Discolazio merda infame

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Sono ormai due settimane che i ragazzi dell'alloggio gongolano come pochi perché è arrivata la prima rata della borsa di studio: sono andati a mangiare fuori, hanno speso reni su Zalando e altre gioie della vita che mi precludo perché spendere mi mette ansia.

Stamattina sono andata a controllare il mio conto e ho visto che la prima rata non mi era stata accreditata.

Però niente panico, sono andata sulla mia area studente per vedere se la rata risultava effettivamente accreditata.

E per il sito la prima rata mi era arrivata.

Panico, qui panico puro perché quei soldi mi servono per sopravvivere.

Ho mandato un ticket a Discolazio, ho chiesto in giro, chaotic vibes da attacco di panico per scoprire sapete cosa?

Che la modalità di pagamento che ho scelto a settembre non è più valida per un cambio di regolamento avvenuto a novembre e Discolazio non mi ha inviato nessuna notifica a riguardo.

Quindi devo cambiare modalità di pagamento, solo che io non ho altre modalità di pagamento perché non ho un conto corrente.

E già qui il panico aveva raggiunto un livello tale per cui ho mandato audio molto poco dignitosi alle persone sbagliate.

Tra cui mia madre.

Mia madre che ha risposto così: 🤷‍♀️

Ho chiesto se si può aprire un conto corrente alle poste (perché le banche mi mettono ansia) e lei mi ha risposto testuale di "chiedere a nonno".

Genitore 1 sempre molto utile, soprattutto considerando che mio nonno è ancora fermo al sistema postale degli anni '70.

Allora cerco di calmarmi e inizio a cercare su Google: l'unico modo per aprire un conto corrente postale è andare alle Poste e qui a Roma bisogna prenotare la consulenza.

Costo 6 euro, primo appuntamento il 3 gennaio alle 16.45. Sì, mi stava venendo da piangere perché sarei dovuta arrivare al 3 gennaio con 26 euro o attingere di nuovo al fondo per le emergenze.

Al che è successa una cosa meravigliosa e provvidenziale: mi chiama mio padre.

Mio padre non mi chiama mai, al massimo mi scrive telegrammi su Whatsapp, quindi quando succede qualcosa del genere è sempre un "ma che caz?".

Siamo stati due minuti e tre secondi in chiamata: mi ha detto che venerdì mi viene a prendere, così andiamo all'ufficio postale che sta giù da noi e sistemiamo la questione del conto corrente.

Mi ha pure detto di stare tranquilla, che quando sto da loro alle spese ci pensano loro e che per il 3 gennaio avrò di sicuro i soldi della borsa di studio.

Papà ha distrutto in due minuti e tre secondi mezz'ora di crisi e un attacco di panico: poi la gente mi chiede perché voglio più bene a lui che a mamma (che ancora non mi risponde al messaggio sulle spese di questi giorni).

E quindi nulla, Discolazio infame perché non mi avverte di queste cose, ma le lame se le becca mia madre (come sempre).

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