Nayeon era stata fuori tutto il giorno e Jeongyeon l'aveva potuta vedere solo quando anche Edward era in casa. Cenarono tutti insieme, comportandosi normalmente, facendo finta che i problemi non esistessero e si fossero ormai estinti. Tuttavia, quando l'uomo si alzò per andarsi a lavare i denti, Jeongyeon chiamò la ragazza, la quale si era alzata.
-Dimmi.
-Ho trovato la tua collana in bagno.
-Oh... Pensavo di averla persa. Stamattina non ho avuto tempo di cercarla. Grazie.- le disse sorridendole.
Jeongyeon gliela porse e, nel prenderla, Nayeon sfiorò le dita di Jeongyeon.
-Richard, dov'è Jeongyeon?
-Guardate che mi ha scritto!- Le porse la lettera. Richard era furioso e il motivo doveva essere scritto là dentro. -L'ho trovata sul letto.
Nayeon rimase come paralizzata nel leggere la lettera. Guardò il ragazzo con le lacrime agli occhi. -Non... Non è morta, vero?
-Voi avete anche il coraggio di chiedermelo!?
Nayeon guardò sotto, nel fiume e cercò con lo sguardo il corpo della sua amata, della donna che più aveva amato. Non era possibile che si fosse davvero buttata nel fiume, non poteva averlo fatto. Cominciò a correre, allontanandosi dalla zona pedonale, e raggiunse la zona paludosa. Si tolse le scarpe e cominciò a camminare lungo il fiume, gridando il nome della ragazza, ma senza mai ricevere una risposta.
-E' inutile!- urlò Richard con le lacrime agli occhi. -Non tornerà.
Il cuore di Nayeon si ruppe. Non era possibile che Jeongyeon fosse morta. No, semplicemente non poteva crederlo. Continuò ad allontanarsi, mentre sperava di poterla trovare, di dirle che l'amava, di scappare di nuovo con lei, di dirle che quella bambina era anche figlia sua, di fargliela vedere, fargliela abbracciare, sorridere nel vederle giocare insieme. Una lacrima rigò il suo volto mentre pensava a tutte queste cose che sembravano ormai impossibili.
-Jeongyeon! Tornate da me!
Intanto, si erano uniti a lei anche altri uomini, inviati da Tzuyu.
-Nayeon.- disse suo padre mettendole una mano sulla spalla. -Andiamo a acsa.
-No, padre, Jeongyeon è viva, ne sono convinta! Sta solo aspettando che la trovi.
-Ma non lo capite!? Potete smettere di essere egoista per un attimo!? Jeongyeon è morta, ha preferito togliersi la vita che vivere malata.
-No! Smettetela!
-Nayeon!- urlò Richard. -Smettetela, vi prego! Siete un'egoista! E' colpa vostra! E' tutta colpa vostra!- urlò disperato.
-Signor Im.- lo chiamò un uomo, uno dei volontarai che stavano cercando il corpo di Jeongyeon. -Abbiamo trovato questa.- disse mostrandogli una collana.
-Nayeon, non era tua?- domandò l'uomo guardando la figlia.
Nayeon prese in mano il ciondolo e lo guardò attentamente. I suoi occhi non ressero più e le lacrime uscirono veloci come la corrente in quel fiume, quello stesso fiume che aveva portato via il suo amore. Ormai non c'era più speranza: Jeongyeon era morta. Strinse forte la collana al suo cuore, per poi darle un bacio delicato e, ancora singhiozzando, lasciarla cadere nuovamente nel Tamigi.
-Addio, amore mio.
Jeongyeon lasciò andare la collana nella mano di Nayeon e l'altra le sorrise. -Grazie, vado a dormire.- le disse per poi voltarsi.
-Sì... Nayeon...
-Sì?- Si girò verso di lei.
-So che lo pensi, ma sappi che è impossibile che ti abbia lasciata per insoddisfazione sessuale.- le sussurrò imbarazzata. -E' bastato un solo tocco per farmi impazzire.
Nayeon le sorrise ampiamente. -Davvero?- L'altra annuì. -Buonanotte.
-Notte.
L'altra le fece un occhiolino, facendo saltare il aria il cuore di Jeongyeon, mentre la guardava allontanarsi da lei.
Nayeon si recò in camera sua e neanche aspettò il marito. Aspettarlo per cosa? Per essere umiliata? Si rimise al collo la collana e chiuse gli occhi. Edward arrivò più tardi e gaurdò la moglie dormire.
-Mi dispiace.- le sussurrò. -Non è colpa tua.
***
Nayeon aveva appena finito di fare il bagno dopo essere stata in palestra ed era andata verso il bagno in cui si trovava la lavatrice, trovando Jeongyeon indaffarata.
-Posso parlarti di un sogno che ho fatto? E' davvero strano.
-Dimmi.- disse l'altra continuando a mettere i panni sporchi nella lavatrice.
-Eravamo tipo nel settecento ed ero sposata con Edward, però lei mi tradiva con una locandiera. Ma a me non importava, anzi, ne ero felice perché anche a me piaceva qualcun altro, ma non ricordo chi. Secondo te che vuol dire?
Jeongyeon sembrò pensarci su. -Mh... Forse ti sei finalmente resa conto di volerlo dimenticare.
-Sì, ha senso. Ma perché l'ambientazione nel settecento?
Jeongyeon fece spallucce. -A volte i sogni sono strani.- disse chiudendo la lavatrice, per poi accenderla. -Ecco fatto.- disse girandosi verso di lei. Le sorrise. -Sai, un po' sembri una dama del settecento: hai la pelle pallida, un bel sorriso, sei elegante...
Nayeon sorrise. -Non farmi arrossire!- scherzò lei colpendo il braccio dell'altra.
-Vuoi che ti insegni una nuova ricetta?
-Brucerò tutto di nuovo.
-No... Forse... Davvero non hai mai imparato a cucinare?
-Ho vissuto con persone che lo facevano per me.
-Giusto... Ecco, anche questo hai in comune con una dama del settecento.
comunque non sapete quanto siete importanti per me
non vi conosco, è vero, ma interagiamo sotto i miei libri e sento come se la comunità wattpad fosse la mia famiglia
per qualsiasi cosa, non esitate a scrivermi, non vorrei mai che uno di voi fosse triste o avesse brutti pensieri
ily <3

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Scandalous|2YEON|ITA
FanfictionÈ il 2053, sono passati 288 anni dalla morte di Jeongyeon, di cui non rimane altro che una collana. Im Nayeon, una ragazza di ventisette anni, troverà la collana lungo il Tamigi e, otto anni più tardi, incontrerà qualcuno che le stravolgerà la vita...