Capitolo 22. Confusione

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Jumngkook

12 Febbraio .

Lo osservavo in silenzio come se vegliassi su di lui, avevo quasi paura che si potesse svegliare, perché ormai Taehyung non era in se, manco quando dormiva, si agitava, borbottava nel sonno, e molte volte si svegliava in preda a degli incubi. Tremava menbtre dormiva agitandosi, a volte chiamava Joy, altre volte sua madre. Io non sapevo come aiutarlo, non sapevo cosa fare, soprattutto perché avevo poco tempo per stargli accanto, soprattutto perché avevo paura di farlo. I lividi mi facevano meno male, le botte erano di un colore giallastro, segno che stavano guarendo, i tagli si stavano cicatrizzando. Taehyung quando mi rivide dopo quel giorno pianse, pianse come non l'avevo mai visto fare, manco da quando eravamo lì, un pianto disperato come quello di un bambino, si era preso la testa tra le mani inbiziabndo a piangere dicendo a se stesso che era colpa sua, che gli dispiaceva e finendo con un attacco di panico che mi fece temere non sarebbe mai passato, non sapevo come fare, come calmarlo, digli he era tutto ok era come mentirgli, digli che stavo benbe quando faticavo quasi a parlare era impossibile. Ma nbon potevo strargli lontano, rinchiudermi al di là di quel muro e non vederlo, avrebbe forse funzionato di piùà? Non far vedere a lui tutti quei lividi? Avevo paura potesse essere peggiore, avevo paura che pensasse c'è l'avevo con lui, di fargli credere di avermi perso, che c'èn l'avevo con lui per quel che Beom Seok mi aveva fatto. Non potevo far vincere quella testa di cazzo, perché era questo che lui voleva. Dividerci. Non ci sarebbe mai riuscito.

Taehyung

Sentivo le sue mani sul mio corpo accarezzandomi, erano calde, delicate, non mi stavano facendo del male, Jungkook cantava molto sottovoce una melodia, lo faceva di cobntinuo quando tremavo o quando ero agfuitato. Mi tranquillizzacva, mi faceva sentire al sicuro, anche se sapevo che al sicuro non ero. Ma mi lasciavo cullare, fin quando chiudevo gli occhi addormentandomi.

<< Joy!>>

Aprì gli occhi di colpo e Jungkook era al mio fianco, seduto, una mano tra i miei capelli e gli occhi spalancati.

<< stai bene?>> mi alzo a sedere e mi stropiccio gli occhi. L'aeria era fresca,. Il sole caldo, ero in una stanza che non sapeva di muffa, le pareti non erano rovinate, non faceva freddo lì, anzi c'era un dolce tepore e un profumo di pulito, Jungkook era luminoso, era a dorso nudo il suo corpo scolpito, non aveva segni, i suoi occhi non erano rossi, il suo corpo non era dimagrito, non c'erano lividi, il suo labbro non era spaccato, iln suo naso non sanguinava più.

<< stai bene?>> mi guardai attrorno. Non era la mia stanza, non era la mia casa, ma manco la stanza di Jungkook, manco la stanza di Jin .

Sbattei gkli occhi e lko fissai lui rise. << mi stai facendo preoccupare>> inclinai il viso.

<< scusa e che....>> scossi la testa. Era un sogno?

<< hai chiamato tuo fratello.>> fissai Jungkook che sorrideva << mentre dormivi.>> si passo una mano tra i capelli neri, leggermente più lunghini, la mano con cui si toccava i capelli era tatuata e notai ora il suo braccio pieno di tatuaggi. L'aveva detto un giorno. Lìaveva detto che si sarebbe riempito di tatuaggi.

<< cosa?>> chiesi lui sorrise ancora. Mi piaceva quando sorrideva.

<< Joy....>> disse << hai chiamato Joy>> ora rise << penso ti abbia sentito anche lui da di sotto.>>

Di sotto? In che senso?

<< Joy è vivo?>>

Jungkook

<< Joy!>>

<<Tae...>> lo scossi piano, avevo letto da qualche parte di non interrompere mai gli incubi ma Taehyung aveva cominciato a urlare cosi forte che temeno che Beom arrivasse, anche se sapevo non si sarebbe manco preoccupato.

Taehyung aprì gli occhi di colpo, due occhi castani rossi di lacrime e con il terrore dipinto sul vivo.

<< respira.>> aveva la maglietta sudata, maglietta che non cambiava da giorni perché Taehyung aveva smesso di fare ognmi cosa da giorni ormai.

<< lui... l-lui...>> mi morsi il labbro. << sei vivo?>> mi chiese con voce tremante e quella frase mi toccò il cuore quasi gelandolo

<< cosa?>> chiesi confuso.

<<t-tu...>> un singhiozzo soffocato lacrime che rigarono il suo viso << tu sei vivo?>> gli presi il viso tra le mani e lui subito mi prese le mani tra le sue e pianse.

<< io ti sento.>> disse e gli accarezzai il viso. Era delirante, la cosa mi terrorizzava. Pensai forse avesse la febbre ma la sua temperatura era nella norma.

<< sono qui Tae.>> dissi sottovoce per non farmi sentire

<< e tu te ne vai?>> ora ero preoccupato. La sua voce sembrava quella di un bambino indifeso, vulnerabile, il suo sguardo innocente e vuoto, terrorizzato.

<< Taetae non vuole che Jungkook se ne vada.>> perché ora parlava in terza persona? Cosa potevo fare?

<< mi stai spaventando>>

Taehyung

Alcuni anni prima.

Facevano male, avevo paura e quando piangevo forte lui mi picchiava dicendomi di smetterla<, che un maschietto come me non doveva piangere, anche se avevo otto anni appena compiuti, anche se mi faceva male d'appertutto.

aMentre piangevo Joy era entrato ed era andato da mamma. Ora stava urlando.

<< devi impedirglielo!>> urlo Joy.

<< pensi che non ci abbia provato io?>> mamma urlava contro dio lui. << guarda cosa ha fatto a me.>> i lividi attorno al collo della mamma ora erano più sul viola che sul rosso.

<< non posso impedirlo.>>

<< Tae non è suo figlio!>>

<< lo so ma....>>

<< a te fa comodo solo perché ci da dei soldi ma...>>

Mi strofinai gli occhi aggrappandomi alle gambe di Joy << smettetela di litigare per colpa mia.>>

Gli occhiu di Joy ora si intenerirono, mi prese tra le braccia << scusa Tata.>> disse e io lo abbracciai. Non volevo essere un problema in questa famiglia.

Jungkook

Lo teneva stretto a se mentre canticchiava sottovoce una melodia inventata al momento. Non sapeva che gli prendeva ma Taehyung era strano da tempo, era come se non fosse in se stesso, come se una parte di lui era scomparsa, che cosa gli stava capitando non lo sapeva. La stanza era buia, fredda e lui tremava. L'aveva coperto con la coperta più èpesante che aveva trovato ma anche questo non aveva smesso gli spasmi del suo corpo, gli occhi erano fissi nel vuoto spenti, mentre gli sfiorava i capelli improvvisamente si alzo di colpo guardandosi attorno.

<< Tae che c'è?>> aveva smesso di sentirsi spaventato da qaueste sue reazioni improvvise. Come se manco lui ormai teneva regolato questo cambio d'umore, di personalità.

<< lui è qui!>> disse sottovoce. Guardai verso la porta e si in effetti sembrava che Beom Seok fosse rientrato. Taehyung ,mi si aggrappò forte al collo incrociando le sue gambe attorno alla mia vite. << ti prego>> inizio a piangere in silenzio. << non voglio>> si rannicchiò stringendomi forte.

Lo abbracciai << ssh va tutto bene.>> dissi piano massaggiandogli la schiena.

<< va tutto bene.>> ma poi la serratura scattò.

The Only Hope For Me Is You - SPLIT MINDDove le storie prendono vita. Scoprilo ora