Capitolo 14- Io so dove si trovano

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Hoseok


<< scusatemi>> mio padre si alzò dal tavolo prendendo il cellulare che aveva iniziato a suonare. Gwen fece un sorriso finto per poi distogliere lo sguardo da lui abbassando la mano dal suo grembo.

Avevo cominciato a origliare le sue conversazioni, avevo cominciato a tenerlo d'occhio, l'unica cosa che non potevo fare era seguirlo, per via della cavigliera, se mi allontanavo anche solo di poco scattava l'allarme e subito mi portavano al fresco. Ma non mi facevo notare non volevo di certo attirare attenzioni.

<< sembra abbastanza nervoso>> disse facendo un cenno verso nostro padre.

Lei sembrava ok, inizialmente ero abbastanza innervosito dal fatto che mio padre si era risposato con un' altra donna, che già aveva una figlia per giunta più grande di me. Ji-woo non era mia sorella di sangue per lo meno, eravamo uniti perché ora lei portava il suo cognome, il mio cognome, è basta. Ma era apposto, era una ragazza tranquilla e simpatica dopo tutto.

Quando finì di mangiare feci un inchino e chiesi se potevo andare in camera mia. Mi ero abituato ad essere docile, a comportarmi bene solo per entrare nelle grazie di mio padre e capirne di più, perché certamente qualcosa non andava, certamente qualcosa nascondeva e io voglio saperne di più.

Quando passai davanti al suo ufficio lo sentì parlare al telefono e mi rifugiai dietro la porta senza far rumore origliando tutto.

<< no l'avevo già detto>> stava dicendo. Lo vidi andare avanti e indietro con una sigaretta accesa tra le dita.

<< si lo so... non serve che.>> sospirò << dannazione!>> imprecò prima di lanciare il cellulare. Sobbalzai e lo intravidi sedersi alla sedia del suo ufficio passandosi una mano tra i capelli. Quando sentì dei passi mi nascosi dietro l'angolo per poi risentire il cellulare squillare.

<< pronto!>> era incazzato. << mi scusi signore.>> ma la sua voce cambiò in un attimo.

<< certo.>> disse

<< si, capisco ma non voglio più far parte di tutto questo.>> deglutì << per mio figlio signore. Ora che lo ritrovato. Si, no, io comprendo che il patto era questo ma.... Si certo, la rispetto signore. Si le chiedo scusa.>> ero confuso e mi sporsi appena in tempo appena notai Gwen davanti alla porta aperta dell'ufficio di mio padre che lo stava osservando.

<< si comprendo che sono affari importanti signore. No, non ne dubito.>>fissai il profilo di Gwen preoccupato.

<< Ryo sta già andando sul posto signore? Ah, si certo.>>

<< p-perché? Oh, nono lo capisco. Certamente.>>

<< sarò puntuale!>> disse << grazie signore.>> confuso restai nascosto. Ryo, quel nome mi era certamente famigliare.

<< che ti ha detto? Era lui?>> sentì Gwen parlare per poi entrare nel ufficio e chiudere la porta alle spalle.

Non ci misi due secondi che ero davanti all' entrata accovacciato nel ascoltare ogni parole.

<< no per dio. Hobi è nella sua stanza.>> stava dicendo Gwen. << che cosa succede?>>

<< devo andare in un posto.>> disse mio padre. << siamo agli sgoccioli. Ryo ha i documenti e tutti. Lee prenderà tutto con se. Lo scambio è tra due ore.>> trattenni il fiato Lee. Mio padre, non era che lui collaborava con.

The Only Hope For Me Is You - SPLIT MINDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora