Le cronache di Narnia - La casa dello studente

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Ave a tuttx, miei fiori di loto, e benvenutx nel mese più bello dell'anno - e non perché c'è Halloween, posso spararmi Tim Burton in mood e c'è di mezzo il mio compleanno. Stamattina ho preso finalmente possesso dell'alloggio universitario e ho accumulato così tanto disagio che sarebbe un vero peccato non condividerlo, that's why vi riassumerò non così brevemente il mio primo giorno di libertà.

Sveglia alle sei e mezza, anche se non ho chiuso occhio tutta la notte perché la mia salute mentale è quella che è e ultimamente neanche la melatonina mi dà sollievo. Abbiamo portato il bro a scuola e ci siamo buttati in quel meraviglio inferno che è il Grande Raccordo Anulare. Per chi avesse familiarità con Good Omens, posso assicurarvi che è un'esperienza paragonabile all'autostrada in fiamme a fine prima stagione.

I miei, manco a dirlo, hanno dato spettacolo da quando ho messo piede in macchina a quando ho fatto ciao ciao con la manina e li ho praticamente cacciati dalla mia stanza. Qualcuno prima o poi dovrà spiegarmi perché si debbano far riconoscere ovunque, ma okay.

La camera è assurdamente magnifica: per quanto sia comunque piccolina, è grande più o meno quanto quella che condivido con Miot a casa, ergo ho tanto spazio di cui non so cosa farmene. I mobili lasciano davvero a desiderare - infatti mi hanno detto che stanno aspettando che arrivino quelli nuovi - e non c'è ombra di una libreria o di scaffali, quindi dovrò fare sicuramente tappa da Ikea per prendermi un carrello o qualcosa del genere.

Il bagno è in comune con un'altra ragazza - con cui ho scambiato sì o no due parole perché il suo check in è previsto per domani - però c'è una specie di antibagno, quindi non c'è il rischio che una entri a caso e becchi l'altra in condizioni indecenti.

Ora iniziano le cose divertenti, ovvero io che non dormo da più di ventiquattr'ore e con un attacco di panico che cerco di sistemare tutte le cose in maniera tale che non mi venga ancora più ansia.

Ho letteralmente passato tre ore a pulire bagno e stanza, un po' perché la precedente inquilina ha lasciato souvenir poco desiderabili in giro, un po' perché sono una malata di pulito e non mi fido delle signore delle pulizie.

Poi ho dovuto fare su e giù tre volte perché la signora delle pulizie si è sbagliata a darmi le lenzuola. Il che in sé non sarebbe manco un problema, se non fosse che la lavanderia è nel seminterrato e il corridoio è illuminato da due luci a led molto poco affidabili - mia madre dice che sono da film dell'orrore e sinceramente non me la sento di darle torto.

Sono uscita per andare a pranzo in mensa e la fila era così lunga che l'ultimo era dall'altra parte della strada, quindi mi sono fatta mezzo chilometro a piedi per arrivare da Alice Pizza e spendere quattro euro per un pezzo di pizza che alla fine ho buttato. Sì, ho buttato la pizza, mi sento una persona davvero orribile anche solo a scriverlo, ma il mio stomaco ha iniziato a fare cose strane. Motivo per cui sono tornata all'alloggio e ho passato un'ora e mezza ferma sul letto pregando che l'attacco di panico finisse e la mia pancia smettesse di fare cose.

Ho ritentato con la mensa a cena e devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita: è molto spaziosa, il cibo è veramente ottimo, c'è una discreta scelta e ti lasciano portare via un frutto e un dolcetto. I tavoli sono da quattro e c'era un po' di gente, ma ho cenato da sola perché avevo ansia e volevo evitarmi ulteriore stress sociale.

Perché sì, signori, signore e mio amato popolo non binario: ho fatto lo sforzo di mettere da parte l'ansia sociale, mi sono ripetuta a mo' di mantra "tu sei estroversa e non hai nulla di cui temere" e ho parlato con persone. Quindi ora sono in un gruppo Whatsapp, sono in attesa di entrare in un altro, sto simpatica alle guardie giurate e la responsabile della mia ala si ricorda il mio nome.

E poi la chicca finale, accaduta mentre finivo questo capitolo: è scoppiato l'allarme antincendio. Ora, voi immaginatevi una Narnia ansiosa che sente un allarme antincendio: molto divertente davvero, ho staccato al volo tutte le prese, mi sono messa la felpa, ho preso il cellulare e mi sono buttata sul corridoio in meno di un minuto. E non solo era un falso allarme, ma in quel preciso istante è passato un ragazzo che mi ha fatto la lastra: pigiama di Maleficent, ciabatte oscene e l'apparecchio notturno.

Qualcosa mi dice che quest'anno sarà davvero molto molto divertente.

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