i miei conti, e da quando viveva con me non era mai stato richiamato in presidenza per avere fatto qualcosa, le sue pagelle erano anche con voti fin troppo alti. Junhyung però non era né mio figlio né mio fratello minore non potevo pretendere qualcosa da lui, ma ero pur sempre il suo tutore, per ora almeno, questo significava che in qualche modo doveva stare alle regole che io gli avrei insegnato, che doveva obbedirmi. Eppure quei occhi erano cosi vuoti e severi che qualcosa mi intimoriva anche a dettargli regole e digli di non farlo.

<< siamo stati intesi?>> il preside guardò Junghyung che non lo stava minimamente né ascoltando né guardando.

<< Jun>> gli diedi un colpetto e il piccolo alzo il viso annuendo.

<< capito>> disse poi sospirò << posso andare?>> chiese.

Il preside sospirò e mi fissò << due giorni. Poi vorrei parlarle in privato uno di questi giorni quand'è disponibile.>> annui e mi alzai stringendogli la mano.

Fissai Junhyung uscire dalla sua scuola e sospirai massaggiandomi gli occhi seguendolo.

<< dovremo parlarne>> dissi appena aprì la macchina e lui tirò la portiera aprendola e sedendosi senza rispondere. Sapevo che non avrei ottenuto nulla sforzandolo a parlare con me ma doveva pur ascoltarmi prima o poi. Gli parlai dolcemente per tutto il tragitto senza avere nessuna risposta da parte sua, quando parcheggiai l'auto saltò giù e io sospirai.

<< aspetta>> gli presi il braccino prima che aprì la porta di casa. << devi darmi una risposta.>> gli dissi.

Lui si dimenò e io lo lasciai andare. << non sei né mio fratello né mio padre!>> urlo mentre aprì la porta d'ingresso. << quindi non aspettarti risposte per il mio comportamento! Non è con te che ne voglio parlare!>> mi urlo in faccia mentre si diresse verso quella che era la sua stanza e chiuse la porta.

Sospirai cercando di mantenere la calma mentre vidi Namjoon comparire dalla cucina con una tazza di caffè tra le mani << cos'è successo?>> fissò l'orologio da parete << perché Jun è a casa? Sono le 11.>>

Mi massaggiai gli occhi depositando le chiavi sul vassoio e fissandolo. << è stato sospeso per due giorni per aver spinto e fatto cadere un compagno di classe. Che si è fatto ovviamente male.>>

Namjoon spalancò gli occhi << già>> sbuffai alzando gli occhi al cielo e poi lasciarmi cadere sul divano.

<< ci parlo io>> scossi la testa fermando Namjoon << preferirei lasciarlo stare per ora.>>

Namjoon annui sedendosi al mio fianco fu allora, appena si sedette che scoppiai in un pianto liberatorio.

<< Jinnie>> sussurrò Namjoon posando una mano sulla mia spalla, alzai la mano tirando su col naso asciugandomi le lacrime.

<< è solo che....>> soffocai un singhiozzo << mi sembra di vivere un incubo. Junhyung mi odia, non abbiamo nessuna traccia di mio fratello e Tae, gestire il lavoro, i pensieri per i bambini, la loro scuola, i problemi burocratici.... E soprattutto non sapere se mio fratello e o non è ancora vivo.>> alzai lo sguardo su Namjoon portandomi una mano a tapparmi la bocca, non volevo che Junhyung mi sentisse.

The Only Hope For Me Is You - SPLIT MINDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora