Ieri sera sono andato alla mia prima vera e propria festa universitaria: pioveva a vento e faceva freddo, ma ho trascinato la mia compagna di cesso (da qui in poi Chibi) ed eccomi qua a diffondere il disagio.
Siamo andate con gruppo di ragazze che conosce Chibi, quindi ero il più piccolo d'età (la più grande aveva 26 anni) e sono stato ufficialmente adottato da loro perché "sono forte". La cosa è molto strana perché di solito sono io che adotto gente introversa, però mi sono trovato molto bene e mi sono divertito.
I cocktail costavano decisamente troppo per i miei standard, però mi sono adeguato ai prezzi della Capitale e non mi sono posto tante domande.
La serata è stata diversa da come mi aspettavo: c'era poca gente perché pioveva e il locale era praticamente tutto all'aperto, però ho comunque fatto amicizia e boh, esperienza da rifare sicuramente.
Che poi ad un certo punto siamo rientrate e abbiamo iniziato a giocare a Taboo e Trivia con due ragazzi che stanno nella palazzina accanto alla nostra, quindi il tempo è volato e ci siamo ritrovati mezzi collassando sui divanetti alle tre di notte.
È stato bello, stiamo già dicendo che venerdì prossimo andiamo a provare il bar degli spritz a viale Ippocrate.
Ma la cosa davvero disagiante è la reazione che le persone hanno avuto quando ho detto che ho "solo" vent'anni (sono tutti o alla magistrale o al dottorato, quindi sono veramente un neonato per loro).
X: Ma quanto cazzo sei forte a Trivia! Ma quanti anni hai?
Narnia: Ne ho venti.
X: Eh! (Ditemi anche voi che avete pensato all'audio di Tiktok di Mama Mia)
Y: Ma da compiere o compiuti?
Narnia: Compiuti da poco.
X: Oddio, meno male, altrimenti starebbe stato illegale (non chiedetemi in che senso, erano le due del mattino ed eravamo tutti un po' brilli)
Fatto questo capitolo non necessario e non richiesto, vado a studiare e a gestire la nausea da sbornia.
Spero che il vostro venerdì sera sia stato quantomeno allegro.
Ave atque vale
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Scleri da Università
HumorDopo cinque anni di Ade (comunemente noto come liceo classico) chiunque penserebbe che il peggio sia passato. E invece no.