Una Distante Amicizia

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Entrammo ed era tutto pieno, i posti erano occupati, ma fortunatamente ne trovai uno, ma decisi di darlo alla signora, che si sedette gentilmente ringraziandomi, io nel mentre ero davanti a lei, era un posto singolo, quindi mettendomi davanti l'avrei protetta.

La guardavo dolcemente, quel suo sorriso stampato in faccia mi rallegrò l'umore, era qualcosa di bellissimo, anche lei era bella però, aveva i capelli bianchi, gli occhi azzurri, le ciglia nere e lunghe, delle labbra color rosso ciliegia, e indossava un cappellino stile anni 70...
Aveva un neo sotto il labbro, e il viso pallido...

Bill:«qual'è il suo nome?»
X:«oh figliolo, chiamami Rosy»
Bill:«Rosy, Rosy, Rosy dov'è che vorresti andare?»
Rosy:«In una pasticceria, oggi devo incontrare mia nipote, e vorrei prendere uno dei suoi dolci preferiti...»
Bill:«che tipo di dolce è?»
Rosy:«dentro contiene crema, tanta crema e cioccolato, è buono, è a forma di sfera...»
Bill:«ah si, un Doraiaki»

Rosy:«esatto! Un Doraiaki»
Bill:«amo quei dolci»
Rosy:«eh dimmi figliolo, tu ce l'hai una fidanzatina?»

A quelle parole diventai rosso come un pomodoro...

Bill:«No, ma c'è un persona che amo, ma lei non lo sa»
Rosy:«coraggio figliolo, diglielo, dichiarati adesso! Non potrai mai sapere quando sara tardi, e ne quando sarà presto, il momento giusto per dirglielo è gia impostato dal cuore»

Rosy:«che classe fai?»
Bill:«4 liceo»
Rosy:«sei grande allora! io sono ormai vecchia, la mia età è in mano al creatore, l'unica cosa che è voglio è morire felice, consapevole di non aver disobbedito a quello che il mio cuore taceva per avere... voglio morire con la consapevolezza di aver finito la mia vita, e che non mi rimane nessun obbiettivo da raggiungere, ho avuto una carriera, l'ho trattata nel miglior modo possibile...»

Mi commossi a quelle parole, era davvero brava a motivarti...

Rosy:«figliolo, ricordati di impegnarti a scuola, e di dare il massimo di te, con questi tuoi sforzi, dopo tempo potrai raccogliere i frutti, nati dai semi, nati dalla fatica e ogni goccia di sudore messa, metticela tutta, cred in te»

Mi scese una lacrima, era la prima volta che una persona provasse a incoraggiarmi...

Bill:«Rosy, potrei avere un consiglio?»
Rosy:«tesoro, sono qui per ascoltarti»
Bill:«ecco, non so come superare alcuni traumi subiti per colpa dei miei compagni, a scuola non ho un bel rapporto con loro»
Rosy:«oh, non sai quanto ti capisco, anche mia nipote ha sofferto per questa cosa, tu sei forte, poi attraversare questa cosa senza andarci nel punto, chiudi gli occhi e attraversala, un trauma è tutta un illusione, il trauma è una tua immaginazione, solo tu puoi percepirlo, solo tu puoi crearlo, e così come potrai distruggerlo...»

Bill:«sto combattendo ogni giorno per affrontare questa cosa... non ci riesco»
Rosy:«eh dimmi, cosa faresti nel caso se tu fosti bloccato in mezzo al mare, e non trovi via d'uscita, e davanti a te hai tanti squali...»
Bill:«beh, non lo so»

Rosy:«ti arrenderesti e ti daresti in pasto agli squali da solo? oppure nuoteresti a prescindere dalla presenza degli squali, ignorandoli e superandoli?»

Bill:«beh, li ignorerei e continuerei a lottare per uscirne»
Rosy:«sono orgogliosa di te figliolo, hai capito e imparato una nuova lezione, hai deciso di non mollare giusto? Esatto, ora voglio fai la stessa cosa ma in qualsiasi situazione; non cedere prima di affrontare una cosa solo per paura di non riuscire o per paura di soffrire, vai avanti e per tutte le volte che proverai paura e dolore, ricordati che questi due elementi sono la chiave per la vittoria...»

Rosy:«senti figliolo, viglio che tu tenga questa, è una collana che ho creato io, voglio che la tenga tu, io non so che farne, l'altra metà ce l'ha la mia amata nipotina, in realtà ne ho due, ma non so più che fine ha fatto l'altra...»

Bill:«signora davvero non posso accettare»
Rosy:«io insisto»
Bill:«va bene, la terrò con me, grazie!»
Rosy:«figurati tesoro, le persone come te meritano molto di più, questo è quello che mi aono potuta permettere per ringraziarti del tuo magnifico gesto»

Rosy:«oh ecco, siamo arrivati, ti ringrazio figliolo, sei un ragazzo gentile, e altruista, grazie per l'aiuto»
Bill:«non c'è di che signora R-Rosy»


Rimasi colpito dalle sue parole, scesi anche io dal treno e mi diressi verso il ristorante, mi sedetti nell'attesa che qualcuno arrivasse e mi desse indicazioni, nel mentre pensai ancora a quella chiamata, iniziai a ripetere dentro la mia testa "acqua, ponte, alberi..." mi rimbombavano quelle parole, facendomi altre 200 paranoie...


finalmente dopo un po' arrivò l'uomo della chiamata, che mi disse di cantare una canzone della band, io feci decidere al pubblico cosa cantare e tutti optarono per monsoon...

IL DESTINO NON AVVIENE PER CASO~ TWINSKAULITZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora