È Bella La Luna?

62 6 0
                                    

(Prima di leggere la storia vi consiglio di ascoltare la canzone don't jump in sottofondo, fidatevi ci sta benissimo insieme)




Entrammo in casa, ero fradicia con la faccia sporca di trucco.
Anna:«Britney, Tom, Bill è andato?»

Guardai Anna con una faccia insensibile e capì subito.
Mia mamma era preoccupata e le scese una lacrima,
guardai Tom con uno sguardo triste e salii di sopra correndo. Subito Tom mi raggiunse...

POV'S TOM

La seguii anche io e la vidi che prese una sigaretta e l'accese, si mise sulla finestra e a guardare la luna, era davvero bella, piangeva senza fermarsi e finì completamente tutte le sue lacrime.

Tom:«non puoi rovinarti la vita, butta quella sigaretta»
Brit:«come faccio a rovinarmi la vita di quanto lo è gia?»
Tom:«Brit, ti prego ascoltami»
Brit:«dov'è che mi ha portato ascoltarti? eh? dimmelo Tom»

rimasi in silenzio, non potevo dire niente, il dolore dentro di me mi bloccava, avevo paura che se facessi uscire il dolore da dentro di me, poi avrebbe ricevuto lei il dolore...

Tom:«ti prego Brit, calmati ora» dissi con una voce quasi inesistente.

lei mi guardò scosse la testa e corse verso la porta di casa ignorando completamente sua madre e sua sorella Anna.

La seguii e non capivo dove fosse andata.

Iniziai a camminare a caso finché non mi sono imbattuto in una foresta, iniziai a gridare il suo nome, nella speranza di trovarla, ma niente, fin quando non sentii un pianto provenire da vicino a un albero, era l'albero più grande di tutto il bosco, aveva un tronco largo e robusto, con una chioma color verde acceso e opaco, mi ricordavano i suoi occhi.
La trovai seduta vicino all'albero a piangere.
Mi avvicinai a lei e mi misi seduto vicino a lei.

Di scatto mi abbracciò, ricambiai l'abbraccio e mi sentivo io a doverla proteggere, la sua anima era così pura e innocente, era stupenda, il suo abbraccio caldo mi fece riscaldare il cuore, mise la testa sul mio petto, e iniziò a stringermi la maglietta mentre singhiozzava piangendo.

Dopo un po' si addormentò e io mi sdraiai mettendo la testa sul tronco marrone dell'albero, devo È 9o che quell'albero rappresentava il centro della foresta, il suo prato era verde scuro, mi ricordavano invece gli occhi di Bill. Il prato era così morbido che anche una piccola dolce piuma poteva essere la benvenuta in quel posto magico...

Presto presi sonno anche io e midi il mio cappello per coprire la faccia di Britney, misi la mia gamba intorno alle sue e le mie braccia attorno alla sua schiena.
Ma anche se non c'era pericolo, io la volevo comunque proteggere, perché il pericolo sono i mostri che vivono dentro di noi, sono loro a trasformarci in pericoli...

La mattina dopo ci svegliammo molto presto, fortunatamente avevo ancora l'orologio ma segnava le 04:50 caspita! non avevo dormito per niente.
Penso perché la nostra anima era così stanca che non riusciva a riposarsi.
Il sole lentamente sorgeva, mi girai per vedere Britney e vidi il suo viso illuminato dalla luce del sole, i suoi occhi color acqua, che per quanto avesse consumato le sue lacrime, i suoi occhi si erano prosciugati, aveva gli occhi color trasparente, il sorriso ormai morto, e il cuore che batteva a tempo indeterminato.

Mi alzai e le presi la mano, le dissi che volevo andare a fare una passeggiata e venii anche lei.

Lei mi guardò con uno sguardo cupo, privo di emozioni, la sua anima era priva di emozioni...

Brit:«non se lo meritava, Tom, non se lo meritava»
mi disse piangendo

Tom:«ti prego, torniamo a casa»

Tornammo a casa e vidi la madre preoccupata.
M:«che fine hai fatto Brit? non mi hai lasciato dormire, non farlo mai più te prego...»

si limitò a guardarla con uno sguardo stanco e depresso.

andò in cucina e prese un cacciavite, salì di sopra, la seguii e vidi che prese lo zaino(di scuola) lo aprii e prese l'astuccio, aprì anche esso e prese un temperino, svitò la lametta di esso e la tirò fuori...
capì immediatamente cosa volesse fare.
La fermai la lei mi diede uno schiaffo e mi disse di allontarmi.
Così feci ma non è stata una buona idea.
Infatti prese un panno e lo mise in bocca, passò la lametta sul braccio perforandole tutto, andò troppo in profondo e la vidi chiudere gli occhi urlando con il panno in bocca.
Le lenzuola bianche del letto pian piano iniziavano a riempirsi di gocce rosse di sangue.
Rimasi lì come uno scemo a guardarla mentre soffriva...

IL DESTINO NON AVVIENE PER CASO~ TWINSKAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora